
Secondo colpo in poco più di 24 ore sull'amministrazione di Alatri. Il Consigliere Giuseppe Pizzuti annuncia che non parteciperà più a Commissione e Consiglio. La ferita aperta del mancato appoggio alle Provinciali. Nelle ore precedenti l'ultimatum FdI. Il rischio di cadere sul Bilancio
I margini si fanno sempre più stretti per il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca. Dopo il preavviso di sfratto recapitato nei giorni scorsi da Fratelli d’Italia ora a mollarlo è anche il consigliere leghista Giuseppe Pizzuti: fino a qualche mese fa era uno dei suoi alleati più fedeli, la catastrofica gestione delle elezioni Provinciali ha portato alla sua mancata rielezione a Piazza Gramsci. E Pizzuti non l’ha perdonata al sindaco. Che questa sera ha staccato la spina: “Dopo l’ultimo incontro avuto con il Sindaco e la maggioranza consiliare ed aver registrato la totale assenza di attenzione alle richieste portate avanti, ritengo di non partecipare più alle riunioni di Commissione e di Consiglio.
Piove sul bagnato

Al di là dei numeri è l’aspetto politico a dover preoccupare il sindaco. A revocargli l’appoggio sono due delle forze che ne hanno determinato l’elezione meno di tre anni fa. E poco conta che Giuseppe Pizzuti metta in chiaro che la sua è una decisione personale che non coinvolge il Partito. Perché il suo voto mancherà comunque in Aula.
E poi perché appena ventiquattrore prima della decisione di Pizzuti era arrivata quella di Fratelli d’Italia. Ha preteso un radicale cambio di rotta dal sindaco, minacciando altrimenti “decisioni importanti e saranno sicuramente più significative dei discorsi fatti sino ad oggi”. In pratica: non gli voteranno il Bilancio e lo manderanno a casa. C’è un’intesa interna tra il Commissario Ater (ed ex deputato, ex assessore regionale, ex presidente della Provincia) Antonello Iannarilli ed il coordinatore provinciale Massimo Ruspandini. Che cambia l’orizzonte e rende molto friabile uno dei pilastri politici del sindaco Cianfrocca.
“Una scelta sofferta che ho maturato ma non più rinviabile” conferma Giuseppe Pizzuti. Brucia ancora il mancato appoggio alle Provinciali: Alatri ha rinunciato a fare squadra e cucire una strategia trasversale che avrebbe potuto eleggere un Consigliere. Ma Pizzuti la butta sui problemi interni: “Troppe le situazioni all’interno della macchina amministrativa che non vanno, troppe le disfunzioni che rendono poco agevole il lavoro dei settori e quindi la risposta per la collettività e per i cittadini”.
Comune appiattito, occorre sterzata

Già un mese fa Giuseppe Pizzuti e la sua collega d’Aula del gruppo leghista Denise Zena non si presentarono al Consiglio comunale. Per rimproverare al sindaco di non avere coinvolto l’Aula su un tema politicamente rilevante per l’elettorato del Centrodestra. Aveva dato il patrocinio al Pride, una manifestazione che a destra non apprezzano tanto. “Ho aspettato un mese dall’ultimo Consiglio nel quale non partecipammo, in prima convocazione, assieme alla collega Zena con l’auspicio che quel gesto forte potesse scuotere l’attenzione di tutti ma a quanto pare tutto è rimasto lettera morta”.
Chiusura definitiva ed irrevocabile? No. “Ritengo – spiega il Consigliere – che questa esperienza amministrativa può essere corretta ma occorre avere il coraggio di farlo ma sopratutto la lungimiranza di fare scelte che possano davvero dare una sterzata all’ordinarietà che da troppo tempo ha appiattito l’ente. Arrivare a tanto, purtroppo, rappresenta un gesto “estremo” ma è l’unico modo per far capire davvero l’importanza di cambiare e invertire la rotta”.
Cosa non quadra, per Pizzuti? “Non è accettabile che a distanza di un anno ancora non si conosca il destino del bando sui rifiuti che la Città aspettava con ansia da tanto, troppo tempo. Non possiamo essere noi gli artefici di queste “falle”, sopratutto dopo che da Consigliere Provinciale mi sono adoperato per assicurare il massimo dialogo tra Comune e Stazione Appaltante. I cittadini, gli operatori e la Città tutta aspettano da noi queste risposte”.
Cahiers de doléances

Sono quattro i punti chiave che per il Consigliere vanno corretti, in modo radicale e veloce. Chiede l’azzeramento delle posizioni organizzative e dei responsabili; propone la riorganizzazione dei settori (Macro-Organizzazione); suggerisce la modifica del regolamento degli uffici e dei servizi per l’istituzione della Dirigenza. Anche lui chiede un azzeramento della Giunta e la riassegnazione deleghe di Giunta e di Consiglio in base alla nuova organizzazione mediante confronto con i gruppi consiliari e gli assessori in carica.
È in larga parte quello che vuole anche Fratelli d’Italia. Maurizio Cianfrocca ora deve decidere: o allinearsi o affondare sul Bilancio.