Antipasto di Consiglio Comunale

Il primo Consiglio comunale del 2025 nel Capoluogo si tiene mercoledì. È sul Question Time. Ma ci sono già indicazioni interessanti. Forza Italia prende posizione sul caso Fabrizi. Ed anche questo aiuta a leggere alcune cose

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La partenza è soft, tutta su terreno pianeggiante. Il primo Consiglio comunale del Capoluogo nel 2025  è fissato per mercoledì prossimo alle ore 19. È la consueta sessione dedicata alle ‘interrogazioni a risposta immediata’ (se vi piace di più: Question time) e interpellanze. Non ci sarà bisogno del numero legale cioè di un numero minimo di consiglieri presenti per poter ritenere valida la seduta: quindi il sindaco Riccardo Mastrangeli ed i suoi non corrono alcun rischio di tenuta

È facile ipotizzare quindi una partecipazione piuttosto minimal, come sempre quando c’è il Question Time: sia tra i banchi del maggioranza che tra quelli dell’opposizione. Ed è facile prevedere che a tenere sotto pressione sindaco e giunta, saranno gli 8 Consiglieri della maggioranza ma dissidenti: quelli che non stanno ufficialmente all’opposizione ma che ne hanno di fatto preso il ruolo. Sia dentro che fuori l’aula consiliare.

Antipasto di Consiglio

Pasquale Cirillo (Foto © Massimo Scaccia)

Una prima anticipazione di quello che potrà accadere mercoledi e quali potrebbero essere i temi di dibattito è rintracciabile dalle dichiarazioni di queste ore di alcuni dei protagonisti. 

In primis del Gruppo consiliare di Forza Italia, con i Consiglieri Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. I quali, sulla pedonalizzazione di piazzale Kambo (lo spazio antistante alla stazione ferroviaria) hanno detto che “suscita serie perplessità e inquietudini circa le reali necessità della città e la funzionalità di tale intervento”. 

I due forzisti ritengono che “possa rivelarsi una scelta controproducente”. Gli azzurri evidenziano “il rischio che la piazza si trasformi in uno spazio isolato, privo di una visione progettuale integrata con il tessuto urbano circostante, diventando un punto di riferimento per fenomeni di degrado e criminalità”. Sicuramente se ne riparlerà anche in aula mercoledì.

La partenza di Cinzia

Cinzia Fabrizi (Foto © Massimo Scaccia)

In mattinata i due Consiglieri di Forza Italia, hanno delineato politicamente il passaggio della loro Consigliera Cinzia Fabrizi alla Lista Ottaviani, ufficializzato domenica. (Leggi qui: Perché Cinzia Fabrizi passa alla Lista Ottaviani e proprio ora).

Mettono in chiaro che “la consigliera Fabrizi è stata in realtà espulsa già da tempo da Forza Italia. Questa espulsione è il risultato di un lungo periodo in cui la Fabrizi ha mantenuto una posizione politica non in linea con la direzione e i principi del Partito. È doveroso trattare questa transizione con la dovuta considerazione del contesto politico e delle sue implicazioni”. È il primo passaggio chiave.

Il secondo. “È opportuno sottolineare che, durante il suo tempo in Forza Italia, la consigliera Fabrizi non ha partecipato a nessuna attività politico-programmatica del artito. Questa mancanza di partecipazione non solo evidenzia una disconnessione con le dinamiche interne del partito, ma suggerisce anche una distante estraneità alle politiche e agli obiettivi perseguiti da Forza Italia“.

In apparenza è una precisazione fuori tempo massimo e del tutto superflua perché fatta a distanza di mesi dall’espulsione. In realtà ha un significato ben preciso.

Sotto mentite spoglie

(Foto © Stefano Strani)

I Consiglieri Scaccia a Cirillo hanno tenuto a ribadire che la Fabrizi non si è mai uniformata alle indicazioni del Partito, in particolare quando si è votato per il rinnovo del Consiglio Provinciale un anno fa. 

Il non detto è che approfittando della situazione di debolezza in Forza Italia nell’ultima fase di Silvio Berlusconi, l’ex sindaco Nicola Ottaviani sia stato scaltro ed abilissimo nel ‘colonizzare‘ il Partito con sue figure di fiducia. Come nel caso di Cinzia Fabrizi, la cui vera fedeltà è stata dimostrata al momento di esprimere il voto alle Provinciali. È noto infatti che la consigliera non abbia votato per il collega di Partito Maurizio Scaccia che era uno dei candidati di Frosinone al Consiglio Provinciale insieme a Sergio Crescenzi di FdI. Ma che abbia votato per Andrea Amata della Lega. 

Lo stesso ‘peccato originaleveniva contestato all’assessore al Bilancio Adriano Piacentini: più leale al sindaco che al Partito. E per questo sconfessato e giubilato. Anche lì la prova del 9 è arrivata a stretto giro. Nonostante l’uscita da Forza Italia, Piacentini è stato tenuto in Giunta dal sindaco come sua espressione personale.

L’asfalto di Anselmo

Anselmo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)

L’altra critica manifestata in queste ore da parte dei “dissidenti” nei confronti del sindaco ha le parole ed il volto del Consigliere Anselmo Pizzutelli. Il quale a proposito dello stato dell’asfalto su Via Marittima, non ha esitato a dire che si tratta di una situazione “assurda che sta scadendo nel ridicolo“. Pizzutelli denuncia il fatto che  questa strada sia ormai piena di buche a causa dei continui rattoppi fatti dalle varie ditte che si occupano dei sottosistemi (gas, acqua, rete elettrica…).

Il Capogruppo della lista del Sindaco “invita” quindi Riccardo Mastrangeli ed il suo vice Antonio Scaccia ad assumere provvedimenti nei confronti di chi ha asfaltato via Marittima. Per Pizzutelli evidentemente molto male.

Questo è solo un assaggio di quello che potrebbe accadere in sede di Question Time. Politicamente però tutto questo a Mastrangeli determina poco più di un leggero fastidio, nulla di serio: lo fanno stare abbastanza tranquillo diverse circostanze. Oggettive. I numeri in aula per approvare le delibere ci saranno sempre: da qui al 2027. Non è necessario arrivare a quota 17 cioè la maggioranza numerica legale: ne bastano anche meno.

Quel che dicono i numeri

Antonio Scaccia (Foto © Massimo Scaccia)

Perché è chiaro che non esista nessuna saldatura e nessuna azione politica unitaria, tra gli 8 consiglieri dell’opposizione ufficiale e gli 8 dell’opposizione ufficiosa. Cioè quella composta dai Consiglieri eletti nel centrodestra insieme al sindaco Mastrangeli ma passati al suo ‘appoggio esterno‘. Una votazione unanime di tutti e 16 i Consiglieri appare lontana come la recente galassia individuata a  13,5 miliardi di anni luce.

E anche quando arriveranno in discussione in Consiglio i documenti di Bilancio, quelli che se non approvati determinano la fine anticipata della consiliatura, ci sarà la “collaborazione” di qualche Consigliere dell’opposizione.

Questo perché Mastrangeli ha capito perfettamente che a casa prima del tempo non ci vuole andare nessuno. Ne nella sua maggioranza, ne nell’opposizione. Sa che, nonostante alcune dichiarazioni spericolate, nessun Consigliere si dimetterà mai da nulla. Né in forma singola, né in forma collettiva. Tantomeno si troveranno mai 17 firme per improbabili mozioni di sfiducia sul suo nome. Sono solo grida manzoniane.