Asilo Nido, il neonato dove lo porto? A Frosinone e Pontecorvo

La Ciociaria spicca per l'offerta di servizi infantili ed è seguita dal Pontino. Ed al netto della situazione di Roma che è a sé stante

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

In Italia mancano 3 punti per arrivare all’obiettivo del 33% di copertura dei servizi di prima infanzia per i bambini sotto i 3 anni. Un traguardo stabilito dal Decreto 65 del 2017. Quello  che istituisce il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni.

E lo stabilisce nel punto in cui chiarisce che “Lo Stato promuove il progressivo consolidamento, ampliamento, nonché l’accessibilità dei servizi educativi per l’infanzia. Anche attraverso un loro riequilibrio territoriale, con l’obiettivo tendenziale di raggiungere almeno il 33 per cento di copertura della popolazione sotto i tre anni di età a livello nazionale.”

L’offerta da 0 a 3 anni

Foto Keira Burton / Pexels

Qual è quindi l’offerta di asili nido e servizi di prima infanzia sul territorio nazionale per la fascia di età dei bambini da 0 a 3 anni? Ci ha pensato la Fondazione senza fini di lucro Openpolis, che raccoglie e cura dati informativi di interesse pubblico, che ha pubblicato in queste ore una interessante analisi sul tema. I numeri sono aggiornati al 31 dicembre 2022.

Tra 2021 e 2022 è cresciuta l’offerta di posti in asili nido e servizi prima infanzia. In questo periodo è infatti passata da 28 a 30 posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni residenti in Italia.

Un incremento dovuto sia alla crescita dei posti che alla denatalità. Sono 11 le regioni al di sopra della soglia del 33%. Erano 6 nel 2021. 37 i posti ogni 100 bambini nei comuni polo, 23 nelle aree interne.

Netto divario tra le province

Divari anche tra le città: oltre 60% a Nuoro, Sassari e Ferrara, meno di 10 a Barletta, Catania e Campobasso. Questi in estrema sintesi i dati pubblicati da Openpolis.

Nel dettaglio le 11 regioni italiani che garantiscono il 33% di copertura sono: Umbria- Emilia Romagna-Valle d’Aosta- Toscana-Friuli Venezia Giulia- Lazio-Lombardia- Sardegna – Veneto- Liguria- Marche.

Tutte le altre sono al di sotto, con una forbice significativa tra nord e sud.

Il Meridione annaspa, la Sardegna svetta

Anche tra le città vi sono comunque ampi divari in termini di rapporto tra posti disponibili e popolazione con meno di 3 anni residente. Prendendo i capoluoghi, 32 presentano un livello di offerta di nidi e servizi per la prima infanzia che già supera la nuova soglia. Cioè quella del 45% fissata in sede Ue. In 29 casi, si tratta di comuni del centro-nord, con le 3 eccezioni concentrate in Sardegna.

Ai primi posti Nuoro (82,1 posti autorizzati ogni 100 minori), Sassari (61,5%) e Ferrara (60%). Seguono Siena (59,7%), Bergamo (58%), Forlì (58%), Lecco (56,2%) e Firenze (55,4%).

Sono 9, tutti collocati nel mezzogiorno, i comuni che non raggiungono i 15 posti ogni 100 bambini. Si tratta di Caserta (14,9%), Palermo (12,8%), Isernia (12,4%), Andria (11,2%), Ragusa (10,7%), Messina (10,3%), Barletta (8,3%), Catania (8%) e Campobasso (7%).

La situazione nel Lazio

Va tolto il Comune di Roma, che come sempre fa storia a sé. E per quanto riguarda i posti in asili nido e servizi prima infanzia, fa registrare una percentuale di 51,2 ogni 100 bambini residenti tra 0 e 2 anni.

Al secondo posto c’è il Comune di Frosinone con il 35,5 ogni 100 bambini. Il Comune capoluogo fa registrare la seconda migliore performance della Regione.

Segue Latina con 33,6. Poi Rieti con 29,3. Ed infine il Comune di Viterbo con appena il 16,5 di copertura.

Nel resto della Ciociaria, per quanto riguarda i posti in asili nido e servizi prima infanzia, ogni 100 bambini residenti tra 0 e 2 anni, tra i Comuni più grandi e quindi maggiormente rappresentativi per utenza, la situazione è questa:

CittàValore
CASSINO22,9
SORA25,8
ALATRI23,5
ANAGNI21,1
FERENTINO25,6
CECCANO19,8
ISOLA DEL LIRI19,2
PONTECORVO39,4