Bandiere a mezz’asta ed a lutto, la Ciociaria piange Bergoglio

Le reazioni in Ciociaria alla morte di Papa Francesco. Bandiere a mezz'asta e listate a lutto. E cordoglio unanime

Bandiere a mezz’asta nel Palazzo di Governo mentre nel municipio del capoluogo sono state listate a lutto: Frosinone si inchina di fronte alla memoria di Papa Bergoglio, scomparso questa mattina all’età di 88 anni. Per un ictus cerebri, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, come si legge nel certificato medico.

La morte di papa Francesco ha lasciato un segno profondo anche in provincia di Frosinone. Non solo tra i fedeli ma in tutta la società civile, religiosa e politica. In queste ore, voci diverse ma accomunate da un sentimento di profondo rispetto e riconoscenza si sono alzate da Frosinone, Cassino e dai luoghi simbolo della fede e del dialogo nella Ciociaria. Il ricordo del pontefice si fa personale, intenso, carico di significato.

Le reazioni

Le bandiere listate a lutto sul Municipio di Frosinone

Papa Francesco è stato fino agli ultimi istanti della Sua vita una persona non solo di grande carisma e singolare coraggio ma anche di straordinaria umanità, impegnandosi per costruire ponti e mai muri, spendendosi ogni volta per la pace, ponendosi vicino ai più deboli e promuovendo sempre la giustizia sociale per un mondo più equanime” ha detto il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.

Mentre il presidente della Provincia Luca Di Stefano, ha evidenziato che “La sua testimonianza di fede, umiltà e dedizione agli ultimi ed agli emarginati ha segnato un’epoca e toccato il cuore di credenti e non credenti. Mi unisco alle preghiere di chi oggi, ovunque in ogni paese del mondo, piange un grande testimone del Vangelo e della carità Cristiana. Uomo semplice che più di tutti noi ha creduto ed ha sostenuto la pace dei popoli con il suo nobile insegnamento di fede ed amore“.

Papa Francesco, durante il suo pontificato, era stato due volte in Ciociaria. Il 13 aprile del 2017 aveva visitato il supercarcere di Paliano arrivando su una Golf blu: nel penitenziario aveva celebrato il rito della lavanda dei piedi a 12 detenuti, tra loro anche un argentino ed un albanese, tre donne ed un musulmano. Il 25 settembre del 2019 invece era stato in visita a Cittadella Cielo a Frosinone, sede centrale dell’associazione Nuovi Orizzonti fondata da Chiara Amirante.

Spreafico: “Una guida per tutti”

Monsignor Ambrogio Spreafico (Foto © Stefano Strani)

 Alle 18 sono suonate le campane di tutte le chiese della Diocesi di Frosinone e di Anagni-Alatri, alle 21 poi la recita del rosario per Papa Francesco con il vescovo Ambrogio Spreafico in cattedrale a Frosinone. Dove ha voluto esprimere un pensiero commosso e articolato: “In queste ore, noi cattolici, e non solo, proviamo un senso di smarrimento, perché papa Francesco è stato un papa nella chiesa, ma anche per il mondo. Una guida vera”.

Spreafico ha sottolineato la forza del messaggio di comunità, di “Noi”, che Francesco ha incarnato fino all’ultimo gesto pubblico, quando – stremato – ha attraversato piazza San Pietro per benedire il popolo. Una testimonianza che, secondo il vescovo, “parla di una Chiesa che si fa prossima, che esce, che dialoga”. Ha poi ricordato il legame discreto ma presente tra il Papa e il territorio ciociaro, menzionando incontri personali e visite riservate. “La sua eredità spirituale è un’eredità di unità e fratellanza, di una Chiesa che guarda agli ultimi”.

Amirante: “Un faro nella notte dell’umanità”

Chiara Amirante (Foto: Marco Ottico © Imagoeconomica)

Profondo il dolore anche nelle parole di Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti, il cui cuore pulsante è a Frosinone, nella Cittadella Cielo: “È come una lancia che ha trafitto il nostro cuore. Ma abbiamo anche l’anima ricolma di gratitudine”. Amirante ha definito papa Francesco “un padre, una guida, un faro luminoso”.

Ha scelto di salutarlo con le parole di Sant’Agostino: “Non ti chiediamo, Padre, perché ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo per avercelo donato”. Un dolore intimo e collettivo, che attraversa il carisma della comunità da lei fondata e si riflette in preghiera, speranza, continuità.

Monsignor Paglia: “Il padre di tutti i popoli”

Monsignor Vincenzo Paglia. Foto Livio Anticoli / Imagoeconomica

Anche monsignor Vincenzo Paglia, originario di Boville Ernica, figura di rilievo nella Chiesa mondiale, ha voluto rendere omaggio alla figura del papa con parole cariche di rispetto e ammirazione: “Con il passare degli anni del suo pontificato, si è mostrato come il padre di tutti i popoli, nessuno escluso, soprattutto dei più deboli”.

Paglia ha raccontato l’episodio di alcuni imam in Bahrein che pregavano per Francesco, a dimostrazione dell’impatto universale del suo messaggio. Ha sottolineato la forza di un uomo che, pur consapevole delle opposizioni, non ha mai escluso nessuno: “Nessuno si salva da solo, nessuno può dire prima Io, anzi prima tutti”..

Anche la diocesi di Cassino si è stretta nel dolore, unita nella preghiera e nella riflessione. Il vescovo Gerardo Antonazzo ha parlato di un “pontefice vicino alla gente“, ricordando il suo impegno concreto per la pace e per i poveri. Una figura capace di accorciare le distanze tra gerarchia e fedeli, tra Chiesa e mondo.

Rocca: “Figura di altissimo spessore”

Le bandiere a mezz’asta sul palazzo della Regione

Il mondo politico, sia locale che regionale, ha reagito con grande partecipazione alla notizia della morte del pontefice. Tra le dichiarazioni più sentite, quella del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Questa mattina Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre. Con profondo dolore mi unisco al cordoglio della Chiesa e del mondo intero per la scomparsa del Santo Padre”. In segno di lutto, le bandiere all’esterno della sede della Regione sono state esposte a mezz’asta.

Rocca ha ricordato gli incontri avuti con Bergoglio durante il suo percorso alla guida della Croce Rossa e poi come presidente della Regione: “In ogni occasione, abbiamo riconosciuto la sua straordinaria umanità, la capacità di ascolto e la forza della sua vicinanza agli ultimi. Anche da Presidente della Regione Lazio ho avuto l’onore di ricevere i suoi consigli, in particolare sull’organizzazione del Giubileo, un evento a cui teneva profondamente e che oggi ci unisce in un dolore comune”.

Un passaggio particolarmente toccante nel ricordo di Rocca riguarda l’ultima conversazione avuta con il Papa: “Mi disse di non perdere mai il buon umore, nemmeno nei momenti più difficili. Un insegnamento che porterò sempre con me».

L’incontro tra Bergoglio e Rocca

Infine, un pensiero che chiama alla responsabilità e all’impegno civile: “Oggi più che mai, risuona forte il suo richiamo alla pace e la sua ferma condanna di ogni guerra. Le sue parole restano un monito per le coscienze. Roma, il Lazio e il mondo perdono un’altissima guida spirituale e morale. Il suo esempio continuerà a indicarci la strada”.

La politica: un lutto che supera i confini

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, originario di Ferentino dice al TG1 che “L’Italia e la cristianità sono in lutto, ma lo sono anche tutte le persone che si battono per la pace. Perché il messaggio che lui ha lanciato fino all’ultimo istante della sua vita a tutti i politici è stato quello di lavorare per la pace. E noi lo dobbiamo ricordare in questo momento così complicato con tante guerre, non solo quelle più conosciute in Medio Oriente e in Ucraina, ma ci sono situazioni gravissime in Senegal e in Myanmar. La sua attenzione è stata sempre per la pace, pensando che la guerra porta sofferenze ai più deboli“.

Vittorio Sgarbi

Il sindaco di Arpino ed ex Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi affida il suo pensiero alla propria pagina Instagram. Dove ha scritto “Andarsene il giorno dopo la Resurrezione vuol dire restare, legare il proprio destino a quello di Cristo, in presenza e in assenza”. 

Il lutto Dem

Francesco De Angelis

Per il presidente del Pd Lazio Francesco De Angelis, Papa Francesco “Si è battuto fino all’ultimo respiro per la pace, l’accoglienza e la solidarietà, ma proprio all’indomani della Santa Pasqua ci ha lasciato. Dovevamo capirlo da subito, da quando ha scelto il nome Francesco, che sarebbe stato un pontefice straordinario. E così è stato. Il Papa venuto dalla fine del mondo e che ha guardato con amore gli ultimi e i poveri, proprio come il Santo di Assisi di cui aveva deciso di prendere il nome. Lascia un vuoto enorme, non soltanto tra i cattolici. Un Papa buono e coraggioso, di cui ci sarebbe stato ancora bisogno in questo durissimo momento che il mondo intero sta attraversando”.

Gli fa eco il Segretario Pd del Lazio Daniele Leodori. Secondo il quale “Tutta l’Italia piange oggi la scomparsa di Papa Francesco, un uomo che ha saputo incarnare i valori più profondi della fede, della solidarietà e della vicinanza agli ultimi. La sua vita è stata un faro di dedizione, umiltà e coraggio, capace di lasciare un segno profondo in tutta la comunità, credenti e non credenti”.

Mario Abbruzzese

Mario Abbruzzese, Segretario Organizzativo della Lega nel Lazio ha scritto sulla sua bacheca social che “È morto un uomo straordinario, Papa Francesco torna alla casa del Padre. È stato un grandissimo interprete della modernità e del cambiamento. Un uomo che passerà alla storia per la sua capacità di dare voce agli ultimi”.