Battisti: “Nel 2014 non votai De Angelis” e incendia il dibattito dentro al Pd

Sara Battisti rivela di non avere votato De Angelis alle Europee 2014. Ed attacca l'amministrazione di Veroli. Incendiando il Partito. "Fine del dialogo per il Congresso di Federazione”. Poi l'affondo "Il consenso in questo Partito non è un optional”. Nel mirino c'è Pittiglio, vice presidente della Provincia nonostante fosse solo terzo

La miccia è accesa, le polveri sono innescate. Il dibattito sul futuro assetto del Partito Democratico in provincia di Frosinone è cominciato. Lo accende Sara Battisti: Consigliera regionale del Lazio, già vice Segretario regionale del Partito. E amazzone della componente che fa riferimento a Claudio Mancini: sinistra Dem, comune militanza con i Giovani Turchi, inseriti nella matrice orfiniana.

C’è lei dietro all’elezione di Luca Fantini a Segretario provinciale del Partito Democratico. Che ora è in scadenza di mandato. Il Congresso non sarà una passeggiata. Dopo oltre un decennio si è interrotta la collaborazione con Francesco De Angelis: lui ora è organico alla componente di AreaDem di Dario Franceschini e Daniele Leodori.

L’accensione della miccia

Sara Battisti con Matteo Ricci alle Europee

La miccia, Sara Battisti la accende durante un colloquio di quasi 40 minuti con Dario Facci, già direttore di Ciociaria Oggi e La Provincia. Lo pubblica su TG24. I passaggi chiave sono due.

Per essere chiari: io nel 2014 ho votato Roberto Gualtieri alle elezioni Europee. E non ho votato Francesco De Angelis che era candidato. Oggi Roberto governa Roma, io sono stata sempre dalla stessa parte.

Il Campo Largo? Non posso accettare che nel momento in cui si va alle elezioni nei Comuni sopra i 15mila abitanti non si esponga il simbolo del Partito. Per fare un esempio: se si vota a Veroli, il problema non è stare in una coalizione così ampia. E che poi i numeri hanno dimostrato che avrebbe vinto comunque anche se avesse avuto un imprinting di Centrosinistra. Il problema è a monte: è quello di non essersi presentati con il simbolo del Partito Democratico. A Veroli non c’è stata la capacità di fare una scelta e creare una coalizione chiara come ha fatto a Cassino il sindaco Enzo Salera. Credo che su questo punto il Segretario Elly Schlein la pensi come me.

Fine del dialogo

Francesco De Angelis

È soprattutto il secondo passaggio a scatenare il putiferio.

Dal quartier generale di AreaDem fanno sapere che l’attacco politico al circolo del Pd Veroli, al sindaco e alla sua amministrazione nonché la rivelazione di non aver sostenuto alle Europee 2014 il candidato Pd espressione di questo territorio, lo stesso territorio e le stesse persone che per ben due volte l’hanno sostenuta ed eletta al Consiglio Regionale, rende a questo punto impossibile qualsiasi forma di intesa politica rispetto al Congresso di Federazione.

Saltano i ponti. L’incendio divampa subito. Si allarga. Ora vengono messe in discussione tante altre cose, non solo il dialogo per il Congresso. Ad esempio c’è chi sostiene che la scelta di Enrico Pittiglio come vice presidente della Provincia non abbia tenuto conto del consenso ottenuto dai singoli candidati. Infatti fanno notare che “è il terzo degli eletti nella lista del Pd alle Provinciali. È del tutto evidente che a questo punto su molte questioni bisogna fare chiarezza. Il consenso in questo Partito non può diventare un optional.

La reazione a Veroli

Germano Caperna

A stretto giro, sulla pagina Facebook della Segretaria Pd di Veroli appare una nota ufficiale. In cui ricordano a Sara Battisti che in città hanno seguito lo stesso schema di 5 e di 10 anni fa. “Il comune di Veroli aveva più di 15mila abitanti anche 10 anni fa. Allora come mai, la stessa Sara Battisti, in qualità di presidente provinciale del Pd, nonostante ci sia stata una votazione assembleare che diede la sua fiducia al candidato sindaco del Pd, decise di non dare il simbolo?

La risposta potrebbe stare nel fatto che dieci anni fa ci fu una spaccatura interna. Luigia Iannarilli, Segretaria Pd a Veroli ribatte “Certo. Ma la situazione di quest’anno non mi è sembrata molto diversa. Anzi no: quest’anno si era tutti concordi a presentarsi con liste civiche. (…) Tra quello che dice oggi e l’accaduto di allora c’è una certa incoerenza”.

Francesca Cerquozzi

C’è poi un altro aspetto. Gli elettori non sono andati in confusione: a Veroli hanno votato in massa per il progetto del sindaco Germano Caperna, un ex consigliere provinciale Pd che oggi è in Italia Viva. Lo ricorda la vice sindaca Francesca Cerquozzi. “Su proposta del candidato sindaco, anche con il sostegno del sindaco uscente, decidemmo di dar vita ad una alleanza esclusivamente civica. Motivo per il quale non soltanto il Pd , ma tutti i Partiti, decisero di correre senza il simbolo. Non per opportunismo ma per una linea politica, sposata e decisa all’unanimità da tutto il circolo, che ha consentito di allargare la nostra base elettorale e di condurci alla vittoria”.

Interpretazione autentica

Sara Battisti

Sara Battisti giura che non ci siano messaggi tra le righe. Ad Alessioporcu.it dice “In politica ci sono stagioni diverse che chiedono alleanze differenti per rispondere in maniera adeguata alle esigenze di quel periodo”.

Un segnale per il Congresso?

Assolutamente no: è distante nel tempo”.

A Veroli allora il Pd dovrebbe uscire da un’amministrazione nella quale ci sono anche pezzi di centrodestra?

Non ho detto questo e non penso questo. Ho detto e confermo che secondo me è stato un errore fare una coalizione così larga: i numeri dicono che avremmo vinto lo stesso”.

Perché a Veroli no ed a Ferentino, Anagni e Sora invece si?

E mica ho detto che lì sia stato giusto”.

Ma gli elettori hanno votato in massa i progetti di Ferentino, Veroli e Sora, costruiti intorno ad un sindaco che ha federato sensibilità politiche tanto distanti tra loro…

Noi oggi dobbiamo dare segnali chiari agli elettori. Vogliamo fare opposizione a questa Destra o no? In Regione abbiamo scelto una linea e lo stiamo facendo. È una linea politica: con questa Destra non c’è spazio per il consociativismo. E credo che il Segretario Schlein la pensi come me: dopotutto è stato il suo massimo rappresentante sul territorio, Danilo Grossi, a dirlo con chiarezza”.

Segnali tra le righe

Elly Schlein con Danilo Grossi

A Veroli sono convinti che l’attacco sia stato mosso per altre ragioni. Che poco hanno a che fare con la città. La prima. Un segnale di riavvicinamento al Segretario Nazionale: del quale dice “Non l’ho votata, ma un minuto dopo l’elezione è il mio Segretario e per questo le è dovuto rispetto”. Soprattutto un segnale al suo referente Danilo Grossi che non ha abbandonato l’aspirazione a diventare Segretario provinciale. Ne è convinta la Segretaria di Veroli: “Sarebbe opportuno informare la Schlein anche della decisione presa dal Segretario Sara Battisti di non dare il simbolo Pd nonostante la decisione della base”.

Ne è convinta la vice sindaca Cerquozzi. Che bolla il tutto come “Attacchi immotivati che poco sono guidati da ragioni politiche. Veroli non è certo l’unica città dove il Pd è parte integrante di coalizioni civiche senza aver schierato il simbolo nella tornata amministrativa. Stessa cosa è stata decisa a Sora e a Ferentino sempre con l’attivo beneplacito, presenza e sostegno di chi oggi critica le scelte della nostra città. È forse sotto attacco Veroli per logiche di correnti?”.

Francesca Cerquozzi

Non è possibile mettere in discussione realtà dove si vince con il 70% come avvenuto a Veroli e prendere a riferimento realtà dove invece si è preso l’8%. Non commento la rivelazione secondo cui nel 2014 non venne votato il candidato del territorio: certo è che Francesco De Angelis invece ha sempre fatto votare per Battisti

La miccia è accesa e le polveri prendono fuoco. “Il Congresso provinciale del Pd invece di discutere dei Comuni dove si vince discuta di quelli in cui si è perso malamente. E sia anche una occasione per risolvere i problemi di quelle realtà dove il nostro Partito è relegato sotto la soglia del 10% (il riferimento è a Fiuggi, città della Consigliera Battisti NdA). E di oltre 20 circoli chiusi senza nessuna iniziativa politica da parte della federazione”.

Tutto sembra fuorché una scaramuccia locale.