Domenico Beccidelli è il nuovo presidente di Federlazio. Self made man dalle intuizioni geniali. L'indole diplomatica. I progetti. Che indicano la sua visione industriale.
Una scelta di concretezza. Che guarda il presente e le sue sfide immediate: con l’Automotive che rischia di collassare, l’indotto che va verso la decimazione. Con i fondi per il comparto industriale che spariscono dalla Finanziaria, gli ammortizzatori che non si attivano e mettono in dubbio circa 1500 posti solo nel Cassinate. E poi un’agenda industriale interamente da scrivere, un piano energetico che non c’è. Avrà molto da fare l’imprenditore aeronautico Domenico Beccidelli: è il nuovo presidente provinciale di Federlazio, la federazione delle piccole e medie imprese del Lazio.
Lo ha eletto ieri sera all’unanimità l’assemblea generale dei soci riunita presso la sede di Frosinone. Al suo fianco sono stati eletti come vice presidenti Tonino Boccadamo (area di Frosinone), Giacomo Vincentini (area di Cassino) e Fabrizio Geremia (area di Sora). Rinnovato anche il Consiglio Direttivo e confermata la composizione dei membri al Consiglio Generale.
Chi è Beccidelli
Anagnino doc, 63 anni, Domenico Beccidelli è un self made man. La sede del suo gruppo industriale è nello stabilimento dove entrò all’età di 16 anni per fare l’apprendista tornitore meccanico. Oggi possiede tutta la fabbrica. E non solo quella. Geniale e visionario ha intuito che il futuro stava nella meccanica avanzata: cioè quei lavori meccanici dove non era sufficiente essere specializzati. Ma occorreva essere ultra competenti e professionali.
Nasce così il centro di manutenzione elicotteristica che è autorizzato dalla casa madre a smontare il velivolo, fargli la Tac (nel vero senso della parola) con cui certificare lo stato di affaticamento dei materiali. Accanto c’è un’altra sua azienda che sviluppa proprie tecnologie dalla progettazione all’ingegnerizzazione fino alla costruzione meccanica di componenti aeronautiche. E possiede una serie di brevetti. C’è lui dietro alla vendita alla Fuerza Aérea Argentina di un’intera flotta di elicotteri Agusta Bell dismessi dai Carabinieri
Opera sia in campo civile che militare. Il gruppo è tra i principali del settore a livello europeo ed i suoi tecnici operano anche in zone ad alto rischio. Quando c’è stato il recente colpo di Stato in Niger, a rimanere bloccata è stata anche una sua squadra di piloti e manutentori.
Il successore di Polito
Beccidelli prende il posto di Nino Polito, giunto alla scadenza del mandato. “Sono onorato della fiducia riposta in me dai colleghi imprenditori, dal comitato dei saggi, dal Direttivo e dal presidente uscente” ha dichiarato il neo presidente Beccidelli subito dopo la nomina. “Intendiamo proseguire nel solco tracciato finora, con un’attenzione costante a temi fondamentali quali il capitale umano, l’innovazione, le infrastrutture e la tecnologia, per affrontare con fiducia e determinazione le sfide dei prossimi anni“.
La sostanza è molta di più. Per capire cosa farà in Federlazio bisogna sfogliare l’album delle sue iniziative industruali. Domenico Beccidelli è l’uomo che scommette con convinzione sulla formazione professionale: nel territorio c’è fame di tecnici specializzati e non ci sono scuole in grado di formarli. Al punto che i suoi manutentori vengono ingaggiati a peso d’oro dalle altre compagnie europee: resistono perché qui lavorano a due passi da casa.
Visione di prospettiva
Ha una visione di prospettiva. C’è lui dietro al progetto dell’ingegner Marafante per lo studio su un possibile uso a fine elicotteristico dell’ex Aeroporto di Aquino. Nell’ex Deposito Munizioni dismesso dall’Esercito Italiano ad Anagni aveva proposto di fare una pista per aerei e realizzare il nuovo centro manutrentivo nazionale. Era stato tre volte in Canada per stringere accordi con i produttori: la burocrazia lentissima ha obbligato a scegliere un altro sito. È stato fatto a Malta.
Ha incamerato buona parte degli ingegneri specializzati nella lavorazione dei materiali compositi: sulla progettazione dei droni specializzati nella Pubblica Sicurezza è un’autorità. E da sempre spinge per creare un centro di alta formazione nazionale.
È un diplomatico. Per lui, con le altre organizzazioni datoriali non c’è concorrenza ma deve esserci dialogo.
Se avranno il coraggio di seguirlo, Federlazio può decollare. Ma non bisogna avere paura dell’altezza.