Francesco Giannetti ha ritirato le deleghe agli assessori dopo che il consiglio comunale è saltato per mancanza del numero legale. I partiti chiedono poltrone ed un cambio di passo. Il primo cittadino invoca coesione e rinnovato impegno ma la situazione è delicata. Decisiva l'assise del 14 ottobre
Il sindaco di Terracina Francesco Giannetti venerdì ha deciso ugualmente di partire, insieme all’assessora Alessandra Feudi, per consolidare un rapporto di amicizia con la città gemellata di Bad Homburg in Germania. La decisione del primo cittadino è apparsa quasi necessaria per tentare di metabolizzare quanto avvenuto giovedì quando, mancando il numero legale nelle fila della sua robusta maggioranza di centrodestra, ha replicato revocando le deleghe agli assessori di Fratelli d’Italia e della Lega. Tutti, tranne che il fedelissimo vice sindaco Claudio De Felice.
Decisivo il Consiglio comunale di martedì 14 ottobre

Il sindaco ha una data cerchiata sul calendario, quella di martedì 14 ottobre quando il Consiglio comunale tornerà a riunirsi in seconda convocazione. Cioè per rivedere gli argomenti che in prima battuta non ha potuto esaminare proprio perché mancava il numero minimo di Consiglieri per ritenere valida la seduta.
Riuscirà a dare risposte alle diverse rivendicazioni che da tempo gli stanno sottoponendo Fratelli d’Italia e la Lega? Che sono i due azionisti di maggioranza dopo la fuoriuscita del gruppo di Forza Italia.
Giannetti nel corso di questa trasferta all’estero in questo fine settimana (confermata da tempo, si sussurra in Comune) dovrà decidere il comportamento da assumere nel Consiglio comunale di martedì: risolvere (con un po’ di audacia) subito una crisi politico amministrativa che si trascina stancamente da troppi mesi oppure prendere tempo.

Il Consiglio comunale martedì si terrà in seconda convocazione, basterà poco per insediarlo ed il sindaco di Terracina già sa di poter contare sulle presenze dei consiglieri di minoranza. Sono gli stessi che avevano chiesto di discutere alcune loro interrogazioni (come quella pesante sulla continua privatizzazione della farmacia comunale come denunciato dal consigliere Alessandro Di Tommaso) nella seduta, poi saltata, di giovedì pomeriggio.
Giannetti: dobbiamo ripartire più coesi
Giannetti è il primo ad essere consapevole che temporeggiare al momento è la migliore soluzione. Ma sa che deve sciogliere quanto prima alcuni nodi che riguardano l’assetto e la competitività della sua giunta. Stanno condizionando negativamente la stessa azione amministrativa, nonostante fosse stata legittimata da consensi quasi plebiscitari in occasione del voto amministrativo del 2023.

Bisogna fare in fretta ed il sindaco l’ha dovuto ammettere dopo alcune ore dalla mancanza del numero legale. Circostanza che aveva motivato, con imbarazzo in questi termini: “Ho dovuto prendere atto della volontà di alcuni componenti della maggioranza di prendersi qualche giorno per approfondire insieme le esigenze, le priorità e le proposte utili a rafforzare l’azione amministrativa”.
La verità di Giannetti che ha convinto di più è stata la seconda dopo il congelamento della Giunta: ”Adesso è il momento di riorganizzare l’azione amministrativa rendendola più veloce, mirata e concentrata sulle priorità non più procrastinabili – ha sostenuto il primo cittadino – E ripartendo con rinnovata determinazione. La città ha bisogno di coesione e di un impegno comune per dare risposte concrete ai cittadini, e in questa direzione intendo proseguire il mio mandato, come ho fatto dal primo giorno, con responsabilità e trasparenza”.
La sferzata di Fratelli d’Italia

La pesantissima eredità (anche dal punto di vista erariale) dell’Azienda speciale, la gara d’appalto “sospesa” per l’affidamento del ciclo dei rifiuti e i tanti lavori pubblici promessi e mai decollati sono le principali grane del sindaco a cui si aggiungono le richieste che gli continuano ad arrivare dai componenti della sua coalizione.
Fratelli d’Italia con 7 consiglieri comunali su 16 chiede un terzo assessorato rinunciando alla presidenza del Consiglio comunale che al momento ricopre Luca Caringi (assente nella seduta di giovedì pomeriggio). Il gruppo consiliare dei “Fratelli” ha deciso di non nascondersi dietro il classico dito per motivare l’assenza in aula.
“La nostra è stata una scelta presa con consapevolezza e coerenza politica e non un gesto irresponsabile ed un atto di rinuncia ai propri doveri istituzionali. Non possiamo più stare zitti quando siamo additati come il principale problema dell’amministrazione Giannetti”.
La Lega chiede un cambio di passo

La situazione richiede una svolta concreta nell’attività amministrativa. Serve un cambio di passo nei comportamenti, nella trasparenza, nelle scelte. Giannetti è stato accusato di “perseverare” in un “preoccupante” galleggiamento politico. A chiedere un urgente cambio di passo è la stessa Lega che, presente in consiglio con Massimiliano Tocci, Angelo De Angelis e Daniele Carlot (ex Fdi), chiede da tempo l’avvicendamento dell’assessore ai Servizi sociali Sara Norcia a causa della gestione dell’attività dell’Azienda speciale.
“Non intendiamo partecipare a un confronto che, da tempo, ha perso di contenuto e concretezza – hanno sottolineato i tre consiglieri leghisti – Da mesi chiediamo di affrontare i problemi veri della città come manutenzione, sicurezza, decoro, sostegno alle famiglie e alle imprese, ma le risposte continuano a mancare. Troppo spesso si preferisce rinviare, discutere all’infinito o, peggio ancora, fingere che tutto vada bene. Abbiamo fatto richieste ben precise, anche con atti formali, ma le stesse non sono state prese in considerazione dal sindaco. Chi governa deve decidere e assumersi le proprie responsabilità”.
La grana del gruppo misto

Il terzo fronte per il sindaco Giannetti si chiama gruppo misto. Vi fanno parte Domenico Villani e Massimiliano Di Girolamo. Quest’ultimo all’inizio della consiliatura era nel gruppo di Forza Italia che aveva eletto anche Augusto Basile e Valentina Olleia. In giunta per gli azzurri sedeva Antonella Isolani ma con la fuoriuscita di Forza Italia dalla maggioranza si è creato un vuoto, uno spazio mai più colmato. Lo vogliono riempire ora Di Girolamo e Villani con la nomina di un assessore di riferimento ma il sindaco di Terracina sembra avere le mani legate.
Soprattutto in rapporto alla richiesta che gli arriva dal suo azionista di maggioranza, FdI. Giannetti per rimettere in moto la sua squadra di governo ha solo un’opzione: chiedere all’assessore al bilancio (Angela Tasciotti) di riferimento della lista civica del sindaco di fare un passo di lato. A volte Parigi val bene una messa.



