
Presentarsi al prossimo appuntamento d'urna con le cose "sistemate": ecco il senso di alcune "retromarce" di Mastrangeli sui progetti-clou
Vero, come è vero il sorgere del sole ogni mattina da Levante per coricarsi a Ponente. Falso, come sono false le banconote del Monopoli. In questi mesi è stato ripetuto come un mantra: il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli è totalmente concentrato sugli aspetti amministrativi del Comune Capoluogo. Molto poco su quelli politici. Vero e falso allo stesso tempo.
Vediamo di spiegare quella che a prima vista, può sembrare una evidente contraddizione.
Lo spiegone

Mastrangeli mastica di politica da quando portava i calzoncini corti e giocava al Piccolo chimico. Sa perfettamente che le dinamiche interne alla sua coalizione di centrodestra sono importanti, così come è importante il “sentiment” che si respira nella sua nuova eterogenea maggioranza. Per cui non trascurerà mai del tutto gli aspetti politici.
Ha capito perfettamente però che la volatilità e la imponderabilità politica di questa sua agitata consiliatura può governarla, ma fino a un certo punto. Il sindaco, inoltre ha ampiamente dimostrato di non essere disposto a correre dietro ai suoi Consiglieri. Nessuno escluso. Fino ad oggi ha potuto sempre “pescare” nel mare di una certa opposizione. Per cui, è particolarmente attento al raggiungimento degli obiettivi del suo programma di governo, che segue con cura certosina. Da farmacista.
Soluzione contestata

Di contro, sembra interessarsi in maniera quasi distaccata alle dinamiche politiche e ai “maldipancia” di diversi Consiglieri. Solo in apparenza, però. Perché l’obiettivo finale, per lui, è assolutamente chiaro.
Il progetto del percorso definitivo del BRT illustrato ieri in sala Giunta, che tra l’altro prevede il ritorno al doppio senso di circolazione in via Marittima (la soluzione del senso unico voluta dall’amministrazione Mastrangeli è stata duramente contestata, sia diversi consiglieri comunali che, soprattutto, da residenti e commercianti della zona) è la rappresentazione plastica di quanto, attraverso interventi amministrativi importanti, il sindaco in realtà faccia anche politica.
Ad esempio, è “sfacciatamente” politica la decisione di restituire al doppio senso di marcia Via Marittima. Una delle strade più trafficate ed importanti del Capoluogo, la cui chiusura in un senso ha destato tanti e diffusi malumori in città. Sembrava anche questa, come la pedonalizzazione di piazzale Kambo, una decisione irreversibile ed immutabile da parte dell’amministrazione Mastrangeli. Che nemmeno una scomunica papale avrebbe potuto modificare.
Riccardo lo “Stagirita”
Il Sindaco, invece, ha “fiutato l’aria”. Ha capito che intestardirsi sul senso unico, non avrebbe fatto altro che inasprire, ulteriormente, gli animi e rischiato di minare il suo consenso. Oggi e in prospettiva 2027.

Aristotele diceva “Anche quando le leggi sono scritte non dovrebbero mai rimanere immutate”. Se vale per la legge, figuriamoci per un provvedimento comunale. E così ha fatto Mastrangeli. Allo stesso modo, gli interventi di programmazione per la città, il new deal per l’ambiente, il sistema di trasporto sostenibile, il progetto dei piloni al centro storico con la realizzazione della nuova piazza in largo Turriziani, il rifacimento della Stazione.
Poi la richiesta ai vertici regionali di RFI/RTI di nuovi collegamenti ferroviari da Frosinone per Roma senza scali intermedi, la rigenerazione urbana, l’innovazione digitale e tutte quelle attività previste nel programma di mandato, sono senza alcun dubbio di valenza amministrativa. Impossibile negarlo.
Ma sottintendono tutte ad un sottile fine politico: quello della rielezione a sindaco nel 2027. Mastrangeli potrà presentarsi ai cittadini di Frosinone, tra due anni, con le cose fatte. Dimostrando vieppiù di avere una “visione” strategica della città.
Il sottile fine politico
Tutti gli altri aspiranti candidati alla fascia tricolore con quelle ancora da fare. La differenza, non è solo formale. Ma sostanziale. Per questo il Sindaco guarda con sufficiente tranquillità al consiglio comunale del 2 aprile prossimo, quando bisognerà affrontare e discutere il bilancio di previsione del Comune.

Il documento verrà approvato, non esiste dubbio alcuno su questo. Le elezioni anticipate non le vuole e non se le può permettere nessuno, in questo momento. Anche se non ci saranno i 22 voti favorevoli delle volte scorse.
Gli assetti dell’aula sono profondamente cambiati rispetto al 2022, oggi Mastrangeli può contare su una maggioranza variegata (centrodestra/sinistra) a “geometria variabile” di 16/17 consiglieri.
Più, eventualmente, i voti del gruppo consiliare dell’ex sindaco Domenico Marzi che potrà intercettare nel corso dei lavori d’aula. Specialmente se il Sindaco dovesse fare propri alcuni emendamenti al bilancio presentati da Marzi e i suoi. In ogni caso, saranno voti comunque sufficienti per il via libera alla delibera sul Bilancio.

Completare il programma
Se anche non ci dovessero essere i SI al documento di Forza Italia, della lista civica che porta il suo nome e del Presidente del Consiglio, Mastrangeli non perderebbe comunque il sonno.
La valutazioni da fare nel caso, sarebbero altre e di altra natura. Ed anche in altre sedi. Per il Sindaco quello che conta veramente, tanto da risultare un obiettivo imprescindibile, è completare, se non del tutto quasi, il suo programma di governo del Capoluogo, per puntare ad essere rieletto.
Lo strumento amministrativo, per il fine politico. Il resto è accademia.