Un’ordinanza del sindaco Mastrangeli proibisce di giocare a pallone nelle piazze del centro storico di Frosinone. Un provvedimento forse esagerato in una parte della città priva di spazi per i bambini.
“Ogni qualvolta un bambino prende a calci qualcosa per strada lì ricomincia la storia del calcio”. Lo ha scritto Jorge Luis Borges, uno degli scrittori più importanti ed influenti del ventesimo secolo, definito il Maradona della letteratura sudamericana.
Pagine di quella fantastica storia l’hanno firmata campioni come Pelé, Maradona, Sivori, Zico, Ronaldo il “Fenomeno”, Cristiano Ronaldo e Messi che hanno in comune di aver iniziato la loro “leggenda” giocando in strada o in piazza. Se in Italia i campioni non nascono più, in tanti danno la colpa al fatto che i bambini non giocano più per strada.
Nel centro storico di Frosinone, città tra l’altro a vocazione calcistica, dal 19 settembre scorso non si può più giocare a pallone in strada o in piazza dopo l’ordinanza numero 498 del sindaco Riccardo Mastrangeli. Si vuole tutelare il decoro e la sicurezza urbana delle aree pubbliche a partire dalla nuova piazza Turriziani (ex Largo). Come se l’incuria ed il degrado galoppanti della parte alta fossero colpa di qualche bambino che tira 2 calci ad un pallone.
Tutto legittimo ma…
Insomma un provvedimento severo e un po’ surreale quando si parla di sequestro del pallone (oltre alle sanzioni da 25 a 500 euro). Che resta un giocattolo. Sarebbe curioso vedere e filmare un inflessibile vigile urbano che requisisce il pallone ad un bambino di 4-5 anni in lacrime. Frosinone diventerebbe virale oltre a finire nelle pagine di tutti i media internazionali, coprendosi di ridicolo.
L’ordinanza è legittima, ci mancherebbe. Ma sembra esagerata: non è un’emergenza il calcio di strada nel centro storico e sarebbe difficile affermare il contrario. Un’azione muscolare che si poteva evitare perché colpisce in particolare i bambini in una parte della città priva di spazi pubblici dove giocare.
Bambini che magari non hanno la possibilità di frequentare scuole calcio o palestre a pagamento. Prima delle ordinanze servirebbero politiche sociali diverse più attente ai bisogni dei più piccoli. Ed il diritto al gioco è sacrosanto.
Le reazioni
Forti critiche dall’opposizione. Il capogruppo del PD Angelo Pizzutelli ha chiesto al sindaco una marcia indietro: “L’ordinanza sindacale con la quale da oggi il Comune vieta di utilizzare il pallone in piazza Turriziani non mi trova d’accordo. Non ne faccio assolutamente una questione di colore politico, bensì di mera riflessione sociale” ha scritto su Facebook.
“Censuriamo continuamente i tempi moderni lamentando che i nostri figli sono sempre più lontani dal socializzare nelle piazze e nelle strade, per via di un utilizzo oramai smodato ed a volte schizofrenico di strumenti tecnologici. Non scoraggiamo questo leggero e spensierato desiderio ludico tipico dell’infanzia, proviamo a regolamentare ed a far coesistere ogni giusta esigenza introducendo fasce orarie aperte ed altre vietate. Reprimere non va bene e sono certo che il buon senso suggerirà al Sindaco di tornare sui propri passi”.
Mettiamoli al guinzaglio
Caustico Stefano Pizzutelli, ex consigliere comunale e candidato a sindaco per la lista civica “Frosinone in Comune”, grande tifoso del Frosinone Calcio e voce mai banale sui social. “Ordinanza di divieto di utilizzo del pallone nella nuova piazza, dove i bambini possono solo schiantarsi saltando dai gradoni” ha postato su Facebook
“In molti paesi, all’ingresso, ci sono i cartelli: Rallentare, qui i bambini giocano ancora per strada. A Frosinone, nella nuova piazza, vietato l’ingresso ai bambini. Solo spritz e dj set da 22.000 euro per un’ora. I bambini? Nella prossima ordinanza forse previsto il guinzaglio…”.
Sui social l’ordinanza non è stata presa bene da tanti cittadini. Ironia, proteste e richieste di rivolgere maggiore attenzione a problematiche ritenute più importanti come la sosta selvaggia o l’abbandono di rifiuti nel weekend. Ma pure l’ordine pubblico che in alcuni giorni è a rischio (il pestaggio dei giorni scorsi n’è la prova). In molti invocano spazi per i bambini che abitano in centro ricordando i giardinetti esistenti in largo Turriziani prima del restyling.
Ma non manca qualche commento positivo: “L’ordinanza è giusta e dovrebbe essere estesa anche al “Matusa”, si legge sui social.
Le contraddizioni
Il provvedimento è anche contraddittorio sotto alcuni punti di vista. Si mette al bando il pallone mentre piazza Turriziani è assediata dalla sosta selvaggia di auto che occupano i varchi riservati ai mezzi di soccorso. Ed i controlli latitano e non ci sono state prese di posizione ferme da parte degli amministratori. Senza parlare del degrado che assedia il centro documentato ogni giorno dai cittadini sui social. Che purtroppo ormai non fa più notizia.
L’ordinanza cita esposti di residenti ed il mancato rispetto della quiete pubblica. Va bene, ma nessun provvedimento è stato preso quando tanti cittadini del centro storico si sono lamentati dei disagi provocati dalla movida e dalle varie manifestazioni che si svolgono nella parte alta. Sono stati ignorati ed a volte pure rimproverati non si sa di quale colpa.
Un divieto che tra l’altro arriva da quelle stesse autorità che organizzano convegni con tanto di esperti sul tema: perché i ragazzi di oggi non escono dalla loro cameretta per socializzare e giocare all’aperto? Ma per Mastrangeli e soci è tutta colpa di un pallone.