
Il cantiere per il rifacimento dello scalo ferroviario di Frosinone resta un focolaio di polemiche e proteste. Durissima presa di posizione del circolo Dem, i pendolari pronti a azioni clamorose
Il nervo è scoperto. E fa male. Rischia di far fibrillare molto l’amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli. Chi gli sta contro lo sa: basta toccare. Lo hanno scoperto anche dalle parti del Partito Democratico. Da quando sono stati rinnovati i vertici del Circolo Pd cittadino (cioè a maggio dello scorso anno) poche volte l’organo è intervenuto sulle vicende politiche del Comune e dell’amministrazione Mastrangeli. Lasciando ampio spazio di manovra, in tutti questi mesi, al Gruppo Consiliare formato dal capogruppo Angelo Pizzutelli e dai Consiglieri Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi.
La vicenda del cantiere dello Scalo però sta sconvolgendo le abitudini di un’intera città: consuetudini da modificare, orari da rivedere, parcheggi da individuare, treni da non perdere, passerelle e sottopassi sporchi e pericolosi. Occasione troppo ghiotta per non cavalcare polemiche e malumori in quantità industriale che stanno infiammando residenti e pendolari. Così il Circolo Pd del Capoluogo ha deciso in queste ore di ufficializzare la posizione del Partito.
Di fatto, va ad irrobustire le dichiarazioni altrettanto critiche espresse la scorsa settimana dal capogruppo Angelo Pizzutelli nei confronti dell’amministrazione Mastrangeli.
Il duro attacco del circolo

La nota del Circolo si apre con queste parole: “I continui cambiamenti alla viabilità e la coesistenza di vari cantieri stanno causando la paralisi di tutto il quartiere Scalo, importante luogo di transito nonché punto di riferimento per chi parte o arriva nel capoluogo tramite la ferrovia regionale” (Leggi qui: Lavori alla stazione: falsa partenza tra improvvisazione e incompetenza).
Poi l’affondo politico: “Sono proprio questi due aspetti ad esser stati completamente ignorati dall’amministrazione Mastrangeli, assieme ai residenti della zona: sacrificati ancora una volta in nome di un cambiamento le cui basi sono a nostro avviso scricchiolanti. L’improvvisazione e la mancanza di programmazione amministrativa con le quali vengono portate avanti opere importantissime sono sotto gli occhi di tutte e tutti. La responsabilità di questo stato di cose va ricercata presso chi governa la città da quasi quindici anni“.
Accesso ai binari e pedonalizzazione

I rappresentati del PD locale poi entrano nel dettaglio dei 2 macro problemi esistenti; l’accesso ai binari e la pedonalizzazione di piazzale Kambo: “Per rendersene conto basta guardare i passaggi che secondo la logica dell’amministrazione dovrebbero garantire l’accesso alla stazione: sono luoghi improvvisati, male illuminati, sporchi e non accessibili alle persone con disabilità, in barba alle richieste di sicurezza più volte esplicitate da utenti e cittadini. Non è da meno la grande piazza pedonale: anche qui la superficialità ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di un’opera i cui scopi possono anche essere condivisibili ma in presenza di un confronto su un’adeguata programmazione amministrativa, foriera di soluzioni per i residenti, per le aree di sosta, per i commercianti e per i pendolari che devono poter raggiungere agevolmente la stazione”.
“Tutto questo purtroppo non c’è stato. Non si è ritenuto di dover programmare in questo quadro una connessione stradale per garantire quantomeno il transito davanti alla stazione ferroviaria, la cui piazza principale sarà pedonalizzata e connessa alla città da un sistema di mobilità che ad oggi rimane solo sulla carta“.

Poi la chiosa finale, con un interrogativo: “Il timore è che quella che si vuol realizzare sarà una stazione bella, moderna, ma sempre più irraggiungibile e sconnessa dalla città, distante dai bisogni dei cittadini, dei residenti e delle oltre ventimila persone che quotidianamente da qui partono verso Roma per ragioni di studio o lavoro. Noi non siamo contro il concetto di sostenibilità, tuttavia a nostro avviso Frosinone merita di essere amministrata seriamente. In questo senso ci domandiamo quando ci sarà una seria assunzione di responsabilità sugli esiti di questa esperienza amministrativa?“.
I pendolari pronti ad una “class action”

E’ un fatto oggettivo però, che il cantiere per il rifacimento della Stazione, per come è stato realizzato e per le soluzioni adottate per raggiungere i binari (specialmente per i pendolari che provengono dal parcheggio dell’ex area Frasca) sono totalmente inadeguate, illogiche e prive del comune buon senso. Sia in termini di normale fruibilità, che in termini di sicurezza. Ed i pendolari che ogni giorno partono da Frosinone, per raggiungere Roma o anche Cassino, sono pronti ad utilizzare ogni strumento possibile per manifestare tutta la loro frustrazione ed il malcontento. Per quella che è, a tutti gli effetti, una incomprensibile ulteriore penalizzazione.
Qualcuno, a mero titolo di esempio, ha fatto un sopralluogo all’interno del passaggio sopraelevato della Torre, prima di autorizzarne l’uso? Una delle soluzioni (l’altro è il sottopasso di Via Puccini) che adesso bisogna utilizzare per accedere all’interno della stazione, dal parcheggio di via Pergolesi. Si è reso conto del completo stato di abbandono, sporcizia e totale assoluta mancanza di illuminazione dell’edificio?
Senza parlare delle frequentazioni di persone poco raccomandabili. Specialmente di notte. Dove sono i requisiti minimi di sicurezza lì dentro? Da nessuna parte. E sotto nessun punto di vista.
Meglio tardi
Il Comune ha preso atto. Ed è intervenuto. Con una delle soluzioni che attuata magari con una settimana d’anticipo avrebbe fornito l’immagine di un Comune organizzato, consapevole dei disagi imminenti e comunque pronto a gestirli. Fatto ora va bene, meglio tardi che mai: ma la frittata ormai è fatta.
Il Comune ha fatto stampare una locandina semplice e comprensibile. Nella quale spiega cosa sta accadendo e quali soluzioni ha immaginato. «Siamo consapevoli dei disagi che questo cantiere atteso da anni inevitabilmente comporta e comporterà ma, a lavori terminati, esso offrirà non solo un nuovo volto di modernità e vivibilità all’intero quartiere ma anche una migliore fruibilità della stazione ferroviaria ai passeggeri».
Il completo rifacimento della stazione ferroviaria, un’opera certamente importante e strategica, non è uno scherzo. Per nessuno. Ma occorrono anche capacità di programmazione, senso pratico, e disponibilità al confronto. E, se necessario, anche rivedere alcune scelte manifestamente sbagliate. Albert Acremant, il celebre scrittore francese, morto nel 1942, una volta ha scritto, “Quando prendiamo una decisione dobbiamo sempre pensare alle conseguenze che essa avrà sugli altri“.