Caos Pd, scontro sulle tessere: accuse e ricorsi

Grande caos verso il Congresso provinciale Pd di Frosinone. In cionque denunciano irregolarità nel tesseramento. E presentano ricorso

Puntuale. Senza dubbi e senza esitazioni. Lo scontro frontale tra le due anime del Partito Democratico che si affrontano per la nuova Segreteria Provinciale di Frosinone sono arrivate ai ferri corti. Ci sono arrivate nel passaggio obbligato che determinerà il risultato del Congresso: il tesseramento. È lì che si definiscono i perimetri ed i pesi. È esploso il caos lunedì sera durante l’ultima seduta della commissione Congresso, prima della pausa natalizia. Con accuse di scorrettezze, la sconfessione dei garanti regionali, dimissioni e ricorsi.

La premessa

Alberto Tanzilli (Foto © Salvatore Contino)

Per capire cosa, bisogna prima spiegare chi e perché. La Commissione Congresso è quella entrata in carica con la conclusione del mandato del Segretario Provinciale uscente Luca Fantini. A lei compete guidare il Partito nella fase di interregno tra un Segretario e l’altro. Quindi tocca a lei affrontare tutte le questioni legate al tesseramento e le interpretazioni dello Statuto o ogni altro problema dovesse sorgere lungo il percorso. È strategica. E infatti il percorso verso il voto si era arenato subito. (Leggi qui: Pd, ancora fumata nera: conta e intesa sono a portata di mano).

A sbloccare la situazione era stata una proposta istituzionale avanzata dal Segretario Regionale Daniele Leodori. Cioè mandare a Frosinone Alberto Tanzilli il Presidente della Commissione Regionale di garanzia: il garante dei garanti di tutto il Lazio. (leggi qui: Pd, Alberto Tanzilli al timone fino al Congresso). Tra non poche difficoltà si era arrivati a varare quella Commissione. (leggi qui: Pd, la Direzione vara la Commissione: scintille De Angelis – Battisti).

I candidati alla Segreteria

Altra premessa necessaria il Segretario provinciale uscente Luca Fantini era stato eletto quattro anni fa da Pensare Democratico, l’area che vedeva insieme Francesco De Angelis (già assessore regionale, già deputato Ue ed attuale presidente Pd del Lazio) e Sara Battisti (consigliera regionale). A ridosso delle Europee l’asse si è rotto: De Angelis guida ora la componente di Area Dem (Franceschini e Leodori) e Battisti quella di Rete Democratica (Claudio Mancini). Il primo, alleato con l’area Schlein, sostiene ora la candidatura dell’ex leader del movimento studentesco Achille Migliorelli mentre la seconda, alleata con Base Riformista, sostiene la rielezione di Fantini. (Leggi qui: Congresso Pd, il nuovo di Area Dem si chiama Achille Migliorelli. E leggi anche Pd, Fantini e Migliorelli in campo nello stesso giorno).

Lo scontro frontale

Si arriva così a lunedì sera. È il momento della verità. Le 3mila tessera a disposizione devono essere riportate in Federazione alla Commissione. Che deve controllare la loro regolarità in presenza dei Segretari di Circolo, che ci siano allegati i pagamenti per ciascuna, che siano tutte genuine. E chi ha altri da tesserare, se è tutto regolare allora può ricevere una ulteriore quota di tessere da sottoscrivere.

È qui che si consuma la rottura. netta. Verticale. “L’incontro è stato reso impraticabile dalla presenza del Coordinatore della Segreteria e responsabile dell’Organizzazione del Pd Lazio Andrea Ferro. Venuto esclusivamente per consegnare le tessere cartacee nelle mani del Presidente della Commissione per il congresso Alberto Tanzilli, ha successivamente esautorato il ruolo dello stesso e dell’intera commissione, sostituendosi ad essa nella distribuzione delle tessere”.

A denunciarlo sono Massimo Lulli, Carlo Di Santo, Giampiero Di Cosimo, Maria Rita Cinque, Alberto Festa. Sono cinque componenti della Commissione che sta guidando il Partito Democratico verso il Congresso provinciale di Frosinone. Denunciano “gravi irregolarità nel tesseramento” ed annunciato le loro irrevocabili dimissioni “se non verranno ripristinate le condizioni per un regolare svolgimento del confronto“.

Perché?

La caduta dei garanti

Prosegue la posizione ufficiale presa dai cinque componenti. “La distribuzione delle tessere è avvenuta senza alcun criterio, né numerico né territoriale. Questo, contravvenendo alle modalità di assegnazione seguite fino a quel momento dalla commissione. Venuto meno, dunque, il ruolo di garanzia del Partito Regionale e considerando l’impossibilità del presidente di esercitare il proprio ruolo, non potendo riconoscere in alcun modo la legittimità di quanto avvenuto ieri, comunichiamo di aver inoltrato in data odierna ricorso agli organi competenti per denunciare i gravi fatti avvenuti. E per ripristinare le condizioni per un regolare svolgimento del congresso”.

Minacciano di abbandonare il tavolo. “Qualora ciò non dovesse avvenire annunciamo sin da ora le nostre irrevocabili dimissioni da membri eletti della commissione congressuale“.