L'Azienda Sanitaria di Frosinone costretta a ricorrere all'acquisto di diverse ore di "prestazioni aggiuntive" per evitare il collasso del sistema.
Mancano gli uomini, non mancano i soldi. Il fronte della Asl di Frosinone è sguarnito: in corsia non ci sono abbastanza medici, infermieri, oss. Nemmeno nei laboratori ci sono tecnici a sufficienza per affrontare la situazione. È un problema di persone, non di soldi per pagarle. E quando le truppe sono poche, i Capi di Stato Maggiore hanno una sola soluzione: allungare il fronte. Così il Direttore Generale della Asl di Frosinone Arturo Cavaliere ha approvato due delibere che autorizzano l’acquisto di prestazioni aggiuntive per l’anno 2025. Che significa “prestazioni aggiuntive”?
Sono ore di lavoro extra, fuori dall’orario ordinario, per medici, infermieri, tecnici: per garantire la copertura dei turni, soprattutto nei reparti più “bollenti” come i Pronto Soccorso, dove la carenza cronica di personale rischia di trasformare ogni turno in una maratona sanitaria.
Un sistema per tamponare le emergenze

E’ un modo, particolarmente usato in Sanità, per tamponare carenze di personale, gestire picchi di attività ed evitare che il sistema vada “al collasso”.
Le delibere in questione sono la 882 e 883, entrambe datate 24 ottobre 2025. La prima riguarda il personale del comparto (infermieri, tecnici, operatori sanitari), la seconda la dirigenza sanitaria (medici, veterinari, dirigenti sanitari).
La ASL ha messo sul piatto qualcosa come 4 milioni 88mila 144 euro complessivi: di cui 3 milioni 699mila 200 euro per la dirigenza sanitaria e 388mila 944 euro per il personale del comparto. Una montagna di ore, timbrate “fuori orario”, per tenere in piedi un sistema che fatica sempre più a reggersi sulle gambe ordinarie.
“Garantire continuità dei servizi”
Le delibere spiegano che queste ore extra servono “a garantire la continuità dei servizi” e “a ridurre le liste di attesa”.
Ecco quanto costerà ogni ora aggiuntiva:
| Categoria | Tariffa oraria standard | Tariffa Pronto Soccorso (feriale) | Tariffa Pronto Soccorso (festiva) |
| Dirigenza Sanitaria | € 80,00 | € 100,00 | — |
| Personale Comparto | € 25,00 | € 40,00 | € 45,00 |
Quindi in soldoni, se un infermiere lavora 4 ore extra in un turno festivo al Pronto Soccorso, incassa 180 euro. Un dirigente sanitario, per lo stesso turno, porta a casa 400 euro. In un giorno. E se moltiplichiamo per settimane, mesi, reparti, va da se che il budget vola.

Facendo due rapide somme: i 3,7 milioni per i dirigenti equivalgono – al lordo di IRAP e contributi – a circa 46.000 ore aggiuntive da 80 euro l’una. Le prestazioni del comparto, invece, coprono all’incirca 15.500 ore extra. Totale? Più di 61.000 ore aggiuntive in un anno: 7 anni di lavoro concentrati in 12 mesi. Morale della favola: senza queste ore aggiuntive, il sistema rischierebbe di fermarsi.
Corpo stanco che si regge su muscoli straordinari
Non è solo carenza di uomini. Il DG Arturo Cavaliere ha lanciato una sfida. E la sta vincendo. La Asl di Frosinone è al vertice della classifica tra le Asl del Lazio che stanno recuperando l’arretrato. Ci sono migliaia di visite, analisi, prestazioni che si erano accumulate e nel periodo del Covid si sono moltiplicate. Frosinone sta smaltendo. Ma per fare tutte quelle visite e quelle analisi in più serve gente in corsia e negli ambulatori.
I medici e gli infermieri che aderiscono al piano – su base volontaria – devono comunque rispettare il debito orario ordinario e possono essere pagati solo se le timbrature risultano in regola. Ogni ora è controllata, marcata e controfirmata. Insomma, l’Asl non regala nulla a nessuno.

Cavaliere ha spiegato un concetto: in Sanità, fare presto non sempre significa fare bene, ma spesso significa salvare vite. Le prestazioni aggiuntive servono anche a questo.
Intanto il Pronto Soccorso di Frosinone, che deve fronteggiare più di 30.000 accessi/anno, continua a sopravvivere grazie alle ore extra. Ed è la metafora perfetta della sanità pubblica: un corpo stanco che si regge su muscoli straordinari.



