Professore all'Università di Cassino, area moderata, Claudio Lena annuncia la sua candidatura a sindaco della città
Stallo: in fluidodinamica è una riduzione del coefficiente di portanza. In pratica è restare sospesi a metà, come fanno i gabbiani: senza cadere, senza volare.
A Cassino il centrodestra è in stallo: bloccato dai veti incrociati. Da una Lega che giura di avere il nome del candidato a sindaco ma pretende un patto a scatola chiusa con i potenziali alleati. Da Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno già le liste e sono pronte e scendere in campo da sole. Ma a bloccarle è un accordo nazionale che impone a tutto l’asse di trovare un’intesa.
È stallo anche nel centrosinistra. Dove Giuseppe Golini Petrarcone è il candidato del Pd. E il resto dell’area valuta se puntare ancora su di lui o su un nome che risulti più inclusivo. Stallo anche qui.
«Se vanno avanti così, continuano con i soliti vecchi schemi della politica che ci hanno tenuti bloccato e ci hanno portati a dove siamo adesso». Il professor Claudio Lena, docente di Tecnologia dei Processi Produttivi alla facoltà di Economia dell’Università di Cassino rompe gli indugi. E gli schemi.
«Mi candido a sindaco di Cassino».
A centrodestra o centrosinistra?
«Al centro di un progetto di aggregazione, che guardi alle forze civiche, inclusivo e di condivisione con tutti i nostri concittadini e con tutte le forze politiche sociali ed imprenditoriali interessate al progetto»
Scusi, ma chi glielo fa fare?
«Voglio dare il mio contributo alla mia Città. Me lo ha chiesto un gruppo di amici: nemmeno ci pensavo. Ma sono stati loro a farmi notare che Cassino in questo momento ha bisogno dell’apporto di tutte le sue forze migliori».
E la novità dove sta?
Dovrebbe chiederlo a loro. Secondo loro sono sufficientemente al di fuori degli schemi di tutti i partiti politici. Ho le necessarie competenze tecniche per guidare una macchina amministrativa complessa come quella di Cassino. Imbrigliata in un dissesto che la vincola in molte scelte.
Gliel’ho chiesto prima: centrodestra o centrosinistra?
In questo momento è necessario creare una nuova generazione. Che sia al di fuori di questi schemi ormai superati. Lo dimostra la fine anticipata della consiliatura. Bisogna far crescere la parte migliore di quei talenti che già oggi ci sono. E insieme sviluppare le prossime generazioni. Il mio obiettivo sarà quello di unire tutte le persone sane di questa città per rafforzare il ruolo polarizzatore di Cassino nel Cassinate.
Prof., lei continua a sfuggire alla risposta.
La mia estrazione politica è nota a tutti, il mio sogno sarebbe quello di unire tutti i moderati per un progetto omogeneo. E’ ovvio che è alternativo alla sinistra.
Una città migliore la proponeva anche D’Alessandro per il centrodestra e prima ancora Petrarcone per il Centrosinistra: non si è visto moltissimo. Per lei cosa è una città migliore?
«Pianificazione, realizzazione e controllo sono i presupposti fondamentali per un’organizzazione che tiene conto dei bisogni dei cittadini. In sintesi, non si può governare un processo aziendale o Amministrativo senza una idonea programmazione. In azienda è la base: Plan, Do, Chek, Control».
«Amministrare Cassino non è solo tappare le buche o tagliare i rami alle piante, tutto ciò dovrebbe entrare nell’ordinaria amministrazione. Quello che fa la differenza è nel saper pianificare lo sviluppo del territorio perché il Comune di Cassino è la prima azienda».
Zingaretti ha puntato sui giovani: un prof universitario che ruolo assegnerebbe ai giovani elettori di Cassino?
«Dobbiamo coinvolgerli, sono il futuro, senza di loro la città invecchia inesorabilmente. Alessio, Emanuele, Simone, Gianluca, Chiara, Matteo, Bernardo, sono quelli che mi hanno insegnato qualcosa, li ho presi per mano e li ho accompagnati a raggiungere il loro primo vero traguardo della vita (la Laurea). Si deve fare qualcosa per loro».
Cosa vuol dire?
«Semplicemente dobbiamo partire da quegli occhi pieni si speranza dei giovani per un mondo migliore. Creare le condizioni per far ripartire un’offerta occupazionale nel nostro territorio, altrimenti loro… “saranno costretti a migrare. Ci rendiamo conto che stiamo perdendo le migliori intelligenze? Lo scenario minimo sul quale confrontarsi oggi è l’Europa: cosa offriamo ad un giovane di talento per indurlo a restare a Cassino?».
La novità ha sempre un limite: quanto tempo le occorrerà per capirci qualcosa, una volta entrato eventualmente in municipio come sindaco?
Conosco ogni angolo di Cassino, sono nato al civico 3 di quella Piazza Labriola che spesso è stata al centro della cronaca per fatti incresciosi di violenza, deve divenire invece il vero salotto attraverso interventi seri di arredo urbano.
«Vorrei riconsegnare il Teatro Manzoni alla Città per un rilancio culturale. Occuparmi personalmente della Villa Comunale ridandogli dignità attraverso la piantumazione di nuovi alberi, valorizzandola attraverso un gioco di luci delle sorgenti e dei percorsi d’acqua».
«La Rocca Janula deve divenire unitamente ai siti di maggior interesse storico e culturale della Città polo di attrazione turistica. Sviluppare un progetto sulla mobilità e sicurezza dei Cittadini»
Ma Lei parla da sindaco?
«No ho solo le idee chiare»