Cassino, in Consiglio l’allarme Sanità: l’ospedale ora è il grande malato

Cassino, la sanità fa i conti con la realtà. Il Consiglio Comunale sulla crisi dell'ospedale. Al Santa Scolastica numeri da emergenza e nuove promesse di rilancio. L'impegno del Dg Cavaliere

Non è stato un Consiglio comunale come gli altri quello riunito oggi pomeriggio a Cassino. È sembrato piuttosto un parlamento territoriale della Sanità, con una sola grande questione all’ordine del giorno: il futuro – e il presente difficile – dell’ospedale Santa Scolastica. Un punto di riferimento in bilico, stretto tra carenze croniche e nuove speranze.

Il sindaco Enzo Salera non ha usato giri di parole. Ha messo sul tavolo numeri precisi, spietati, inconfutabili, segno di una situazione che definire critica è poco. Il Pronto Soccorso di Cassino – ha detto – ha registrato 18.000 accessi da inizio anno. Ma ci sono solo 5 medici strutturati: ne servirebbero almeno 20. Il rischio è il collasso.”

I numeri da collasso

La situazione ad Ostetricia e Ginecologia (Clicca per ingrandire)

Poi snocciola altri dati: Solo 3 ginecologi in servizio, contro i 9 di Frosinone, con un numero di parti quasi identico (430 contro 460); 6 radiologi attivi a Cassino contro i 7 di Sora e i 12 di Frosinone; Servizi territoriali “a macchia di leopardo”, spesso senza personale dedicato.

Grave anche la situazione di Ortopedia: a Cassino ci sono solo 3 medici strutturati, supportati da 1 specializzando per 2 giorni a settimana e 3 medici a partita Iva che non svolgono attività chirurgica. A Frosinone, lo stesso reparto conta su 4 ortopedici, 1 specializzando e 2 medici a partita Iva. A Sora invece ci sono 3 ortopedici, 1 specializzando, 4 a partita Iva.

Cassino ha un bacino d’utenza che va ben oltre i confini provinciali: tocca tre regioni, interessa oltre 200mila persone. È il punto di riferimento per un’area vastissima, e non può essere trattata come periferia. La sanità pubblica merita rispetto, e oggi qui ne è mancato troppo” ha evidenziato Salera. Tanto per fare un esempio, numeri alla mano: il reparto di Radiologia è chiamato ad erogare oltre 50mila prestazioni tra pazienti interni ed esterni e screening.

Ridotti all’osso

(Foto: © DepositPhotos.com)

Al Santa Scolastica Chirurgia Generale ha assicurato, nel 2024, 1201 interventi a cui si sommano i 576 realizzati in ambito ambulatoriale. Al momento, l’attività chirurgica è garantita da 4 medici più 2 a partita Iva (sui 10 totali assegnati al reparto)

Non va meglio a Cardiologia, dove Cassino conta su 7 medici mentre a Frosinone sono 12 ed a Sora 9. Il sindaco ritiene assolutamente necessario rafforzare l’organico con personale medico ed infermieristico a tempo indeterminato per entrambi i Reperti.

Ma non va meglio nemmeno il fronte dei servizi, la cosidetta Medicina di Territorio. L’Assistenza Domiciliare Integrata, offre servizi a circa 3000 pazienti ogni anno. Attualmente sono presenti in organico 1 medico ed 1 fisioterapista, nessun infermiere è assegnato al servizio. Per la Nutrizione Assistita, l’unico medico in servizio è prossimo alla pensione, il servizio trasfusionale domiciliare è chiamato a coprire i territori di Cassino e Sora ma conta su 1 solo infermiere.

Numeri da avamposto africano quelli del Consultorio che conta su 1 solo ginecologo per 5 ore settimanali nonostante sia chiamato ad assicurare il servizio a migliaia di pazienti per screening ed attività ordinarie. Organici molto al di sotto delle reali necessità dell’utenza, anche per SERD il servizio a cusi si rivolgono i tossicodipendenti che vogliono disintossicarsi: solo 4 psicologi ed 1 psichiatra per 420 utenti. Nel Centro di Salute Mentale ci sono 2 psicologi e 3 psichiatri per 592 pazienti. Il servizio di Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva può contare su 1 neuropsichiatra, 2 psicologhe, 4 logopediste, nessun assistente sociale.

Le promesse di Cavaliere

A prendere la parola dopo il sindaco è stato il Direttore Generale della ASL di Frosinone, Arturo Cavaliere, affiancato dalla Direttrice Sanitaria Maria Giovanna Colella e dal Direttore Amministrativo Giovannino Rossi. Il messaggio? Nessuna negazione delle difficoltà ma anche nessuna rassegnazione.

Arturo Cavaliere (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Cassino soffre di problemi cronici, ma dal 1° aprile – giorno del nostro insediamento – stiamo costruendo una risposta strutturale. Niente proclami: abbiamo già messo in campo concorsi, cantieri, convenzioni con le università, investimenti sulla medicina del territorio”.

Anche il Dg ha portato dei numeri. Sono quelli della svolta:

  • 328 nuove assunzioni nella ASL di Frosinone in sei mesi, di cui 80 destinate a Cassino;
  • 450 posti a bando;
  • 19 milioni di euro di investimenti già attivati tra Case di Comunità, Ospedali di Comunità, ristrutturazioni, e messa a norma;
  • Pronto Soccorso in fase di completo rifacimento: consegna prevista entro dicembre;
  • Nuovo accordo con specialisti per garantire oltre 63.000 ore annue nei PS aziendali (oltre i livelli attuali), con 20 nuovi medici in arrivo per rafforzare il presidio.

Mai più in ostaggio

Non possiamo più restare ostaggi di concorsi deserti o carenza di personale. Per questo abbiamo optato per esternalizzazioni regolamentate, collaborazioni universitarie, e rafforzamento dei servizi in chiave moderna. Le emergenze si governano con gli strumenti che si hanno, non con quelli ideali”, ha concluso Cavaliere.

Presente anche l’onorevole Alessia Savo, presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, che ha scelto di intervenire con un discorso ricco di passione politica e realismo istituzionale: “Non si tratta di sfilate, né di slogan. La sanità non è un tema neutro ma un campo nel quale serve scegliere, programmare, investire. Non ci si può affidare al caso. Ed è proprio per questo che la Regione Lazio ha fatto della programmazione sanitaria una delle sue priorità”.

La sua presenza, insieme a quella di tanti sindaci del Lazio meridionale, ha dato al Consiglio un valore simbolico: la sanità non è più una questione di Cassino, ma un tema strategico di area vasta.

Il Consiglio straordinario non ha chiuso un cerchio. Lo ha appena aperto. Ha restituito voce al territorio e, almeno per una volta, ha visto la sanità pubblica farsi carico delle sue responsabilità, senza difese d’ufficio. Oggi il ‘Santa Scolastica’ resta un nodo da sciogliere ma da oggi ha anche una direzione da seguire. Perché quando la politica ascolta, i cittadini non si sentono più soli. E quando la Sanità risponde, la distanza tra promesse e realtà si accorcia.