Cassino, la città che ricuce le ferite: più verde, più sicurezza, più giustizia

Cassino punta su sicurezza, decoro urbano e inclusione sociale. Il sindaco Salera presenta i progetti per rigenerare piazza Restagno, creare spazi per disabili e potenziare la Polizia Municipale, affrontando così problemi di criminalità e violenza.

Se Cassino è stata per decenni la cartolina di una memoria ferita, oggi si candida a diventare il manifesto concreto di una modernità gentile. Un disegno politico che si muove su tre piani paralleli ma convergenti: la sicurezza cittadina, il decoro urbano e l’inclusione sociale. Un triplo passo in avanti nella trasformazione urbana e morale della città: il primo passo, il sindaco Enzo Salera lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa che doveva promuovere la “Color Run”. Ma che si è rivelata molto di più.

Decoro ed inclusione

Piazza Restagno

Il primo dei due passi è la rigenerazione di piazza Restagno. Una svolta verde, dove i bambini giocheranno lontani dalle auto, gli anziani troveranno panchine amiche ed i residenti un nuovo punto di incontro. Salera, da ex assessore al Bilancio, sa che la bellezza è un investimento. Fa sul serio, come avvenuto per le altre due piazze già risanate e trasformate nel salotto cittadino: piazza Labriola e piazza Diamare unite dall’isola pedonale su Corso della Repubblica.

Ha già pronti i rendering e li mostra a sorpresa: entro il 2026 partiranno i lavori. La città, uscita dal dissesto, inizia a respirare aria di futuro. Non è tutto. Tra poco partono i lavori per l’ulteriore rivisitazione di piazza Labriola.

Ma è il secondo passo, quello compiuto sull’affronto morale lasciato dalla criminalità organizzata, a segnare con forza la cifra di questa amministrazione. Due immobili confiscati ai clan – una villa e una palazzina – cambiano pelle. La prima ospiterà il progetto “Dopo di noi”, una casa per i disabili privi di rete familiare. In pratica? Che fine fanno i ragazzi disabili accuditi fino alla fine dai genitori, quando loro non ci saranno più? la risposta è il progetto Dopo di Noi.

La seconda sarà sede del centro “Povertà estrema – Stazioni di posta”, finanziato con oltre un milione di euro del Pnrr e affidato al Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate. Dove c’era il malaffare, ora ci sarà accoglienza, dignità, cittadinanza attiva.

Sicurezza Urbana

Un presente dove decoro urbano e giustizia sociale si intrecciano con i temi concreti della sicurezza. Lo Stato si fa prossimo, tangibile, visibile. Anche in divisa. Il segnale arriva con la nuova linfa che sta per essere innestata nel corpo della Polizia Municipale. Dopo anni di carenze croniche e organici risicati, la città si prepara a bandire un nuovo concorso che potrebbe raddoppiare il numero di agenti operativi entro il 2027. Un dato su tutti: per norma e proporzione demografica, Cassino dovrebbe avere almeno 90 vigili urbani. Oggi sono 17, di cui solo 11 a tempo indeterminato. Sei sono gli innesti recenti, a tempo determinato, in attesa del bando che – ha assicurato il sindaco Enzo Salera – sarà pubblicato entro il mese.

Con il bando, si punta ad arrivare a 40 unità, un numero che pur restando sotto la soglia ideale rappresenta comunque un cambio di marcia significativo. Una risposta concreta a una città che ha conosciuto, anche di recente, episodi di violenza urbana, bombe carta, risse e persino un attentato contro un magistrato.

Il disegno è chiaro: più agenti, più sicurezza percepita, più presidio del territorio. Senza dimenticare le funzioni meno visibili ma non meno importanti: la polizia amministrativa, i controlli ambientali, il supporto ai reati di marginalità urbana. “Non possiamo più essere esigui in unità – ha detto il sindaco – dobbiamo rafforzare il Comando in maniera strutturale”.

L’approccio possibile

Enzo Salera

Cassino mostra così che è possibile un altro approccio: trasformare le intenzioni in delibere, e le delibere in luoghi dove si possa vivere meglio. La vera notizia non è solo che si rifà una piazza o si aumenta l’organico dei vigili. È che lo si fa con un pensiero lungo. Che lo Stato – in questo caso nella sua forma più prossima, il Comune – non si limita a colpire la mafia, ma ne ricuce anche le ferite lasciate nei territori.

Perché, come avrebbe ricordato Benedetto Croce, la libertà è partecipazione. E in una piazza senza auto e con i giochi, come in una villa che diventa rifugio per i fragili, la libertà torna ad abitare il cuore della città. Con la sicurezza garantita dai nuovi vigili.