
A Ceccano, la campagna elettorale è partita con cinque candidati sindaco e 21 liste. Anticipando la scadenza ufficiale, i candidati cercano di evitare problemi. Il centrodestra si presenta unito, mentre il centrosinistra offre una vasta coalizione di otto liste. Il voto si svolgerà il 25-26 maggio, con potenziale ballottaggio.
Inizia con il piede sull’acceleratore la campagna elettorale a Ceccano. Niente corse all’ultimo minuto: i cinque candidati alla carica di sindaco si sono presentati oggi puntuali al Comune, con simboli e liste al seguito, evitando il rischio dell’ultimo secondo. Un segnale chiaro: qui si fa sul serio.
La sala dell’Ufficio Elettorale sembrava una stazione centrale in ora di punta: faldoni, strette di mano, sorrisi tirati e qualche occhiata di sfida tra avversari. Tutti hanno deciso di anticipare la scadenza ufficiale, fissata per domani a mezzogiorno: per mettersi al riparo da intoppi e incertezze. Se spunta qualche problema, ci sono 48 ore di tempo per sistemarlo. Meglio non rischiare.
Due liste in meno

Sul tavolo, i numeri parlano chiaro: Ceccano sarà campo di battaglia per 21 liste e cinque candidati sindaco, ognuno con la sua visione per la città. E un esercito di sostenitori. In tutto i candidati al Consiglio sono 336. Le liste sono due in meno di quelle annunciate nei giorni scorsi.
Una la perde il candidato civico del centrodestra Fabio Giovannone che resta competitivo grazie all’alleanza con l’ex presidente del Consiglio Comunale di Centrodestra ed ex candidato sindaco del centrosinistra Marco Corsi.
Un’altra lista la perde il blocco di centrodestra: dovevano realizzarla gli ex di Forza Italia ma alla fine è stato ritenuto più strategico andare divisi tra le varie liste, per colpire insieme il centrosinistra evitando una eccessiva frammentazione del fronte.
Centrodestra diviso, ma agguerrito

Il candidato sindaco Ugo Di Pofi scende in campo con la corazzata ufficiale del centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega, Grande Ceccano, Ceccano più Forte e Sempre con Ceccano. Cinque liste per un fronte compatto e dal marchio riconoscibile, con l’obiettivo di far pesare l’organizzazione e il radicamento.
Basta scorrere i nomi per capire che la nave ammiraglia Grande Ceccano, allestita dall’ex assessore all’Ambiente Riccardo Del Brocco. Se non ci fosse stata la caduta dell’amministrazione del sindaco Roberto Caligiore, il suo arresto e le indagini sulle tangenti legate agli appalti finanziati con fondi Ue, sarebbe stato Del Brocco il candidato sindaco del centrodestra. La mano di Del Brocco si vede anche in una seconda lista: Ceccano più Forte, coordinata da Rino Liburdi. L’obiettivo è quello di spostare circa 2mila voti in totale.

Solida la lista di Fratelli d’Italia Ginevra Bianchini, i due Bruni, Bardeggia, Petrocchi e il giovane Luca Loffredi. Uniti ad altri candidati ne fanno una lista sicuramente competitiva. Buona la lista del candidato sindaco Ugo Di Pofi, spiccano i nomi di Antonella D’Annibale (dirigente provinciale di Forza Italia), Massimiliano Di Mario (uomo di riferimento di Identità Civica sostenuto da Marco Mizzoni ed Angelo Spinelli, presidente della Rete di Imprese).
La Lega con Stefano Gizzi torna in campo, la presentazione è prevista nelle prossime ore. Al suo interno ci sono figure storiche e figure nuove: il Partito risente dell’egemonia di Fratelli d’Italia che a lungo è stata la capitale ciociara del Partito. Punta all’elettorato di opinione su temi forti.
Centrosinistra a valanga

Andrea Querqui, il candidato sindaco del centrosinistra, arriva con una vera e propria armata: otto liste. Dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, dai Socialisti all’Alleanza Verdi Sinistra, passando per Progresso Fabraterno e Ceccano in Comune. Una coalizione ampia, variegata, che prova a costruire consenso sulla base dell’unità e della pluralità. E del ricambio dopo quasi dieci anni di centrodestra crollato sul finale sotto il peso di un’inchiesta ancora in corso.
Nella lista di Andrea Querqui tra i nomi di spicco c’è Alessandro Ciotoli: presidente di IndieGesta, associazione culturale nata nel 2001, oggi una realtà consolidata nel panorama locale e nazionale. Organizza il celebre Dieciminuti Film Festival, giunto alla ventesima edizione ed ha promosso iniziative su cultura, ambiente e politiche sociali. Gestisce il Cinema Italia, la Dieciminuti Academy, ha collaborato con Emergency, portato avanti battaglie per la memoria storica (come “Ore dieci e quaranta”) ed ha ottenuto per Ceccano la Medaglia al Merito Civile.

Querqui parla di una lista “piena di professionisti” e “molto eterogenea”. Ad allestirla è stato il cugino Fabio Querqui che ha sempre sostenuto in prima linea la sinistra locale. Con lui ci sono Simona Mattone, Alessandra Anelli (PD, corrente Francesco De Angelis, oltre 100 preferenze all’Assemblea Regionale), Mariano Ranieri (ex sindacalista), Violetta Cipriani, Giacinto Savone, Isabella Spinelli, Gina Carlini, Crescenzo Castiello, Sara Funari, Marco Stramaccioni, Giuseppina Saullo, Alessandro Patriarca, Manuela Vinci, Danilo Dipani, Stefania Bartoli.
I giovani di Progresso

Tra le liste anche Progresso Fabraterno con il suo fondatore e presidente Francesco Ruggiero. Ex rappresentante universitario per 6 anni ha fondato Progresso dopo una lunga militanza nel mondo studentesco e civico. È stato il primo dei non eletti alle scorse elezioni, candidato con Cives nel 2020. Nipote del professor Pietro Alviti (storico docente del Liceo Scientifico) e giornalista, ma anche di Pinetto Bonanni (ex direttore dello storico giornale “Il Borghese” fondato da un mostro sacro del giornalismo italiano come Leo Longanesi), noto esponente della destra storica, fascista vero e non da stadio e amico di Almirante. Il che mette il nipote Francesco Ruggero nella condizione di pescare voti in maniera trasversale.
Con lui ci sono Aurora Ramandi (segretaria di Progresso, già addetta stampa di Querqui alle regionali). Francesco Pio Pizzuti, presidente del Consiglio Giovani (il primo della storia di Ceccano, anche il più votato). Angelica Bruni, vicepresidente, molto attiva su tematiche femministe: è anche lei consigliera dei giovani. Giovanni Malizia (ingegnere, mente brillante, tesoriere con Mario Gigli). Federica Pizzuti (graphic designer in Rai).
Valerio Anelli, Giada Vitaterna, Alessio Gizzi (figlio del direttore del Conservatorio, Mauro Gizzi). Alessia Carlini (vicepresidente del Consiglio Giovani e la donna più votata). Il 25 aprile, non avendo potuto suonare “Bella Ciao” per scelta della programmazione, ha preso il flauto e l’ha suonata lei stessa. Vanessa Tiberia, Fabrizio Piroli, Giorgia Pizzuti, Matteo Pizzuti, Gea Mastrogiacomo, Samuele Magliocchetti.
Le anime del Partito Democratico

Il Partito Democratico si presenta con Veronica Anelli, Valentino Bettinelli (presidente Anpi, addetto stampa Ceccano Calcio, vicino all’esponente dell’area Schlein Emanuela Piroli), Domenico Carlini (Mimmo), Mariano Cavese (corrente Fantini), Giulio Conti, Pasquale Del Brocco (Lino), Sofia Ferracci (Fantini), Consuelo Imperiali, Adriano Masi (De Angelis), Federica Maura (ex Patto Civico, vicina a Mario Sodani, oggi in tandem con Conti), Sergio Milo (genero di Vincenzo Bracaglia che è stato assessore ai lavori pubblici per 10 anni), Antonio Nalli, Emanuela Piroli, Antonella Ruspantini, Carmen Spaziani Testa, Gaia Stella.
Leggendo sotto la luce delle correnti Pd. Area Dem di Francesco De Angelis schiera
Masi, Conti, Federica Maura. Rete Democratica (Luca Fantini – Sara Battisti) schiera Sofia Ferracci e Mariano Cavese. Il Comitato Schlein Piroli, Milo e Bettinelli. Emanuela Piroli farà accoppiata elettorale con entrambi.
I Socialisti

Il Partito Socialista Italiano schiera Angelo Belli, Giacinto Cerroni, Francesca Ciotoli (donna di riferimento per Antonio Ciotoli, che la propose anche come candidata sindaco), Marianna Ciotoli, Rosa Ciotoli, Sandro Ciotoli, Antonello Ciotoli, Emiliano Di Pofi, Marco Ippoliti, Antonia Masi, Siria Masi, Laura Mattoccia, Nicola Pagano, Maria Sole Sebastianelli, Antonella Sperduti, Teresa Volpe.
Leggendo tra le righe. Antonello Ciotoli è stato assessore con la giunta Ciotoli. Ed a proposito della presenza di tanti Ciotoli in lista: è il segnale di come ci siano state difficoltà nel chiudere la lista. Altra annotazione: il geometra Emiliano di Pofi, 170 voti alle scorse elezioni comunali, prese il seggio a discapito del Pd per pochissimo voti.
Più a sinistra

Poi il Movimento 5 Stelle, con che schiera solo 12 candidati. La lista doveva confluire in Nuova Vita legata a Mariangela De Santis. Poi però è stato deciso di presentare il simbolo M5S, sfruttando anche il momento favorevole dopo gli arresti in amministrazione.
Compongono la lista Giuseppe Santodonato (referente locale), Mario Pirri, Aladino Bancani (Dino), Giuseppe Celenza, Felice Barrale (già candidato con Cives alle scorse elezioni comunali, sempre con la Piroli), Umberto Gratis, Pino Verro, Antonia Nasiri, Lucilla Valletta, Vincenzina Liburdi, Luigi Cicciarelli, Silvano Cerroni.
Verdi e Sinistra Italiana presentano Colombo Massa (150 preferenze nel 2020 con i Verdi), Sabrina Colapietro, Angelo Di Mario, Giuseppina Bonaviri (figlia dello scrittore, candidata a ogni tornata elettorale), Nicolino Ciotoli, Antonia Staccone, Francesco Ardovini, Giulia Spaziani, Domenico Liburdi, Patrizia Neroni, Peppina Roma, Antonio Tomassi (Tonino/Lambarbera), Francesca Gizzi, Emanuele Savo, Alessandro Volpe, Giovanna Raoni.
Manca però un punto di riferimento forte come lo era Salvatore Raoni.
Cacciola e De Santis

Nuova Vita, legata a Mariangela De Santis, si presenta con Giuseppe Malizia (Pino), ex consigliere di maggioranza e poi opposizione con Caligiore. Agnese Bragaglia, Gaspare Ferri (ideologo della lista), Cesare Masi, Mario Maura, Marco Ciotoli, Nicolle Catani, Giovanni Lombardi, Raffaele Vela, Luigi Del Brocco, Lorena Ferreri, Vincenzina Palazzi, Loreto Macciomei, Nicolina Campioni, Simona Ceci.
Infine, Ceccano in Comune, la lista vicina all’amministratore provinciale Luigi Vacana ed al filosofo Biagio Cacciola, con l’appoggio di Filippo Misserville. Tra le punte, Adriano Papetti, Eleonora Ferri (presidente provinciale Arci gay), Camillo Maura (già assessore con la Maliziola), Davide Di Stefano (che si è dimesso da presidente del circolo del Pd per candidarsi con Ceccano in Comune), Cristina Micheli. Erika Bruno, Antonio Cristofaro, Domenico Del Brocco, Vincenzina Diana, Giampiero Grossi, Ciro Lepre, Francesco Mazzone, Eleonora Oliva, Emanuela Tallini, Serena Tavelli, Alessia Ziroli.
Il centro di Maliziola e la sinistra di Mingarelli

Ma l’area moderata e civica non resta a guardare. Fabio Giovannone, sostenuto da tre liste (Noi con Ceccano, Savoni per Giovannone e Ceccano Riparte), punta sulla discontinuità rispetto agli schemi tradizionali. L’idea? Parlare a quell’elettorato di centrodestra che cerca più autonomia e meno sigle.
Torna in campo anche Manuela Maliziola, già sindaco di Ceccano, sostenuta da tre liste civiche: Ceccano al Centro, Vivere Ceccano e Progetto in Comune. Scommette sulla credibilità dell’esperienza amministrativa e sulla forza del civismo fuori dagli schieramenti classici.
Chiude il quadro Luigi Mingarelli, il candidato sindaco sostenuto da Ceccano 2030. Due le liste: per l’Acqua Pubblica e Ceccano a Sinistra. Una proposta fortemente identitaria, ambientalista e radicale, che punta al cuore della sinistra più intransigente.
Ora la palla passa alla burocrazia: verifiche, firme, simboli. Il voto è fissato per il 25 e 26 maggio. Se nessuno raggiunge il 50% più uno, si torna alle urne per il ballottaggio l’8 e 9 giugno.
A Ceccano la partita è ufficialmente iniziata. E promette scintille.