Cena della pace nel Pd: la soluzione non c’è. Verso un Commissario

Le colombe restano "chiuse in gabbia" al tavolo tra il sindaco di Cassino e Sara Battisti. Cosa si sono detti: parola per parola. Verso la nomina di un Commissario ma non nella seduta della Cng di giovedì. Si tenta una formula unitaria. Ma dopo il Congresso

Lorenzo Vita

Rerum Cognoscere C@usas

Il nodo sta nell’imbarazzo di come uscirne. “Con sto congresso sono state fatte cose assurde… che pace facciamo mo’…”. Senza contare le distanze ormai siderali sulla visione del Partito, che hanno visto in questi mesi il candidato alla Segreteria Provinciale Pd Achille Migliorelli (in quota AreaDem e Parte da noi) configurare il leitmotiv “Per un cambio di passo”. In netta discontinuità quindi con la gestione del competitor e Segretario Provinciale uscente Luca Fantini.

I cannoni roboanti di questi mesi hanno lasciato troppe macerie sul sentiero dissestato dell’unità. “Ormai è impraticabile”, dicono da AreaDem. Ecco perché il “cessate il fuoco” di questi dieci giorni altro non è stato che un semplice respiro di dignità di Partito, per affievolire all’esterno quell’immagine di una Federazione preda di lotte intestine.

Gli sherpa contro la bufera

Enzo Salera

Ma gli sherpa, all’ombra degli stessi candidati, hanno tentato e tentano di spazzare via la tempesta per ritrovare l’alba. Ecco che quindi una cena, lunedì sera al Cibus di Piedimonte San Germano, è stato l’apice di un dialogo sotterraneo che ha la pretesa di serrare nuovamente i ranghi. Diluire i veleni. Scrostare le antipatie.

Così, inaspettatamente e all’ombra più buia, si sono ritrovati l’uno di fronte all’altro due delle quattro ruote motrici del Partito Democratico della Provincia di Frosinone, il sindaco di Cassino, Enzo Salera (in quota AreaDem) e la consigliera regionale Sara Battisti (che invece sta con Rete Democratica).

A capotavola, l’ex presidente della Camera di Commercio Marcello Pignacelli che da dieci giorni si scapicolla nel tentativo di trovare una convergenza tra le parti.

Pigliacelli a capotavola

Marcello Pigliacelli

Nell’ora e mezza di faccia a faccia, intervallata dall’antipasto e dai succulenti panini gourmet preparati dai cuochi del locale, il confronto è stato serrato, e, soprattutto, mai così franco.

I due esponenti Dem hanno tentato di spiegare, di comprendere, di contrattaccare, sulle mosse e sugli inciampi di questi mesi. Ma alla fine le colombe bianche sono rimaste chiuse nelle gabbie. L’accordo non è stato trovato. E il congresso provinciale sarà quello che ci si aspettava: una conta tra le due anime del Pd.

Considerato il punto di scontro al quale si è arrivati non c’è più possibilità di tornare indietro. La soluzione più naturale è quella che a dicembre aveva prospettato con lungimiranza il Segretario regionale Pd Daniele Leodori. In pratica: ci si conta, si fa un Congresso vero: poi sulla base dei numeri che usciranno dalle urne si inizierà a lavorare per costruire un equilibrio stabile.

Colombe ancora in gabbia

Sara Battisti

Prima di arrivare a quella convinzione, Sara Battisti ed Enzo Salera non si sono risparmiati. “Luca Fantini va salvaguardato”, ha detto Battisti a Salera. Cosa significa?

È uno dei nervi scoperti. Dal punto di vista di Rete Democratica il Segretario Provinciale uscente ha lavorato bene durante tutto il suo mandato, al punto da essere il primo a completarlo nella Federazione di Frosinone da quando esiste il Partito Democratico. È stato equilibrato ed ha imposto il rispetto dello Stato, è stato presente su tutti i fronti e non è stato uomo di parte. Proprio per questo – è la posizione di Rete Democratica – non ricandidarlo è possibile ma gli va riconosciuto un ruolo all’altezza di ciò che ha fatto nel Partito e per tutto il Partito. Accantonarlo come un paio di scarpe usato non è dignitoso – ha evidenziato la Consigliera regionale – né per il Segretario né per il partito che ha servito.

Luca Fantini

Un ragionamento al quale Enzo Salera ha risposto a muso duro: “Ma come si fa. Voi ci avete accusato del fatto che avevamo puntato su Francesco De Angelis come candidato alla Segreteria Provinciale, allora abbiamo deciso di guardare oltre. Ma non avete voluto trovare un’altra soluzione”. A questo punto, la Battisti ha rilanciato: “Mai detto No a Francesco. Ho sempre detto che andava rispettato il Segretario uscente: in quale modo era un tema che poteva essere valutato. E comunque voi il nome lo avevate già scelto comunque, a scapito di Luca…”.

“E voi non avete voluto dialogare in quei mesi. È da luglio che provo a tracciare una rotta comune, la stoccata finale del pitbull cassinate.

Trincea più profonda

La trincea, dacché si sarebbe dovuta chiudere, viene scavata ancora di più: “Al punto in cui siamo arrivati, non è più possibile ritirare le squadre dal campo. Mi spiace, ma sul Congresso non può esserci trattativa. Anzi, archiviate i ricorsi e facciamo le elezioni” ha detto Sara Battisti. I candidati continueranno ad essere Luca Fantini ed Achille Migliorelli, su cui si proiettano le ambizioni di egemonia delle varie correnti.

Sarà una conta per contarsi. E sulla base dei numeri, poi, sarà ridefinito l’assetto della Federazione. I rapporti di forza, le candidature che contano.

Poi, forse, si può tornare insieme. Ecco che, dunque, in attesa che uno dei camerieri portasse il conto, Salera e Battisti si trovano in sintonia su un tema: È vero che adesso siamo su fronti opposti, ma ricordiamoci sempre che il Partito è uno solo. E tale deve restare. A prescindere da chi vincerà, dopo il Congresso cerchiamo una formula unitaria per restare uniti”.

In arrivo un Commissario per il Congresso

Entrambi d’accordo. Anche se prima bisogna celebrarlo questo maledetto congresso. Con la consapevolezza che mai come questa volta bisognerà dimostrare, con i numeri, di essere davvero i più forti.

La Commissione Nazionale di Garanzia non stata ancora convocata. Per giovedì c’è la Direzione Nazionale: all’Ordine del Giorno c’è la richiesta di Commissariamento della Sicilia ma per questioni diverse da quelle di Frosinone. E fino a quando la CNG non avrà sciolto i nodi della Federazione ciociara, almeno in teoria la Direzione non potrà intervenire sulle questioni di Frosinone.

Tocca alla Commissione di Garanzia entrare sulla polpa del problema: sono stati contestati i tesseramenti e la validità degli elenchi con gli elettori abilitati ad andare alle urne per scegliere il nuovo Gruppo dirigente. Una delle soluzioni ipotizzate in queste ore – ma siamo ancora nel campo teorico – è quella di indicare un Commissario con l’incarico di validare l’elenco degli iscritti e di guidare il Partito nel più breve tempo verso il voto interno. Se e quando si farà si pone un problema: quale elenco validare e chi ammettere al voto?

Il problema degli elenchi

(Foto: Valerio Portelli / Imagoeconomica)

Il nocciolo della questione sta tutto lì. Ognuno accusa l’altro di voler barare sul numero dei tesserati. Rete Democratica accusa Area Dem di avere fatto una serie di tessere fuori dalle regole, al solo fine di ribaltare il loro vantaggio. Sul fronte opposto, Area Dem accusa Rete Democratica di impedire il tesseramento nella speranza di avere un vantaggio numerico.

Il caso è già stato esaminato dalla Commissione di Garanzia del Lazio che ha congelato il tesseramento al 23 dicembre 2024. Fino a quella data le cose sono andate sostanzialmente in maniera regolare. Una scelta che Area Dem contesta ed ha impugnato al Nazionale. Si pone una questione: come si fa a dire ad un tesserato che è iscritto ma non può votare? È questa la rogna sulla quale il Commissario si dovrà cimentare.