Centenario di Latina, una storia proiettata al futuro senza nostalgie

Al teatro D'Annunzio si è svolto il consiglio comunale straordinario e solenne per illustrare la legge sull'anniversario della nascita della città. Tra i presenti il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ed il Governatore del Lazio Francesco Rocca che ha annunciato l'ingresso della Regione nella Fondazione 2032

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Regione Lazio è pronta a entrare nella Fondazione Latina 2032. È una delle assicurazioni arrivate dal presidente della Regione Francesco Rocca a Latina in occasione del Consiglio comunale in seduta straordinaria e in forma solenne, voluto dalla sindaca del capoluogo pontino Matilde Celentano per illustrare alla città la legge sul Centenario, di cui è stato primo firmatario il senatore Nicola Calandrini. (Leggi qui: Calandrini porta in Senato i 100 anni di Latina “senza negare e senza nostalgia”).

Per l’occasione al teatro D’Annunzio, scelto come sede della seduta, sono sfilati sindaci, presidenti di associazioni di categoria e, in prima fila, il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Con lui il presidente della Regione Francesco Rocca, il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli, i senatori Nicola Calandrini, Filippo Sensi, Claudio Durigon, l’onorevole Giovanna Miele, l’europarlamentare Nicola Procaccini.

Una seduta di Consiglio “anomala” sia per la sede sia per lo svolgimento, celebrativo, in cui hanno preso la parola, a turno, i capigruppo d’assise, inframmezzati dai rappresentanti delle istituzioni sovraordinate.

Rocca e Giuli esaltano “un territorio straordinario”

Il ministro Alessandro Giuli

Rocca ha colto l’occasione per sottolineare come quello di Latina sia “un territorio straordinario, ricco di bellezze naturali, culturali e enogastronomiche”. Evidenziando come “meriti infrastrutture e sanità di livello, dagli ospedali di Latina e del Golfo, alla Roma-Latina, per la quale il 2025 sarà l’anno buono”.

Più legato alla storia e tradizione del territorio il discorso del ministro Giuli, che ha ricordato come “anche Roma nacque tra le colline e gli acquitrini. Voi state socializzando una grande storia esemplare”. Ricorda Antonio Pennacchi, accanto a Duilio Cambellotti, definendoli “genius loci”, e assicura che “il ministero della Cultura ha seguito passo passo i lavori e continuerà a fiancheggiare questa operazione”.

C’è poi un aspetto che finora non è stato sottolineato. Lo fa il ministro. “Non a caso parliamo di “Fondazione”, in una città di fondazione: fondare significa scavare in una terra verdeggiante, ed è un atto continuo. La fondazione di Latina avviene tutti i giorni grazie a voi e questa nascente istituzione sta qui a dimostrare che non si smette mai di fondare un sogno per una città che avrà ancora 100 e 1000 anni di storia“.

Giuli ha poi annunciato che “l’Ulisse di Sperlonga rappresenterà il territorio all’Expo di Osaka in Giappone“.

Calandrini: Latina torna al centro del dibattito

Gerardo Stefanelli, presidente dell’Amministrazione provinciale, nel suo intervento ha sottolineato il ruolo di Latina come capoluogo di provincia ed ha effettuato un richiamto all’unità. “È una grande opportunità, e una grande sfida che dobbiamo avere la maturità di affrontare insieme – ha evidenziato Stefanelli nei prossimi mesi, festeggeremo il 90esimo della Provincia, e il 92esimo del Comune, e lo faremo insieme, in questo teatro”.

Quercia ed eucalipto: Latina e la sua provincia hanno vissuto spesso nella reciproca indifferenza. Stefanelli non nasconde questa fase ed esorta “Latina deve tornare a essere il capoluogo di questa provincia, è ora di smettere di dividerci sul racconto del passato, e di unirci nella narrazione del futuro”. (Leggi qui: La Fondazione di Latina e la guerra tra querce ed eucalipto).

Nicola Calandrini (Foto: Stefano Contili © Imagoeconomica)

Secondo il senatore Calandrini, “celebriamo non la legge, ma ciò che essa può rappresentare: Latina torna oggi al centro del dibattito nazionale per l’unicità che rappresenta: una storia che passa attraverso il Novecento tra opportunità e tragedie. È un umanesimo del lavoro, con l’impegno di tanti ex combattenti che qui arrivarono da tante Regioni e che hanno liberato la terra dalla palude e dalla malaria. Fu la più grande opera pubblica, fotografata e visitata anche da Capi di Stato. Latina nacque già con lo sguardo rivolto al futuro e il suo territorio è cresciuto a vista d’occhio, era chiamata “la piccola America”, per quanto si viveva bene qui».

Il senatore FdI, primo firmatario della legge, è poi tornato sulla necessità che anche il percorso che inizia ora “sia condiviso come è stata condivisa la nascita di questa legge”.

Il sindaco Celentano chiede condivisione

Francesco Rocca con la sindaca Matilde Celentano

E “condivisione” è stato anche il termine più usato nel discorso della sindaca Celentano, in chiusura di seduta: “Prerequisito del successo di questa missione è la condivisione, la capacità di ascoltare le istanze della società e solo se sapremo fare tesoro di questo principio, potremo aspirare al raggiungimento di obiettivi e progetti. Non importa se non sarò io il sindaco nel 2032: importa il percorso, da fare insieme condividendone il fine. Ce la faremo: ve lo dice il primo sindaco donna della città“.

Una seduta celebrativa, solenne, in cui non è stato toccato il tema, da parte degli amministratori comunali, della mozione per l’adesione di piazza del Popolo alla Fondazione Latina 2032, che sarà oggetto di una futura seduta, stavolta nella sede istituzionale.