Il vertice del centrodestra per indicare i candidati sindaco a Roma, Milano e nelle altre grandi città. La profezia di Abbruzzese. La fuga di tanti. Salvini: "Pochi soldi e troppe rogne, presenteremo una legge”. Ci si rivede molto presto
Mario Abbruzzese ci si era francobollato la settimana scorsa al Tempio di Adriano: durante la presentazione del libro di Pasquale Ciacciarelli lui non si era mosso un secondo dal fianco del professor Enrico Michetti, direttore della Gazzetta Amministrativa e commentatore radiofonico. A tutti, l’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio assicurava “Vedrete, sarà uno dei protagonisti nella corsa per la candidatura a sindaco di Roma. E secondo me sarà proprio lui il candidato”. I fatti dicono che nel primo vertice tra i leader del centrodestra riunito oggi dopo 3 mesi e mezzo s’è parlato delle candidature nelle grandi città italiane. E per Roma s’è parlato anche del professor Michetti. (Leggi qui E Salvini andò al Tempio di Adriano a benedire Ciacciarelli).
Corsa a due per Roma
Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Vittorio Sgarbi hanno preso atto del no irremovibile espresso da Guido Bertolaso alla proposta di candidarsi come sindaco di Roma. Stessa cosa per il No di Gabriele Albertini al quale era stata offerta la candidatura a Milano.
I leader si sono confrontati per poco più di un’ora. Esattamente come aveva anticipato Matteo Salvini al Tempio di Adriano, oggi è stata solo ribadita l’unità del centrodestra. I nomi? Nessuna scelta definitiva: solo una griglia di nomi sulla quale iniziare a ragionare per decidere poi alla prossima seduta.
La profezia di Mario Abbruzzese per il Campidoglio inizia a prendere forma. Per ora sul tavolo ci sono i nomi del professor Enrico Michetti e quello dell’ex magistrato Simonetta Matone spesso ospite nel salotto di Bruno Vespa. Gli spifferi romani dicono che su Enrico Michetti c’è un sostanziale apprezzamento di FdI, nulla in contrario dalla Lega, giudizio positivo anche da Lorenzo Cesa. Forza Italia ha citato anche la dottoressa Matone.
Tutte le fonti mettono in chiaro un passaggio: nessuno si è intestato alcuna candidatura. A scanso di equivoci Matteo Salvini ha evitato con cura di fare alcun nome.
Il nome segreto per Milano
Situazione altrettanto complessa anche per Milano. Il sindaco uscente Beppe Sala è dato come favorito dai sondaggi. I leader del centrodestra al momento non hanno un nome competitivo. In questi giorni è circolata tra i papabili il nome di Annarosa Racca presidente di Federfarma Lombardia, ma la sensazione è che Salvini Meloni e Tajani abbiamo un altro nome che non vogliono bruciare.
Nome coperto anche per Bologna. Invece non ci sarebbero problemi per Torino e Napoli, dove dovrebbero essere schierati, rispettivamente, l’imprenditore Paolo Damilano ed il magistrato Antonio Maresca.
Le rivelazioni di Vittorio
Al termine del confronto è Vittorio Sgarbi a rivelare una serie di nomi sui quali si è ragionato. Il magistrato in pensione Simonetta Matone, l’ex direttore di Libero e de Il Giornale Vittorio Feltri, il giornalista di Rete4 Paolo Del Debbio (“Magari dice subito no ma perché non chiederglielo?“), la giornalista Rita Dalla Chiesa. E non solo: nell’elenco c’è il prefetto Achille Serra, l’ex grillino Giovanni Favia per Bologna, il professor Marco Gervasoni perquisito nei giorni scorsi per gli insulti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il professor Enrico Michetti? “Piace, ma non è stato rivendicato da nessuno“.
Uniti ma senza candidato. “Non c’è nessun accordo” spiega Vittorio Sgarbi. Aggiunge Matteo Salvini che “La nostra scelta di allargare alla società civile sta raccogliendo dei frutti“. Rivela che “Su Napoli e Torino sembra che la società civile ha già scelto“. Il casting, per Roma e Milano, è ancora in alto mare. “Non dobbiamo presentare star che fanno passerelle– sottolinea Antonio Tajani– ma candidati in grado di vincere“.
Nomi come quelli di Michetti e Annarosa Racca? “Sono sicuramente dei nomi interessanti– risponde Giorgia Meloni– come ce ne sono altri che sono arrivati. E’ positivo che il centrodestra riesca a essere così attrattivo per persone con una spiccata autorevolezza“.
Troppi rischi, pochi soldi
Alla fine la politica s’è resa conto che tagliando gli stipendi dei suoi amministratori ha tenuto fuori alcune delle teste più interessanti. Il dito nella piaga lo mette Matteo Salvini: “Visto quanto è bello ma difficile, mal pagato e giuridicamente pericoloso fare il sindaco entro questa settimana la Lega presenterà una proposta di legge per aumentare lo stipendio e le tutele di legge per i sindaci“.
Poco alla volta escono gli altri protagonisti del tavolo: Gaetano Quagliariello, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa. Feltri e Del Debbio sono nomi credibili? “Sono nomi più che credibili” risponde pronto Lupi. “Da qui alla prossima riunione si faranno delle telefonate” annuncia Sgarbi.
“Ci riaggiorneremo a breve– spiega Salvini- entro la settimana. Ciascuno si è impegnato ad approfondire. Qualcuno personalmente lo sentirò nelle prossime: un primario ospedaliero, un imprenditore…“. Indizi? Forse. Salvini ne semina altri: “Ci sono avvocati, docenti universitari, farmacisti, industriali…“. Anche Feltri e Del Debbio, come ha detto Sgarbi? “No“.