Troppe criticità. E inadempienze. Dopo l'Ispezione ministeriale arriva il parere dell'Avvocatura dello Stato. Via all'iter di revoca della concessione al DHI della Certosa di Trisulti. Harnwell: 'Raglio della sinistra marxista'
I gladiatori di Steve Bannon non si formeranno tra i banchi della Certosa di Trisulti. Non apprenderanno tra i monti di Collepardo i segreti del Sovranismo mondiale, con cui diffondere nelle istituzioni di tutto il mondo le teorie della destra cattolica. (leggi qui A casa di Bannon: «A Trisulti formerò gli agenti del populismo»). Il ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli ha avviato l’iter con cui chiudere all’ex ideologo del presidente americano Donald Trump le porte dell’eremo cistercense. Ma il concessionario della struttura Benjamin Harnwell si prepara a dare battaglia e ad impugnare in tutte le sedi quel preavviso di sfratto.
L’ispezione e l’Avvocatura
Troppe stranezze, troppe anomalie. Le avevano denunciate gli attivisti della zona, le aveva raccolte e condensate in un’interrogazione l’onorevole Nicola Fratoianni. Innescando un’ispezione ministeriale. Che ha confermato i dubbi. Di fronte ai quali il ministro ha chiesto il parere dell’Avvocatura dello Stato. La risposta non lascia spazio a dubbi: l’ispezione ha individuato il mancato rispetto delle clausole previste dal contratto per affittare la certosa al ‘Dignitatis Humanae Institute‘, di Benjamin Harnwell. E l’Avvocatura dello Stato ha individuato la sussistenza di tutte le condizioni per procedere all’annullamento del contratto dichiarando la decadenza del concessionario.
Quali erano le stranezze evidenziate? Si parte dal Codice Fiscale e dalla Partita Iva del Dignitatis Humanae Institute: Agenzia delle Entrate li ha attribuiti il 23 marzo 2018 cioè un mese e mezzo dopo la chiusura del bando per l’assegnazione della Certosa. Ma quei dati fiscali erano ritenuti necessari per poter partecipare.
Fino dal primo momento, i vertici delle associazioni cattoliche favorevoli a Papa Francesco avevano fatto notare che il DHI non aveva la “documentata esperienza almeno quinquennale nel settore della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale“. È un altro dei requisiti previsti dal bando. Il DHI è nato per la difesa delle radici giudaico-cristiane in Occidente: un’esigenza che Benjamin Harnwell aveva avvertito quando la Commissione Europea aveva bocciato la candidatura di Rocco Buttiglione a ministro europeo, per via delle sue posizioni radicali in materia di omosessualità. (leggi qui A Trisulti il quartier generale del piano per portare i Populisti nel Vaticano) . A chi gli contestava l’assenza del requisito dell’esperienza, Harnwell ha sempre risposto che “dal 2008 ci occupiamo di promuovere la fede cattolica“.
La fideiussione e l’esperienza
C’era poi l’aspetto delle garanzie economiche. L’istituto di Malta che risultava avere rilasciato le fideiussioni a garanzia le aveva disconosciute dopo avere esaminato i documenti. (Carte false per ottenere la scuola di Trisulti). Harnwell in quel caso aveva parlato di un equivoco che poteva essere chiarito in breve tempo.
L’elemento chiave però è quello sollevato da Daniela Bianchi, già consigliere regionale del Lazio nella lista di Nicola Zingaretti. È andata a verificare il requisito della la gestione di almeno un immobile culturale nei 5 anni precedenti il bando per gestire Trisulti. A quel requisito Benjamin Harnwell aveva risposto di avere gestito il museo di San Nicola, all’interno dell’antico Monastero di San Nicola nella frazione di Civita di Collepardo. Daniela Bianchi ha fatto notare che è impossibile averlo gestito in quanto è un rudere in abbandono.
Il sospetto ulteriore nasce quando si nota che quel rudere venne ceduto dall’allora abate di Casamari don Silvestro Buttarazzi, a don Eugenio Romagnuolo. Chi é? È uno dei 5 componenti del board del Dignitatis Humanae.
La relazione di Vacca
Oggi a fare il punto sulla situazione è stato il sottosegretario ai Beni Culturali Gianluca Vacca.
“Le ispezioni disposte dal Mibac alla Certosa di Trisulti hanno evidenziato forti elementi di criticità. Abbiamo inviato tutta la documentazione acquisita all’Avvocatura Generale dello Stato per un parere, che ci è stato trasmesso due giorni fa e secondo il quale ci sono tutti i presupposti per procedere alla revoca della concessione della Certosa all’associazione Dignitatis Humanae Institue. Conseguentemente abbiamo avviato immediatamente l’iter“.
“E’ emerso – aggiunge- che la DHI non aveva il riconoscimento della personalità giuridica; non aveva tra i suoi scopi statutari lo svolgimento di attività di tutela, di promozione, di valorizzazione o di conoscenza dei beni culturali e paesaggistici; non aveva una documentata esperienza almeno quinquennale nel settore della collaborazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale; non aveva una documentata esperienza nella gestione, nel quinquennio antecedente la pubblicazione del bando, di almeno un immobile culturale, pubblico o privato, con attestazione della soprintendenza territorialmente competente di adeguata manutenzione e apertura alla pubblica fruizione“.
A questo, spiega ancora Vacca, “si aggiunge che la DHI è risultata inadempiente all’obbligo del pagamento del canone di concessione, agli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché a quelli di custodia e vigilanza. Procedere con la revoca è dunque un atto dovuto. Non c’entrano nulla le opinioni politiche, a noi interessa il rispetto della legalità e la tutela del patrimonio culturale nazionale, di cui la Certosa è ovviamente parte”.
C’è lo stazione per una stilettata al Governo precedente. Perché la Certosa venne affidata al Dignitatis Humanae Institute quando il ministro era Dario Franceschini. “Ricordo solo – conclude Vacca- che la concessione è datata 14 febbraio 2018, dunque tutta la procedura di affidamento è stata avviata, seguita e finalizzata sotto il precedente governo. Quando siamo arrivati noi, a giugno 2018, i giochi gia’ erano fatti“.
Non ci arrenderemo
Benjamin Harnwell ha trascorso la giornata a Roma. Ha già iniziato a preparare le contromosse. Innanzitutto mette i puntini sulle i: “La DHI vorrebbe smentire i rumori che la concessione della Certosa di Trisulti è stata revocata unilateralmente oggi dal Ministero dei Beni Culturali. Mibac ha annunciato che sta avviando l’iter per la revoca della concessione“.
Non intende mollare. Annuncia infatti che “la DHI contrasterà questa manovra con ogni risorsa a sua disposizione. E vinceremo“.
Il fondatore del movimento per l’Occidente giudaico – cristiano accusa il Governo di essersi arreso “ad ogni capriccio dell’estrema sinistra, ma la DHI non lo farà mai. Questo non è altro che il raglio della sinistra marxista culturale contro la difesa della civiltà occidentale. Dunque l’Accademia per l’Occidente giudaico-cristiano procederà come previsto quest’autunno, e nel frattempo non vediamo l’ora di combattere il nostro caso in tribunale“.