Come vanno lette le deleghe assegnate oggi dal sindaco di Frosinone a tre dei suoi Consiglieri. Per chi è il segnale tra le righe. E cosa ha detto la seduta 'tecnica' di ieri sera
Il segnale è tra le righe: in politica vince chi ha pazienza. E sa aspettare. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ha assegnato oggi una serie di nuove deleghe a tre consiglieri comunali. Sono andate a quelli che per motivi diversi avevano ragione ad attendersi un riconoscimento. Il segnale è per i 5 malpancisti che a differenza loro non hanno aspettato con pazienza: ma hanno cominciato a tirare calci negli stinchi votando contro ed interrogando in modo imbarazzante la loro stessa maggioranza.
A Mario Grieco (civica Ottaviani) è andata la competenza sulle Politiche Giovanili, a Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia) vanno i Servizi Civici, Demografici ed Elettorali. A Corrado Renzi (civica Per Frosinone) va la Protezione civile.
Opera di stabilizzazione
Il caso emblematico è quello di Sergio Crescenzi: non è diventato Consigliere Provinciale per un solo voto; la stessa cosa capitata a Maurizio Scaccia di Forza Italia. Entrambi hanno pagato la scelta fatta da Riccardo Mastrangeli di non concentrare il voto su due esponenti della sua maggioranza ma lasciare la libertà di voto ai Gruppi. Il più classico Divide et Impera: è finita che nessun Partito ha eletto in Provincia Consiglieri di Frosinone e la sua Lega ha potuto concentrare il voto su Andrea Amata.
Sergio Crescenzi ha mormorato ma con disciplina di Partito non ha gridato. Maurizio Scaccia è passato al ritiro della fiducia con l’appoggio esterno che in realtà è un’opposizione mascherata. La delega ai Servizi Civici, Demografici ed Elettorali è un riconoscimento. Discorso diverso nella forma ma uguale nella sostanza per gli altri due.
Le nuove deleghe stabilizzano la maggioranza di centrodestra che da mesi deve fare i conti con cinque consiglieri ‘malpancisti’ che di fatto stanno svolgendo il ruolo di opposizione interna. “Ognuno dei consiglieri porta con sé competenze, esperienza e passione, oltre a quei valori di dedizione e impegno, da sempre profusi al servizio dei cittadini” ha commentato oggi il sindaco.
Il Consiglio con tutti d’accordo
Il clima è di attesa. Come dimostra il Consiglio comunale di ieri sera. Durato poco più di un ora, ha approvato tutti i 13 punti all’ordine del giorno. Segnale evidente della volontà comune, sia dei malpancisti di maggioranza che dei consiglieri di opposizione, di rimandare ad altra data eventuali momenti di confronto dialettico.
Certo la maggior parte degli argomenti da approvare erano di taglio squisitamente tecnico. Il che lasciava pochi margini per colpetti sui fianchi o sotto la cintura. Si è parlato di prelevamenti dal fondo di riserva, ratifiche di deliberazioni, riconoscimento di debiti fuori bilancio. Molto poco di politico, tale da stimolare un dibattito o una riflessione tra maggioranza e opposizione.
La delibera di maggior peso amministrativo, ed in parte politico, è stata sicuramente quella del riconoscimento del debito fuori bilancio, necessario per l’acquisizione della Scuola Media “Pietrobono” in via Via Puccini.
Debiti fuori bilancio, il richiamo di Cirillo e Marzi
Un debito buono, così è stato definito dai consiglieri intervenuti nel dibattito sulla scuola. Sia di maggioranza che di opposizione. La delibera è stata approvata all’unanimità dei presenti. Non era un esito scontato.
A proposito dei debiti fuori bilancio determinati da sentenze, ci sono state due significative prese di posizione in Aula su questo tema. Quella del Consigliere di Forza Italia Pasquale Cirillo che ha censurato la gestione di alcune procedure giudiziarie: ha detto che alcune delle cause che ora hanno portato il Comune a pagare potevano essere concluse prima, senza determinare quindi un debito fuori bilancio di quelle portate. Per questo ha anticipato il non voto di Forza Italia su tutte le delibere di riconoscimento del debito.
Analogo ragionamento ha fatto il Consigliere Domenico Marzi. L’avvocato ha richiamato l’amministrazione a valutare caso per caso i vari contenziosi, facendo una distinzione tra quelli che possono essere vinti in udienza e quelli che invece sono potenzialmente soccombenti per il Comune. Provando in questi casi ad arrivare ad eventuali transazioni che alleggerirebbero le casse comunali di ulteriori costi giudiziari.
Marzi però, a differenza di Forza Italia, ha votato a favore di tutte le delibere inerenti i debiti fuori bilancio. Perché? In molti casi si è trattato di delibere che derivavano dalle sue amministrazioni. Quella di Marzi non è stata una presa di posizione politica ma una scelta di coerenza con se stesso e le sue amministrazioni. Votare contro avrebbe significato disconoscere il suo operato.
Mastrangeli sempre più blindato
In ogni caso, a mano a mano che le delibere venivano approvate, si è registrato un trasversale abbandono degli scranni comunali da parte dei vari Consiglieri Comunali. Sia di maggioranza che di opposizione. Tanto che l’ultima delibera è stata approvata con pochissimi voti. Comunque, sufficienti per ritenere valida la votazione in quanto avveniva in seconda convocazione.
Emerge un dato: il sindaco Riccardo Mastrangeli non avrà alcuna problema di tenuta della sua maggioranza fino al termine della consiliatura. Potrà contare sempre da un minimo di 14 a un massimo di 17 voti. O addirittura anche di più, come accaduto sulla scuola Pietrobono. Margini ampiamente sufficienti per approvare ogni delibera.
I 5 Consiglieri malpancisti da una posizione defilata di appoggio esterno alla maggioranza, potranno decidere di volta in volta quali documenti approvare. E su quali astenersi o uscire dall’aula. Senza determinare chissà quali terremoti politici. Almeno per il momento.
Per quanto riguarda la minoranza, a più di 2 anni di distanza dall’inizio della consiliatura, la strategia ormai è estremamente chiara. Nessuno e con nessun atto proverà mai a mandare a casa Mastrangeli prima del tempo. L’opposizione al governo Mastrangeli, sia dentro che fuori l’aula consiliare, sarà sempre piuttosto soft. E mai in maniera unitaria. Altro non è lecito aspettarsi.
La disponibilità del Polo Civico
E come se non bastasse, nella giornata di ieri si è registrata una nuova presa di posizione del Polo Civico, sul tema della viabilità urbana. La formazione di Gianfranco Pizzutelli sta all’opposizione ma sempre in forma ragionata e non acritica. I consiglieri Claudio Caparelli e Francesca Campagiorni sono tornati a sollecitare il sindaco ad un confronto in consiglio Comunale.
Lo hanno fatto scrivendo “Più volte il Polo Civico ha manifestato la propria disponibilità ad un confronto serio e argomentato su importanti tematiche amministrative. Ma le risposte non sono arrivate. Noi però insistiamo, ribadendo che la sede naturale del confronto dovrebbe essere il Consiglio comunale. Detto tutto questo, nei prossimi mesi sarà inevitabile assumere decisioni su argomenti fondamentali”. E citano la Variante sul percorso del Brt non ancora conclusa, il “raddoppio” dell’ascensore inclinato, un pacchetto di misure da adottare per contenere e contrastare i livelli di inquinamento.
Al di là dei temi è il contenuto ad essere importante. Il Polo civico si rende di nuovo disponibile ad un confronto con il sindaco su temi di particolare impatto sulla vita dei cittadini di Frosinone. E lo fa indicando l’Aula consiliare come luogo del confronto, restituendo così centralità alla massima assise comunale.
Difficile prevedere che anche questa volta l’appello dei 2 consiglieri rimarrà privo di riscontro da parte del sindaco Mastrangeli.