Come si legge la mossa che ha portato in Giunta Serenella Poggi. Chi è il vero vincitore. Quali margini restano per il Campo largo che ora si è ristretto.
È diventato, più che un Campo Largo, un Campo Ridotto. Oltre che molto frammentato. Che rischia di riconsegnare la vittoria alle elezioni Comunali del 2023 al centrodestra. In cui, per inciso, si staglia sempre più evidente il ruolo ed il rilievo dell’ex sindaco Franco Fiorito.
Il Campo Ristretto di Anagni è quello dello schieramento progressista che sta prendendo sostanza da alcuni mesi. Il suo restringimento inizia dalla decisione presa l’altro giorno dalla commercialista Serenella Poggi: è entrata in Giunta con il titolo pesante di assessore al Bilancio. (Leggi qui: Natalia porta Poggi in Giunta e restringe il Campo Largo).
Proviamo a vedere perché quella decisione può essere una mossa fatale per i Progressisti.
Il restringimento del campo
L’ingresso della Poggi rappresenta un oggettivo scombinamento dei piani del cosiddetto Campo largo. Perché fino a qualche settimana fa Serenella Poggi assieme alla sua associazione Il coraggio delle idee era impegnata nella creazione dello schieramento opposto. Cioè quello da contrapporre all’amministrazione del sindaco Daniele Natalia.
Di più: la Poggi era diventata di fatto il punto di contatto con tutta una fascia legata al mondo imprenditoriale della città dei papi che stava lavorando per creare questo schieramento anti Natalia.
Ora quello schema evidentemente non è più possibile visto che la Poggi è passata in maggioranza. Cioè nel campo contro il quale stava costruendo un’alternativa amministrativa e politica.
I limiti del Campo
In quale direzione può cercare allora di allargarsi il Campo Ristretto per recuperare i voti che è venuto a perdere con la defezione di Serenella Poggi? Non a sinistra. Per un problema ideologico e per una serie di contraddizioni. Che c’erano già ma che l’uscita di un possibile collante come la Poggi ha reso ancora più stridenti.
Una per tutte: all’interno del Campo Largo ci sono elementi che accettavano con molta difficoltà la possibilità di collegarsi a figure chiaramente conservatrici come ad esempio Alessandro Cardinali. Che è ex consigliere della maggioranza Natalia, oggi in opposizione. Esponente del Polo civico, è diventato vice presidente della Provincia a trazione Partito Democratico. Ma per anni Cardinali è stato dirigente provinciale ed assessore di Fratelli d’Italia.
Ed a sinistra del Campo Ristretto c’è tutta quella fascia più radicale che faceva riferimento a LiberAnagni, alla figura di Luca Santovincenzo ed al movimento civico legato alle battaglie ambientaliste come quella contro il biodigestore. Su quel mondo già prima era difficile puntare per inglobarlo in un Campo Largo: proprio per la presenza di figure politicamente incompatibili. Come quella di Cardinali.
Per la stessa ragione non è immaginabile un tentativo di espansione verso una lista significativa come quella di Sinistra italiana: che andrà con ogni probabilità da sola. Mentre in LiberAnagni entrano i reduci dei Cinque Stelle anagnini: ancora meno compatibili con Cardinali.
Limiti a destra
Nemmeno sembrano esserci margini di espansione a destra. Dove da settimane l’ex sindaco Franco Fiorito ha tagliato e cucito relazioni con quasi tutto il polo anti Natalia di cinque anni fa. Una sola lista è rimasta esclusa dalle sue interlocuzioni. Ma è in agenda.
La nomina del nuovo assessore sembra avere migliorato la sintonia tra i due pesi massimi del mondo conservatore, e cioè il sindaco Daniele Natalia ed il suo predecessore Franco Fiorito. Pace siglata proprio dall’ingresso di Serenella Poggi in giunta?
C’è da capire quanto questo ipotetico accordo c’è e fino a che punto reggerà. Se alle prossime elezioni Comunali ci sarà una sintesi tra i due oppure ha fondamento la voce secondo la quale Fiorito stra prendendo le misure per una sua clamorosa candidatura a sindaco. Non sono infatti in pochi a suggerire la possibilità, soprattutto se le cose dovessero andare in un certo modo, che Fiorito non si limiti al semplice appoggio a Natalia, ma punti ad entrare in prima persona in campagna. Prendendo per sé un ruolo più importante come quello, ad esempio, del candidato a sindaco. Questo ovviamente verrà messo in evidenza successivamente.
Fiorito ex Machina
L’aspetto più importante però è che almeno ad oggi, il vero deus ex machina all’interno del centrodestra risulta essere lo stesso Fiorito.
Anche perché l’ingresso della Poggi all’interno della giunta è un’operazione che ha confezionato lui e serito su un piatto d’argento al sindaco. Ed ha creato, oltre che gli indubbi vantaggi elencati, qualche frizione.
Diverse liste civiche, tra cui ad esempio quella di Cuori anagnini, non hanno visto con troppo favore l’ingresso della Poggi, vedendolo come un tradimento di quegli equilibri politici che fino adesso con una certa fatica erano stati realizzati.
Proprio questo però, paradossalmente, serve ancora una volta a riconfermare il peso politico dell’ex sindaco. Che, evidentemente, conta più delle varie liste. E che è, in ultima analisi, il vero vincitore di questo mini rimpasto all’ombra del palazzo comunale anagnino.