
Cosa c'è dietro alla nuova crisi ad Alatri. L'assedio di Fratelli d'Italia stavolta verrà portato avanti. Cosa è cambiato. Il segnale di Ruspandini in diretta tv
Sembrava una scaramuccia di retrovia, un banale scambio di colpi fatto più per ribadire un principio che per ottenere qualcosa. Invece non era così: Fratelli d’Italia torna all’assedio dell’amministrazione comunale di Alatri guidata dal sindaco Maurizio Cianfrocca. Che ha contribuito ad eleggere.
Il concepimento difficile

Dopo dieci anni di governo a trazione Pd, Alatri nel 2021 è passata nelle mani del centrodestra. Ma è stata una transizione sofferta fin dal concepimento: la coalizione di centrodestra disse no alle aspirazioni dell’ex Presidente della Provincia Antonello Iannarilli, ritenendo che la figura di convergenza potesse essere il commercialista Maurizio Cianfrocca. Iannarilli disse pubblicamente che secondo lui il candidato era una brava persona ma inadatto a fare il sindaco, Cianfrocca revocò la sua disponibilità a candidarsi.
La frattura venne ricomposta: con una vistosa steccatura. Iannarilli fece la sua campagna elettorale senza mai partecipare ad una iniziativa di Cianfrocca e senza mai esporre il nome del candidato sindaco.
Una volta eletto, Maurizio Cianfrocca restituì la cortesia all’ex presidente della Provincia: appena seppe che intendevano eleggere Iannarilli come Presidente del Consiglio Comunale fece sapere che potevano risparmiarsi la fatica e che lui si sarebbe dimesso un minuto prima della votazione in Aula. Iannarilli dovette rinunciare.
La crisi continua

Ma era solo l’antipasto. Il primo piatto venne servito durante quella votazione: l’allora capogruppo della Lega Gianluca Borrelli votò in dissenso al Gruppo da lui guidato ed a tutto il resto della maggioranza, provando a fare lui il presidente. Nelle settimane successive iniziò a prendere posizioni sempre più da opposizione: la Lega gli revocò la carica di capogruppo. (Leggi qui: Cianfrocca debutta con i franchi tiratori sulla via della Presidenza. E poi: Borrelli saluta la Lega e entra in FdI, Quadrini saluta e fa il presidente).
Lui passò a Fratelli d’Italia. Che a quel punto iniziò l’assedio al sindaco reclamando un riequilibrio della Giunta. Dopo tre mesi di stallo, il sindaco e la maggioranza continuarono a fare quadrato e Fratelli d’Italia se ne andò all’opposizione. Fu necessario l’intervento del dirigente regionale Fabio Tagliaferri per riportare al governo cittadino il Partito di Giorgia Meloni. (Leggi qui: Niente rimpasto e ad Alatri FdI va in minoranza. E leggi anche Missione compiuta, FdI riunita e di nuovo in maggioranza).

Ma nel centrodestra di Alatri non c’è mai stata pace. L’altro fronte si è aperto con le Provinciali: la maggioranza non mette a punto una strategia, ciascuno vota il candidato del proprio Partito. La conseguenza è che Alatri perde il suo Consigliere provinciale. Giuseppe Pizzuti (Lega) se la segna e si mette in posizione critica. (Leggi qui: Consiglio, lo strappo della Lega).
Il resto è cosa di questi giorni. Il sindaco decide di concedere il patrocinio al Pride: è una sua esclusiva e personale competenza, lo comunica alla Giunta. I Partiti meno tolleranti salgono sulle barricate: Lega e FdI disertano il Consiglio Comunale. E si arriva alle ultime quarantott’ore. (Leggi qui: Dacci oggi la nostra crisi trimestrale).
L’assedio dei Fratelli

Sembrava una scaramuccia, quattro miccette buttate sulla piazza tanto per fare un po’ di rumore. E invece no. Venerdì Fratelli d’Italia chiede un chiarimento al sindaco. Maurizio Cianfrocca incontra allora la delegazione composta dal Coordinatore comunale Damiano Iovino, dal Consigliere comunale Mattia Santucci e dal neo presidente del circolo di FdI di Alatri Daniele Cicerchia.
È Cicerchia a muovere l’attacco. Contesta al sindaco l’assenza di risultati: Maurizio Cianfrocca gli risponde senza scomporsi “Presidente, saprebbe indicarmi i progetti ai quali questa amministrazione, di cui il suo Partito fa parte, sta attualmente lavorando?”. Non c’è risposta: Cicerchia tagli corto e chiede di azzerare la giunta e ritirare tutte le deleghe ai consiglieri. Vuole che la cosa venga fatta seduta stante, prima del Consiglio comunale che si sarebbe riunito nelle ore successive. Per poi aprire un tavolo delle trattative la settimana prossima.
La risposta di Cianfrocca è perentoria: la squadra non si tocca. Fratelli d’Italia diserta la seduta di Consiglio. Mentre la Lega è presente.
Cosa c’è dietro

Le cose sono cambiate. Il segnale lo ha mandato giovedì sera in diretta tv il deputato Massimo Ruspandini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Lo ha fatto dal salotto di A Porte Aperte su Teleuniverso, rispondendo alla domanda del direttore su come giudicasse la scelta del governatore del Lazio Francesco Rocca, candidato dal centrodestra in quanto civico e di convergenza e poi alle Europee schiera e fa votare una persona di Fratelli d’Italia. Ora è uomo di parte? Massimo Ruspandini, da vecchia volpe, spedisce il suo telegramma: è un po’ come accaduto ad Alatri dove il sindaco Cianfrocca è stato scelto in quanto civico e di convergenza mentre ora è sulle posizioni della Lega.
Sul piano politico significa una cosa: è saltata la copertura che il Partito aveva garantito al sindaco di Alatri. A questo punto parte il logoramento che alle prossime elezioni porterà Fratelli d’Italia ad esprimere una propria candidatura a sindaco con tanti saluti a Cianfrocca.
Infatti FdI nelle prossime ore valuterà cosa fare e non esclude di uscire dalla maggioranza aprendo una vera crisi politica. Tornare indietro a questo punto sarebbe un clamoroso autogol per FdI che con i suoi tre consiglieri è determinante per il futuro dell’amministrazione Cianfrocca.