Cianfrocca senza maggioranza: il centrodestra va in frantumi

Faccia a faccia per evitare di tornare alle elezioni. Il sindaco di Alatri ed il commissario Ater Antonello Iannarilli si vedranno lunedì. Dopo che oggi il Consiglio Comunale è saltato. FdI ed il capogruppo della Lega non si sono presentati. Non ci sono i numeri. "Non mi dimetto per tutelare i progetti in corso”

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Non si dimetterà. Andrà a trattare. Il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca ha invitato per lunedì prossimo nel suo ufficio l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli (FdI) “per verificare se esistano le condizioni per poter risanare questa frattura, creatasi senza una causa scatenante e che poteva essere gestita meglio da tutti noi chiamati in causa”. Alternative non ne erano rimaste: trattare o assistere all’affondamento della sua amministrazione comunale.

Il colpo sulla linea di galleggiamento è stato lanciato questa mattina: il Consiglio comunale convocato per le 10 non sì è svolto a causa dell’assenza dei consiglieri di Fratelli d’Italia e del capogruppo della Lega, tra le fila della maggioranza. Assenti le minoranze del Partito Democratico e del Polo Civico. Troppo pochi per poter ritenere valida la seduta.

Tra gli assessori presenti c’erano i due della Lega a conferma della frattura in seno al Carroccio: il consigliere e capogruppo Giuseppe Pizzuti ha deciso di staccare la spina ma non ha il placet del Partito. Al punto che ieri sera non era nemmeno a Castrocielo per la convention annuale del Partito. (Leggi qui: Pizzuti rompe anche con la Lega: i numeri non ci sono più).

Il collasso in Aula

Sette presenti e dieci assenti: alle ore 11.03 il presidente del consiglio ha annunciato che la seduta andava sciolta per mancanza di un numero di Consiglieri sufficiente a considerare valida la discussione. Si apre ufficialmente la crisi politica ad Alatri. I tre consiglieri di FdI Gianluca Borrelli, Mattia Santucci e Umberto Santoro oltre al capogruppo della Lega Giuseppe Pizzuti non concedono altro tempo al sindaco e reclamano una risposta alle richieste avanzate nei giorni scorsi. Vogliono l’azzeramento della Giunta ed un maggiore coinvolgimento da parte del sindaco: o, detta in termini politici, maggiore collegialità. (Leggi qui: Iannarilli: «Cianfrocca deve cambiare strada. Altrimenti ci pensiamo noi». E anche Anche Pizzuti se ne va: “Non partecipo più al Consiglio”).

L’impressione è che sia un pretesto per spingere Maurizio Cianfrocca a dimettersi. Oppure asserragliarsi nel fortino ed aspettare che l’amministrazione venga dichiarata decaduta per la mancata approvazione del Bilancio.

Musi lunghi tra i sette della maggioranza. Con Tiziano Latini, un fedelissimo del sindaco, avevano tentato con un appello di convincere FdI e Pizzuti ad essere oggi presenti in Consiglio. Ma nulla è accaduto.

Tutto nelle mani di Cianfrocca

Maurizio Cianfrocca

Il centrodestra è in crisi ed ora il pallino passa nelle mani del sindaco e di ciò che resta della sua coalizione. Accettare o no le richieste di FdI e Pizzuti altrimenti la strada dello scioglimento anticipato inizia a serpeggiare. Il centrodestra è in frantumi: il sindaco è sempre più solo.

La decisione arriva nel pomeriggio. Con una nota, nella quale Maurizio Cianfrocca riconosce che la sua amministrazione sia in crisi e che ad oggi non ci sono i numeri per governare Alatri. C’è un dato a lasciargli l’amaro in bocca: quella crisi non nasce per contestare le sue decisioni amministrative ma per scelta politica. Tanto per fare un esempio: “spiace dover constatare che, davanti a un tema molto delicato come quello dell’approvazione del regolamento della Protezione Civile per consentirle di poter ottenere finanziamenti per gestire le emergenze si sia preferito puntare tutto sull’aspetto politico piuttosto che su quello amministrativo”.

Fosse per lui, se ne sarebbe già andato. Decide di non prendere cappello e sbattere la porta perché con le sue dimissioni decadrebbero “molti contratti di lavoro di tecnici e amministrativi, si metterebbero a serio rischio tutti i finanziamenti che sono stati concessi alla nostra città (verso i quali molti fanno finta di nulla per non dare soddisfazioni all’amministrazione), che quindi sarebbe gravemente penalizzata dalla caduta e assenza di un’amministrazione. E questo non lo posso permettere.

Buona volontà su entrambi i fronti

I consiglieri FdI Borrelli, Iannarilli, Santucci e il coordinatore Iovino

Nasce da qui la decisione di invitare nel suo ufficio l’onorevole Antonello Iannarilli. Per Maurizio Cianfrocca equivale a ciò che fu per Sacrate bere la cicuta. Dall’inizio non si sono stati simpatici: perché Iannarilli disse con chiarezza che secondo lui Cianfrocca non era adatto a fare il sindaco sul piano caratteriale; Cianfrocca restituì la cortesia al primo Consiglio comunale: saputo che c’era l’accordo per eleggerlo presidente d’Aula mandò a dire di risparmiarsi la fatica perché lui si sarebbe dimesso un secondo dopo il voto.

Anche quell’antipatia li ha portati sull’orlo del baratro. Ora Cianfrocca dice che la situazione “poteva essere gestita meglio da tutti noi chiamati in causa. Un segnale, credo, che ci sia la volontà da entrambe le parti di provare a venirsi incontro”.

Non risparmia critiche per queanto accaduto in questi giorni: “Alatri merita di avere una classe di amministratori responsabili del ruolo che i cittadini hanno affidato loro. Temo che lo spettacolo che si stia dando ultimamente non sia affatto edificante. Qualcuno pensa che la responsabilità si possa esercitare disertando le sedute per protesta e restituendo deleghe, altri continuando a lavorare sui propri programmi e le proprie materie. Ognuno tirerà poi le somme con sé stesso e la comunità che rappresenta”.

Nessuno tocchi la dignità

C’è un paragrafo per le opposizioni. Che dopo il Ko di questa mattina hanno vinitato il sindaco ad un gesto di “dignità politica e personale. Imporrebbe che ne prendesse atto e ne traesse serenamente le conseguenze, rassegnando le sue dimissioni ed evitando che la città continui ad essere paralizzata dall’incapacità e dalla litigiosità dell’amministrazione.

E solo per rinfrescare la memoria, ricordano che “il Sindaco non governa più la sua (ex) maggioranza e non gode più della sua fiducia da tempo. Il primo segnale forte era arrivato quando, per la prima volta in questo comune e forse in Italia, Cianfrocca venne sfiduciato in giunta dagli assessori da lui stesso nominati”.

Maurizio Cianfrocca gli risponde che “questo non lo accetto, perché il mio impegno quotidiano per la città è sotto gli occhi di tutti. Si possono discutere i risultati, si può discutere la mia “abilità o lungimiranza politica”, non la dignità. Più di qualcuno sta provando a scalfirla da ottobre 2021, approfittando di rancori personali, ma posso assicurare come sia ancora perfettamente integra, come molti cittadini ancora mi testimoniano”.