La “sveglia” della Cisl Lazio in vista del Giubileo 2025. Ancora 1.555 opere in corso nel maxi cantiere a cielo aperto, a quattro mesi dalla riapertura dei battenti sacri. L’Agenda “Direzione Roma” con 11 proposte a fronte del “Next Generation Rome” da 13 miliardi di euro: per creare cambiamenti capaci di modernizzare il mondo del Lavoro in tutto il Lazio
Tic tac, tic tac. Mancano appena quattro mesi al Giubileo universale del 2025, il numero 25 tra quelli ordinari celebrati ogni 25 anni dalla Chiesa cattolica. Prenderà il via, con questa numerologia, alla vigilia di Natale. Si spalancherà la Porta della Basilica di San Pietro. Roma, la Capitale con il Vaticano, dovrà farsi trovare pronta ad accogliere oltre 30 milioni di pellegrini. Ma conta ancora ben 1.555 opere in corso.
Un grande e infinito cantiere a cielo aperto. Che non riguarderà soltanto Roma ma avrà le sue ricadute su tutto il Lazio: tanto morali quanto economiche ed occupazionali. Il sindacato Cisl ha fiutato la potenzialità di un Anno Santo capace di costruire cose nuove: vuole entrare in quel circuito puntando alle condizioni ed alle garanzie che potrà costruire per i lavoratori, i giovani, i pensionati.
L’onda parte dalla Capitale: «Quella che nascerà dal Giubileo dovrà essere davvero la Capitale del Nuovo Millennio». La Confederazione vuole esserci, ma non tanto per figurare. Ha già presentato l’agenda “Destinazione Roma” in Campidoglio, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e le rappresentanze istituzionali: tanto di centrosinistra e tanto di centrodestra.
Ora rilancia undici proposte: come i giocatori di una squadra di calcio ancora senza uno stadio all’altezza e con tante palle sgonfie (quelle simboliche). La Cisl Lazio vuole un Giubileo a favore di accoglienza, partecipazione, lavoratori, solidarietà e sostenibilità. Enrico Coppotelli, Segretario Generale Cisl Lazio e Reggente Cisl Roma Capitale e Rieti, sostiene con forza che «la partecipazione dei lavoratori sia la chiave di volta per un Giubileo di Sviluppo e rigenerazione della Capitale e dei suoi territori provinciali».
Aperta la Porta, via alla Comunicazione
Coppotelli pone grande attenzione anche sul primo evento della serie: il Giubileo del mondo della comunicazione, di scena dal 24 al 26 gennaio. Ancor prima di quello di forze armate, polizia e sicurezza. L’Agenda, stilata dai vertici sindacali di Roma Capitale e Rieti e strutturata dalla Segreteria regionale, è stata abbracciata dal leader nazionale Luigi Sbarra. «Bisogna fare sistema, progettare il futuro nella condivisione e nel consenso sociale – ha detto – confrontandosi con il sindacato, sul territorio e nei luoghi di lavoro, con chi presidia i bisogni delle persone: lavoratori, pensionati, imprese e famiglie».
La Cisl Lazio, in buona compagnia, continua a chiedersi se Roma ed il Lazio siano davvero pronta ad accoglierli quegli oltre trenta milioni di fedeli. Restano appena 18 settimane prima che il Papa apra la Porta per l’Anno Santo della remissione dei peccati. Si dovranno mettere a terra 13 miliardi per la completa trasformazione della Capitale d’Italia. È l’investimento monstre scattato con il “Next Generation Rome”: finanziamenti Pnrr, fondi per il Giubileo e altre risorse europee, nazionali e municipali.
Le opere legate direttamente al Giubileo 2025, il 25° a 25 anni dall’ultimo in via ordinaria, sono 271 e rientrato in un apposito programma diviso per temi: riqualificazione e valorizzazione; accessibilità e mobilità; accoglienza e partecipazione; ambiente e territorio. Ecco allora il significato dell’Agenda Cisl Lazio “Destinazione Roma”: l’analisi dei problemi e il suggerimento di soluzioni alla Politica. Serve anche la sveglia, perché restano soltanto 123 giorni alla riapertura dei battenti sacri. (Leggi qui Il monito Cisl sul Pnrr: “Fallire non è un’opzione”).
La partecipazione al lavoro
La “Partecipazione al lavoro” altro non è che la proposta di legge di iniziativa popolare portata dalla Cisl alla discussione in Parlamento. Si richiede semplicemente, una volta per tutte, l’applicazione del non troppo conosciuto ma sempre attuale Articolo 46 della Costituzione. Recita: «Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende».
Il lavoratore che diventa azionista o socio dell’azienda per cui lavora. Roba dell’altro mondo, verrebbe da dire, visto che è in arrivo nella Capitale. All’atto pratico cosa significa? Se il lavoratore si impegna l’azienda va bene ed allora è giusto che una parte degli utili che i dipendenti hanno contribuito a creare finisca nelle loro tasche. Un incentivo a fare bene e fare meglio. Che Roma troverebbe questa riforma? Una Città in cui aumenta l’occupazione, ma anche la povertà. Nella città metropolitana di Roma, sesta in Italia, il reddito medio annuo è di quasi 23mila euro.
«Ma resta indicativo un altro dato nel Lazio – aggiunge, di contro, la Cisl Lazio -. Gli occupati non regolari sono stimati in 384.300 unità. 14.3% il tasso di irregolarità». La Cisl Lazio, al contempo, parla della “Pandemia della povertà” sin dall’anno scorso: quando ha lanciato l’Agenda per il Lazio e preteso risposte dalla rinnovata Regione. (Leggi qui La vertenza di Coppotelli: «È tempo di agire, al centro la persona»).
Le emergenze: povertà, mobilità, rifiuti
«La Caritas ci conferma un forte aumento della povertà così come i dati sugli sfratti sono in forte crescita e anche l’aumento dello stato di indigenza di molte famiglie romane – riallarma la Cisl Lazio -. Questa situazione di perenne difficoltà favorisce la diffusione della criminalità, anche attraverso il fenomeno dell’usura, alla quale ricorrono famiglie ed imprese sempre più in difficoltà e che non trovano sostegno nei canali ufficiali».
Uno dei grossi problemi di Roma, tra buche altrettanto eterne, è la Mobilità. «Il Piano per il Giubileo – argomenta la Cisl Lazio – vi ha destinato risorse per 6.5 miliardi di euro per realizzare nuove infrastrutture e dare impulso alle politiche della mobilità, senza dimenticare la realizzazione del Piano urbano per la mobilità sostenibile. Un esempio per tutti: il grande cantiere della Stazione Metro C di Piazza Venezia».
Mobilità significa cambiare il modo di muoversi e spostarsi: va ad incidere sulle abitudini quotidiane delle persone ed è quanto di più difficile da scardinare. Per conferme domandare al sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli: la sua rivoluzione della Mobilità ha creato tensioni serissime sul piano politico. Ma il segnale che arriva da Roma va nella stessa direzione: non possiamo più permetterci città soffocate dal traffico e dallo smog che produce.
Ormai antica anche l’Emergenza Rifiuti. Il suo superamento, a detta della Cisl Lazio, è uno di quei 1.555 cantieri ancora da chiudere in città. A Roma si punta alla realizzazione di un termovalorizzatore, che incenerisca l’indifferenziato per produrre energia pulita. Nonché di due biodigestori per la trasformazione dei rifiuti organici (l’umido) in biometano e concime. Che farne? Carburante per i mezzi dell’Ama, municipalizzata che gestisce l’igiene urbana, e fertilizzante per i parchi cittadini.
Impianti, leva fiscale, sanità
«Bisogna superare il gap impiantistico e le carenze nel processo di raccolta e riciclo dei rifiuti – così la Cisl Lazio – oltre che un maggior decoro della città, anche agendo su un sensibile aumento dei servizi igienici pubblici, visto l’importante numero di persone attese. In tutto ciò, dovrà essere coerente la nostra azione come Cisl Lazio di contrattazione sociale per l’abbattimento della Tari, tra le più alte nel Lazio e in Italia». Si paga troppo per i rifiuti. Si paga così tanto perché gli impianti non ci sono e tutto viene trasferito fuori territorio. E quei trasferimenti, quelle lavorazioni fuori casa, non sono gratis.
La base di partenza, rispetto alla leva fiscale generale, è il protocollo d’intesa tra Regione e Cisl Lazio per la riduzione della pressione per i redditi fino a 35mila euro. Grazie al “Fondo taglia tasse”, rifinanziato nuovamente, quasi due milioni di contribuenti pagano soltanto l’addizionale regionale Irpef (1.73%) invece del 3.33% totale. A Roma, intanto, si è aperto un negoziato anche per la riduzione dell’addizionale Irpef comunale.
Come non parlare di Sanità e interminabili liste d’attesa? Lo ha fatto la Cisl Lazio, dati alla mano, con il sondaggio “Oltre l’emergenza, al centro le persone e il lavoro”. «Tempi troppo lunghi per visite ed esami sono il vero tallone d’Achille del servizio sanitario laziale, e da ciò deriva anche il frequente ricorso alla sanità privata. Ma per il resto tutto il sistema, seppur migliorabile, tiene ed è ancora apprezzato dalla maggioranza degli utenti. Il medico di famiglia è riferimento importante per le famiglie, anche se spesso esercita una funzione burocratico/amministrativa».
Anche per Legalità e Sicurezza
Sette laziali su dieci indicano come problema più grave proprio quello delle liste d’attesa. «Si dovrà potenziare la medicina territoriale – propone la Cisl Lazio – ed in questo quadro, per il Giubileo, rafforzare gli ambulatori di cure primarie con una nuova organizzazione dell’offerta del servizio sanitario».
Per legalità e sicurezza sul lavoro, pane principale per i denti del Sindacato, si accentua la serie di protocolli stretti con Prefettura, Roma Capitale e Società Giubileo 2025. Ma anche con le associazioni datoriali: Ance Roma, Acer Lazio, Cna Roma e Confapi Lazio.
«Questi accordi – ne parla la Cisl Lazio – hanno l’obiettivo di garantire occupazione stabile e di qualità, tutelare salute e sicurezza nei cantieri, dare centralità agli enti bilaterali del settore edile per la formazione, la vigilanza, il controllo, la trasparenza e la legalità nella realizzazione delle opere giubilari».
Altre dieci proposte in Agenda
Subito dopo l’imprescindibile “Partecipazione dei lavoratori”, c’è la Solidarietà. «La promozione di una Roma città dell’inclusione, più giusta, unita e solidale, con infrastrutture e servizi sociali vicini ai cittadini. Servizi sociosanitari più vicini ai cittadini, tutti, soprattutto i più fragili da un punto di vista sanitario, economico e sociale».
«Verrà fornita una ulteriore nostra proposta prima dell’approvazione del nuovo Piano Sociale Cittadino a completamento di quanto già presentato qualche mese fa. Chiederemo anche il pieno coinvolgimento degli Assessori al Lavoro e alle Politiche Economiche per sviluppare un piano strategico cittadino di sviluppo economico per un aumento dell’occupazione di qualità».
A seguire, come terzo punto, l’Accoglienza: «Modernizzazione del sistema di accoglienza turistico-culturale e collaborazione con i Municipi che insistono nella Capitale per elaborare la Guida dei servizi». Quarte e quinte, sempre non in ordine d’importanza, sono la nutrite proposte in materia di Sicurezza sul Lavoro e Legalità.
Fino all’Osservatorio per il Credito
A proposito di Sicurezza, si invoca dapprima «un patto di responsabilità tra sindacati, istituzioni e imprese per fermare le tragedie nei luoghi di lavoro». Poi, a ruota, «un sistema di qualificazione delle imprese, obblighi formativi per le figure della prevenzione, garanzie degli appalti pubblici anche per quelli privati, nuove assunzioni di ispettori e medici del lavoro, l’addestramento in ambito lavorativo e rappresentanza per la sicurezza».
Si chiede, non da ultima, massima tutela nei confronti di chi denuncia illeciti e discriminazioni sul posto di lavoro. In quanto alla Legalità, tra un protocollo e l’altro, la Cisl Lazio pretende «occupazione stabile e di qualità, tutela salute e sicurezza nei cantieri, centralità degli enti bilaterali del settore edile per formazione, vigilanza, controllo, trasparenza e legalità nell’intera filiera coinvolta nella realizzazione delle opere giubilari». Anche per ristoranti, strutture ricettive e cooperative di servizi.
Emergono altre richieste significative: «Minimo ricorso al subappalto, Patto antievasione e anticorruzione con il Comune, Protocollo antiaggressione, Fondo comunale antiusura, Microcredito in banca per i più fragili, Osservatorio per il credito straordinario per il Giubileo».
Lavoro di qualità ed economia circolare
La Cisl Lazio, poi, esprime un sesto desiderio: Lavoro di qualità. «Riduzione progressiva “straordinaria” dell’addizionale Irpef per redditi da lavoro e da pensione per l’anno 2025, con possibilità che diventi una misura strutturale. Patto per il lavoro con il Commissario straordinario del Giubileo per la piena applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro».
Settima l’economia circolare: «Superamento, definitivo, dell’emergenza rifiuti attraverso interventi strutturali, per superare il gap impiantistico e le carenze nel processo di raccolta e di pulizia della città. Valorizzazione del termovalorizzatore». Se si parla di Ambiente, il Mondo (non solo l’Europa) ci chiede un Giubileo plastic free: senza nemmeno un briciolo di plastica, visto che ce ne sono montagne nel mare. «Pratiche ecologiche da diffondere: convenzione con i commercianti per promuovere un uso più sostenibile della plastica. Ambiente vettore di civiltà. Implementare le politiche di riduzione della Tari».
La nona sinfonia è la Mobilità sostenibile: «Implementare l’uso dei mezzi di trasporto pubblico e privato sostenibili. Accessibilità per non lasciare fuori dalla città persone con disabilità: strade e strutture accessibili per persone con disabilità importanti; indicazioni accessibili per disabilità sensoriali». Misure da inserire nell’ormai prossimo “Piano sociale cittadino”, con tanto di promozione dei Peba: Piani di eliminazione delle eterne barriere architettoniche.
Per un Giubileo dell’Inclusione
Il punto in più, se non il primo, è un’Inclusione fatta di Patti concreti: «Un Patto per una inclusione di qualità di tutti i migranti, soprattutto per i senza fissa dimora e proposta di un aumento delle strutture per la loro ospitalità. Patto per rafforzare il sistema di accoglienza dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei minori non accompagnati. Formazione di base nei centri di prima accoglienza anche per salvaguardare la futura occupazione, curando, sin da subito, l’aspetto delle competenze linguistiche».
Enrico Coppotelli, Segretario Generale Cisl Lazio e Reggente Cisl Roma Capitale e Rieti, ritiene che «il Giubileo rappresenti un’opportunità straordinaria». E sollecita risposte: «Il countdown è iniziato e Roma è un cantiere a cielo aperto, dal centro alle periferie. Per questo sentiamo di dover chiedere alle parti datoriali, un impegno condiviso per favorire sistemi di partecipazione dei lavoratori alla vita d’impresa da cui scaturirebbe non solo più democrazia economica ma anche più qualità e stabilità del lavoro, maggiore produttività, più sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: il Giubileo potrebbe rappresentare un punto di svolta anche per le relazioni industriali nella Capitale».
Il segretario nazionale, Luigi Sbarra, intravede «un sentiero che passa nel saper cogliere l’opportunità degli investimenti, per favorire una occupazione stabile e di qualità, garantire maggiore sicurezza nei cantieri ed in tutti i luoghi di lavoro, aumentare i salari, legando insieme solidarietà e competitività, tutele e produttività, innovazione e coesione sociale. Dobbiamo far approdare la Capitale, comprese le sue periferie, ad un nuovo modello di sviluppo che sia partecipativo, inclusivo e sostenibile».
Da Roma alle province
Ma la vera rivoluzione sarà quella di far partire tutto questo da Roma e dal Giubileo per riversarlo sui territori provinciali. Perché se si crea un modello con i grandi numeri romani e lo si applica, limandolo e calibrandolo sul terreno, ci si ritrova uno standard da poter replicare anche più in piccolo.
Come gli aspetti legati ai contratti ed il patto in base al quale gli appalti verranno realizzati applicando il contratto di categoria sottoscritto dalle organizzazioni datoriali con Cisl e Cgil e Uil. Senza possibilità di subappaltare a ditte che applicano altri accordi al limite dello sfruttamento.
Oppure gli aspetti di un lavoro solidale: nel quale ci sia qualità nella produzione e nel servizio ma anche un ritorno diretto nelle tasche di chi quella qualità l’ha creata con il suo impegno. Sarebbe il vero miracolo del Giubileo.