
Alla fine accade l'imponderabile: la mozione per rimodulare il piano per Piazzale Kambo viene approvata all'unanimità. Ma non riapre alle auto. L'assessore Testa chiede scusa pubblicamente per il gesto dell'ombrello. E quei segnali da Ceccano...
Il giorno dopo una serata di ordinaria follia arriva il momento della riflessione. Dei passi indietro inattesi, delle scuse a scena aperta, delle strade spianate verso il dialogo. È un clima diverso da ogni altra seduta di Consiglio Comunale quello che si è respirato mercoledì sera nell’Aula consiliare di Frosinone. Nessuno saprà mai quanto hanno contribuito a cambiare l’aria i fischi e la sollevazione del rione Giardino contro il sindaco e la sua amministrazione nella serata di Martedì Grasso. Quanto abbia inciso il gesto dell’ombrello fatto alla gente dall’assessore al Centro Storico Rossella Testa e l’ondata unanime di reazioni piovuta contro di lei per tutta la giornata di oggi. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 5 marzo 2025).

Nei fatti, l’aria è differente. C’è un clima di diversa consapevolezza. Determinante. Porta il sindaco Riccardo Mastrangeli a mettere in discussione se stesso ed il progetto sul quale finora mai aveva voluto capitolare: quello sul riassetto di piazzale Kambo. Durante il dibattito l’assessore Testa fa le sue scuse pubbliche alla città. L’opposizione esce dalle trincee e crea un percorso che possa essere condiviso anche dalla maggioranza. “Clamoroso al Cibali!” esclamò una domenica del 1961 Enrico Ameri per raccontare la sconfitta dell’Inter allo stadio di Catania nell’ultima di Campionato: “Mai visto a Frosinone!” si può dire dopo il Consiglio di questa sera.
Fischi e fiaschi
La premessa è d’obbligo. Durante la serata del Martedì Grasso c’è un inatteso finale di programma per il Carnevale di Frosinone. Non si può procedere con il tradizionale incendio del carro allegorico sul quale viene portato in giro il fantoccio in cartapesta che raffigura il generale napoleonico Championnet. È un momento di catarsi: rito laico che in una fiammata brucia anche gli eccessi della festa, purificazione pagana poche ore prima dell’inizio dei 40 giorni di Quaresima.

Riccardo Mastrangeli osa l’inosabile. Dal palco annuncia che l’incendio non si può appiccare, il Carnevale non si può bruciare, le anime non possono mondarsi. Non si può perché è in vigore la sua ordinanza che vieta di accendere fuochi a causa dell’inquinamento che producono nell’aria. I fischi lo sommergono, una valanga sempre più alta mentre un’onda umana si avvicina minacciosa al feticcio, pretendendo nel nome della tradizione che venga bruciato: se non lì altrove e se proprio non si possono fare scintille allora venga affogato nel Fiume Cosa.
La questione rischia di superare l’Ordine Pubblico, il responsabile della pubblica sicurezza consiglia di accontentare la piazza altrimenti la folla farà da sola. Quel divieto di bruciare Championnet viene visto come un’usurpazione: l’ordine di un monarca municipale contro l’intangibile tradizione secolare di Frosinone. Un affronto. Reso più inaccettabile dalla reazione dell’assessore che più di ogni altro dovrebbe stare con quella piazza che è in un’area di sua competenza: Rossella Testa reagisce a fischi ed insulti portando platealmente il palmo della mano destra sull’interno del gomito sinistro. Il classico gesto dell’ombrello. Rivolto alla piazza. Mentre una delle mani stringe le simboliche chiavi della città. Follia.
Le forche del Consiglio
L’indomani, cioè oggi c’è la seduta di Consiglio. È convocato per esaminare una mozione con cui le opposizioni chiedono di modificare il rivoluzionario progetto che ridisegna l’area davanti alla stazione ferroviaria. Chiedono di ripensare la totale chiusura al traffico dell’area di Piazzale Kambo.

Il primo firmatario è il Consigliere “malpancista” Anselmo Pizzutelli seguito da altri undici Consiglieri Comunali. Possibilità di accoglimento? Zero. Su quel punto Riccardo Mastrangeli non ha mai voluto negoziare. perché una modifica imporrebbe al Sindaco una revisione totale del progetto sulla integrale pedonalizzazione della piazza.
Invece accade l’impensabile. Prende la parola Anselmo Pizzutelli: il sindaco lo ascolta e medita anziché battibeccare come in ogni seduta. Poi interviene il capogruppo dimissionario del Pd Angelo Pizzutelli: «Rivolgo un appello al senso civico del sindaco. Questo progetto l’ho avversato in Consiglio e prima ancora in campagna elettorale, ma consentimi sindaco di poter condividere una progettualità che insieme al Parco del Cosa andrebbe a stravolgere positivamente la città cambiando in meglio Frosinone. Dipende però da come verrà fatta l’opera. Il progetto è una grande opera ma dipende da come la facciamo. Mettimi in condizione di condividerla».
La mossa democristiana di Andrea

Capisce la situazione Andrea Turriziani (Lista Marini). Afferra al balzo la palla e prende la parola dicendo «Condivido quello che dice Angelo Pizzutelli. E faccio una proposta: facciamo una pausa di 15 minuti per ragionare noi come capigruppo». Se Angelo Pizzutelli ha avuto il pregio di aprire lo spiraglio, Andrea Turriziani ha avuto il merito di infilare tutto il Consiglio in quell’apertura.
Nei quindici minuti successivi si prende la scena il presidente del Consiglio Comunale Max Tagliaferri: infila nel fondo del cassetto la sua proverbiale vena polemica e sfodera una tenuta da ambasciatore dell’Onu, si mette a mediare e limare. Il testo della mozione con cui imporre al sindaco una revisione dei suoi piani viene emendato. Da un testo politico diventa un testo amministrativo: non sconfessa il sindaco ma gli consente di fare un’inversione a U.

La sostanza? All’unanimità viene approvato un documento che impegna sindaco e Giunta ad individuare i percorsi e le azioni amministrative da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura di Piazzale Kambo al traffico dell’area. All’atto pratico: Piazzale Kambo non verrà riaperto. Ma il sindaco riaprirà il progetto e si confronterà con Ferrovie per verificare la possibilità di soluzioni migliorative.
Vittoria (o pareggio) che non umilia
È una vittoria delle opposizioni che avevano portato in Aula quel tema. È una vittoria del sindaco che non cede sul punto cruciale della riapertura al traffico. Ma ribadisce che accetterà qualsiasi tipo di miglioramento al progetto sull’area pedonale davanti alla stazione ferroviaria. L’unico limite è che non si deve rischiare di perdere i fondi pubblici. Nessuno ci avrebbe scommesso uno scellino.

Non è l’unico passo della giornata. L’assessore Rossella Testa prende la parola. E dice che «l’organizzazione di un evento enorme come il Carnevale 2025 è stato sicuramente motivo di orgoglio, ma anche fonte di notevoli coinvolgimenti di carattere emotivo. Il gesto di stizza di ieri sera quindi non era inteso nei confronti di qualcuno e si è rivelato, sicuramente, uno errato adattamento al clima tragico comico, connesso al mancato falò del generale Championet».
È un modo per chiedere scusa? Si. «Per una pasionaria, come sono normalmente riconosciuta, non è certo un problema chiedere scusa per l’eccesso di un istante, continuando, però, come sempre, a lavorare per il bene e per il sorriso dei nostri quartieri e della nostra ciociarità».
Quei segnali da Ceccano

Ma c’è anche un altro grande cambiamento radicale che potrebbe stravolgere gli assetti del Comune di Frosinone. È legato alla nota con cui martedì i leader provinciali del centrodestra hanno ribadito che alle Comunali di Ceccano si andrà tutti uniti. (leggi qui:Ceccano è l’ora dell’unità: Piroli con Querqui. A destra le Primarie)
C’è poco da girarci attorno. Quella posizione assunta su Ceccano potrebbe cambiare le cose. Proprio a Frosinone. Non solo nell’immediato, ma anche e soprattutto in prospettiva 2027. Se, dopo un periodo di tana libera tutti. la stella polare di Fdi-Lega-FI a livello provinciale è ritornata l’unità della coalizione, allora è evidente che lo stesso principio vale a maggior ragione anche nel Capoluogo.

Cioè quando si tornerà a votare per il rinnovo del Consiglio Comunale, tra poco più di due anni, è ipotizzabile una sorta di Piano Marshall unitario, del centrodestra cittadino. Di fatto la stessa coalizione, irrobustita dalle civiche, che ha consentito a Riccardo Mastrangeli di vincere le elezioni nel 2022 e di diventare sindaco del Capoluogo con il 55.2% dei voti.
La riproposizione dello medesimo schema di gioco: al momento è solo una ipotesi. Nulla di più. Ricomporre l’unità del centrodestra a Frosinone, dopo tutto quello che è accaduto, anche dal punto di vista del quadro politico presente oggi in Consiglio Comunale appare un obiettivo piuttosto complicato da raggiungere. Il Comunicato dei leader provinciali del centro destra costituisce però un monito preciso, chiaro e vincolante , per tutti “la priorità della coalizione è l’unità, da perseguire ad ogni costo”.
Chi decide di rompere, se ne assume la responsabilità.