Area Dem chiede a Francesco De Angelis di candidarsi per il congresso provinciale. E diventare Segretario. L'attuale presidente Pd del Lazio: "Nessuna conta, ma un confronto. Portiamo tutti la maglietta del Pd". Uniti sì ma nella chiarezza.
In tuta canadese blu con il cappuccio e la maglietta rossa: niente cravatte e niente abiti da cerimonia per Francesco De Angelis. L’assemblea di Area Dem è un appuntamento chiave per la vita del Partito Democratico: per lui è solo l’occasione di rivedere i militanti di sempre, i sostenitori che gli stanno accanto da quando giovanissimo venne chiamato a guidare in provincia di Frosinone la svolta della Bolognina.
All’epoca scelsero lui perché era giovane, il migliore uscito dalla scuola del Partito che in quel tempo allevava a Le Frattocchie i suoi talenti. Moderno, progressista, riformista. Ma al tempo stesso era il figlio del falegname di Ripi che portò la famiglia in Cecoslovacchia e tornò in Italia solo quando a Berlino alzarono il Muro. Lo scelsero perchè era in grado di tenere uniti i due mondi di un Partito che aveva sempore vissuto nel dogma dell’Unità.
A distanza di 33 anni da quella scelta, il suo popolo chiama ancora una volta Francesco De Angelis a ricoprire quell’incarico: Segretario Provinciale del Partito. E lo fa per la stessa ragione: salvare l’unità.
Aria nuova nel Pd
Con la stessa spinta di 33 anni fa, Francesco De Angelis ieri sera ha parlato al suo popolo. Dicendo che il Pd è chiamato ad una nuova evoluzione: perché – ha spiegato – il Pd è ancora oggi una grande forza democratica di trasformazione. Ma deve ritrovare la sua capacità di aprirsi senza preclusioni, di essere popolare, inclusivo e vicino ai cittadini.
Il Pd ha perso quella spinta, Francesco De Angelis ne è convinto, a dirlo sono i numeri del tesseramento. Per questo ha chiesto di riaprire i Circoli in tutto il territorio, tornare a renderli luogo di aggregazione e di crescita, terreno nel quale far affondare nuove radici recuperando tutte quelle persone vicino agli ideali del Partito Democratico che però negli ultimi tempi hanno preferito non rinnovare la tessera.
Chiede una riorganizzazione del Pd sull’intera provincia, anche in vista dei prossimi appuntamenti.
I pilastri di Area Dem
Sono quattro i punti cardine sui quali Francesco De Angelis chiede di orientare l’azione del Partito Democratico in provincia di Frosinone per i prossimi anni. Lo dice all’indomani dell’insediamento della Commissione per il Congresso e l’avvio della stagione che in un paio di mesi eleggerà il nuovo Gruppo dirigente.
Per il leader di Area Dem il nuovo Segretario e la sua Segreteria avranno il compito di imprimere una svolta basata su ascolto e inclusione. E sui quattro punti che sono “Un Partito di popolo ed aperto, capace di parlare a tutti e di rappresentare le diverse istanze del territorio”. Un Pd che abbia “al centro i contenuti, mettendo al primo posto le esigenze dei cittadini e abbandonando personalismi e conflitti interni”. Ma anche il dibattito e quindi che sappia dare valore allo scambio di idee “con un approccio che favorisca il confronto costruttivo e la costruzione di soluzioni condivise”. Soprattutto, per De Angelis è importante “il radicamento territoriale rafforzato, attraverso il rilancio dei circoli e il dialogo costante con associazioni, imprese e realtà locali”.
Gli occhi di Leodori su Ceccano
Ha ricordato le recenti vittorie alle Comunali di Veroli, Cassino e Paliano “in un momento non facile per il centrosinistra. Siamo al governo in oltre metà dei Comuni della provincia e abbiamo retto bene. E abbiamo vinto in Provincia con Luca Di Stefano riuscendo ad essere uniti ed inclusivi, dando forza a tante forze civiche”.
C’è un risultato che vuole più di ogni altro: il ritorno della bandiera progressista sul municipio di Ceccano, la città delle lotte operaie, dei morti durante gli scioperi ma finita nelle mani della destra di Fratelli d’Italia. Ora l’amministrazione è sciolta e c’è un’indagine per tangenti ma al Compagno Frank non interessa il terreno giudiziario bensì quello elettorale. “Il prossimo obiettivo è vincere a Ceccano e dobbiamo lavorare tutti insieme per costruire un’alleanza robusta e riunire tutto il centrosinistra”.
Poi la rivelazione. “È necessario trovare la sintesi sulla candidatura più autorevole e lo stesso Segretario regionale si è detto disponibile a seguire in prima persona le scelte sulla coalizione sul candidato sindaco”. In pratica, basta le chiacchiere: il Pd vuole fare il Pd e se ci sono ruggini territoriali è pronto a passare la carta vetrata direttamente l’uomo che con la sua azione ha riportato al centrosinistra Anzio e Nettuno. (Leggi qui: Doppietta Pd, ribalta il primo turno conquistando Anzio e Nettuno).
Dalla Ciociaria alla Regione
Sente un vento nuovo, diverso. E lo indica alla sala con i militanti di Area Dem. Lo fa ricordando il recente risultato del Pd sia in Umbria che in Emilia Romagna. Prima ancora quelli a Civitavecchia, Tarquinia e Palestrina che fino a giugno erano governate dal centrodestra ed ora hanno sindaci Dem. Ed ora Anzio e Nettuno: “Noi dobbiamo andare avanti con questa stessa forza“.
C’è poi il tema del dibattito interno. Perché per vincere nei Comuni, alla regione ed al Governo bisogna prima ritrovare il giusto assetto interno. Ed ora nel Partito Democratico non sembra esserci: a Roma come a Frosinone, alla Regione Campania come su scala nazionale. Per ritrovarlo occorre voler individuare la corretta sintonia mettendo fine alle lotte interne.
Per questo De Angelis si è appellato alla chiarezza, sottolineando come sia necessario discutere sui contenuti e su quale Pd portare ai prossimi appuntamenti. E per farlo occorre aprire un confronto con tutti.
È ora di unità vera
Un confronto che coinvolga “le altre sensibilità presenti nel Partito Democratico – ha detto – e le altre forze del centrosinistra. Con un’unità vera. Perché se stiamo insieme dobbiamo condividere un progetto e in questo caso sono necessarie le condizioni politiche e non quelle personali”.
Il segnale politico più forte di tutta la serata sta qui. Sta nel passaggio in cui Francesco De Angelis dice che “non esiste alcuna conta, ma casomai un confronto. Noi dobbiamo avere rispetto per le idee altrui e chiedere rispetto per le nostre, senza mai dimenticare che portiamo tutti la stessa maglietta, quella del Partito Democratico“.
Ma è solo uno dei segnali. Gli altri sono stati per l’area che fa riferimento alla segretaria nazionale Elly Schlein, coin cui è stata raggiunta un’intesa. Ha citato Base Riformista guidata da Antonio Pompeo “che negli anni ha sempre dialogato con Area Dem”, ha citato Rete Democratica.
Frank tocca a te
A chiedere di parlare sono stati in tanti. Dal sindaco di Serrone Emiliano Campoli al sindaco di Paliano Domenico Alfieri, dal Segretario del Pd di Ceccano Giulio Conti alla vicesindaca di Veroli Francesca Cerquozzi. Da Carlo Di Cosmo al vicesindaco di Ferentino Andrea Pro, dal sindaco di Villa Santo Stefano Paolo Petrilli all’ex presidente del Cosilam Marco Delle Cese.
C’è stato l’intervento di Gaetano Ambrosiano (in rappresentanza di Articolo Uno) e quello di Mauro Buschini che ha sottolineato come “il vero rinnovamento può arrivare solo con Francesco De Angelis alla guida del PD, perché da sempre ha sostenuto in maniera concreta i giovani”. Ha preso allora la parola Fernando Cardarelli dell’inner circle del sindaco di Cassino Enzo Salera e già coordinatore della sua lista alle ultime amministrative. Ed ha detto “Perché? Non abbiamo ancora deciso che la candidatura a Segretario sia quella di Francesco De Angelis? Noi ci siamo e ti sosteniamo‘’.
Nasce così la candidatura di Francesco De Angelis. Non per un ritorno al passato. ma per far compiere al Partito un nuovo salto nel futuro. Lui, nella sua tuta canadese blu e la maglietta rossa ha ringraziato il suo popolo: si è preso qualche giorno. Sa di avere i numeri per vincere la partita: prima però vuole aspettare le reazioni, fiutare l’orizzonte, verificare la possibilità di aggregare tutti. Perché il Congresso della ripartenza non deve essere una conta.