Consiglio comunale mortificato: il dibattito politico s’accende sui social

Ad Anagni seduta-lampo di 37 minuti e tutti a casa senza fiatare. Botte da orbi invece in rete: a innescare la polemica l'assessore Marino che lamenta lo scarso senso civico di alcuni cittadini. Il consigliere d'opposizione Santovincenzo interviene ed accusa la maggioranza di voler nascondere i problemi della città dietro diversivi comunicativi

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Trentasette minuti. Un record difficilmente battibile. Che dimostra come ad Anagni il rapporto tra maggioranza ed opposizione sia, almeno a livello consiliare, ampiamente risolto a favore della prima. Il dibattito residuo sopravvive (a volte) sui social, grazie alla obiettiva tendenza di alcuni esponenti del centrodestra e di centrosinistra a rubarsi la scena a vicenda. 

I trentasette minuti sono quelli che sono stati necessari, martedì pomeriggio, nella sala consiliare del palazzo comunale anagnino per esaurire i quattro punti all’Ordine del Giorno.

Seduta alla camomilla, Marino polemico su Fb

Il sindaco Daniele Natalia

Ad onor del vero, va detto che non c’era nulla che potesse accendere gli animi e sollecitare ad un dibattito ampio e prolungato nel tempo. Ma, insomma, anche in altre circostanze l’ordine del giorno era stato piuttosto latitante, senza che la dialettica tra centrodestra e centrosinistra venisse a mancare.

Martedì sera invece è mancata proprio la discussione. I punti erano stati trattati in Commissione, e dunque in Consiglio non c’è stata praticamente polemica, con i due consiglieri residui dell’opposizione, De Luca e Santovincenzo, che, da separati in casa, si sono astenuti o, come è successo in un paio di casi, hanno votato a favore. Insomma, uno spot per la solidità (almeno apparente) dell’amministrazione Natalia.

Attacchi ma via Social

Le polemiche, come detto, sono ormai presenti quasi solamente sui social. E, come spesso accade negli ultimi anni, stavolta a scatenarle è stato un intervento dell’assessore alla Cultura Carlo Marino.

Il tema scelto è  stato quello del senso civico, o meglio della sua mancanza, dei cittadini. Tutto è nato da una scena notata dall’assessore domenica mattina all’interno del centro storico. Una signora che, mentre stava passeggiando con il suo cane ed era da sola, non ha trovato di meglio che raccogliere le deiezioni del proprio animaletto in una bustina per poi gettarla in un secchietto della spazzatura in piazza.

Carlo Marino

Un atteggiamento discutibile per Marino soprattutto perché “racconta l’idea, sbagliata, che il senso civico sia qualcosa da mostrare solo quando c’è qualcuno che guarda. Che le regole, e il rispetto, valgano solo in presenza di testimoni”. Mentrese vogliamo una città più pulita, più bella, più vivibile, dobbiamo cominciare col sentirla davvero nostra. Non possiamo continuare a delegare tutto agli altri: la cura dei luoghi che viviamo passa anche dai dettagli più piccoli”. Basta “non sporcare un vaso. Basta raccogliere un pezzo di carta, segnalare un disservizio, prendersi cura di ciò che è di tutti”. 

L’affondo di Santovincenzo

Luca Santovincenzo

Poteva bastare qui. Solo che sul tema è intervenuto uno che non le manda a dire (soprattutto a Marino), ovvero il consigliere Luca Santovincenzo. Che, giustamente, cerca di supplire allo stato di minoranza in consiglio cercando di avere quanto più spazio possibile sulla scena mediatica. A costo di cavalcare ogni polemica.

E dunque, sul tema della scarsa educazione dei cittadini di Anagni, per il consigliere di LiberAnagni le parole dell’assessore sono solo “un diversivo comunicativo per coprire il fallimento di politiche turistiche e commerciali che oggi presentano il conto, con un centro storico in declino”.

Perché “ci si indigna per il gesto incivile di un singolo, ma non si fa autocritica per i disservizi irrisolti del gestore, per l’assenza di un’isola ecologica, per la beffa dell’aumento TARI. Né si ricorda che per avere la videosorveglianza c’è voluto il G7”.

La replica di Marino

Uno scorcio del centro storico di Anagni

Una bocciatura senza appello estesa anche a tutto il resto: “La gestione della Pro Loco, il flop del Museo, del Palio, del Natale anagnino; la vergogna di via Calzatora e delle periferie dimenticate. Gli sprechi del denaro pubblico e la mancanza di trasparenza; i trattamenti differenziati tra operatori e le pressioni per silenziare il dissenso e boicottare le iniziative di chi non si allinea, anche quelle nate proprio per promuovere il senso civico”.

Inevitabile la replica dell’assessore. che ha accusato Santovincenzo di stimolare quelli che “più che entrare nel merito, preferiscono alzare i toni, offendere, incitare allo scontro”. Un battibecco che ha tenuto banco sui social per diverse ore. Decisamente di più dei 37 minuti  bastati per portare a casa un consiglio comunale.