I veleni nel Pd che uccidono l'accordo per la Segreteria. Il bivacco al bar che non a tutti piace. Il Condottiero CMd'A. Il duello all'ombra tra Palombo e Leone
VELENI NEL PD
Volano gli stracci nel Pd cassinate. A poche ore dal congresso cittadino non si sa ancora chi sarà il segretario. O meglio si sa. Perché mentre i due ex candidati sindaci Giuseppe Golini Petrarcone e Francesco Mosillo avevano raggiunto l’accordo politico sul nome dell’ex consigliere comunale Danilo Picano è arrivato il diktat dal terzo gruppo. Quello di Russo-Fontana-D’Ambrosio. I quali hanno convocato il designato in pectore e gli hanno detto chiaro e tondo: Armando Russo sarà il segretario, tu sarai il vice. Con eleganza Picano ha detto no. E così i due ex sono rimasti col cerino acceso in mano. Non c’è unità fra le tre anime, anche se Petrarcone e Mosillo hanno la maggioranza. I quali dicono: ”Basta con le divisioni. Dobbiamo ricostruire l’unità al nostro interno e formare un gruppo unico in consiglio comunale.” E così da oggi si riparte. Ci sono da eleggere il segretario, il presidente e il direttivo di 30 iscritti. Poi seguirà l’altra battaglia interna su chi sarà il capogruppo in aula.
MOSILLO LASCIA L’AULA
Ma il Pd rischia di perdere anche un consigliere comunale. Ecco la sintesi. Francesco Mosillo entro fine mese si dimetterà dall’aula per motivi di lavoro. Deve curare le sue 32 imprese di famiglia. Ma i primi due non eletti nella lista di riferimento alle elezioni dell’anno scorso sono due di centrodestra, Annalisa D’Aguanno (direttore del Cosilam) ed Ernesto Di Muccio. La prima è incompatibile mentre il secondo è in attesa del suo ingresso in aula. Di Muccio, ex poliziotto, da un mese sta facendo le prove tanto che ogni giorno sale le scale del comune visitando l’aula e il posto dove sedere, a destra o a sinistra di Carlo Maria D’Alessandro. Ma è guardato con sospetto da tutti per le sue alternanze politiche. E così Mosillo si è fatto giurare fedeltà per un anno al Pd. Di Muccio dovrà prendersi la tessera del Pd e poi Mosillo lascerà lo scranno libero. La tessera vale un anno e poi Di Muccio sarà libero di votare per CMD’A con il quale è in sintonia. Chi crederà alla fedeltà di Di Muccio? Nemmeno lui.
LE NOMINE SOSPETTE
E arrivarono anche le nomine, come si conviene ad ogni vigilia elettorale. Chi sono i fortunati. Uno a destra e l’altro a sinistra. Il primo a beneficiare del provvedimento è stata il prof. Claudio Lena, docente dell’ateneo cittadino ma già ex consigliere comunale ed ex assessore dc. Sarà uno dei commissari dell’ex consorzio di bonifica, l’altro sarà Antonio Rea di Belmonte, commissario Casilli. Compensi da 71 mila euro per Casilli e 21 mila per i due sub commissari. Incarico di 24 mesi. Sponsor di Lena il commander in chief, che ci teneva a non rimanere fuori dal consorzio. Il secondo nominato sarà al Parco dei monti Aurunci e di Montecassino, Arduino Incagnoli. Sponsor il duo Scalia-Fardelli. Entrambi non avrebbero gradito la nomina di Lena al consorzio. Ora lo vogliono sapere da Nicola Zingaretti.
IL BIVACCO AL BAR
I petrarconiani non bivaccavano davanti al bar del comune ma lo facevano quelli di Scittarelli. L’usanza è stata,invece, ripresa dai fedeli del condottiero CMD’A. In attesa di salire le scale comunali consiglieri e assessori, solo alcuni vacanzieri, preferiscono discutere o fare accordi politici o di spartizioni di incarichi, seduti al bar davanti a caffè fumanti o boccali di birra.
La cosa non piace a qualche assessore o a qualche consigliere. Il quale ammonisce: ”Io lavoro, mi studio le carte e gli altri chiacchierano e poi vengono a chiedere. Non si amministra così un comune come Cassino”.
Ne è convinto Benedetto Leone, assessore-impiegato, reperibile nei suoi uffici 12 ore di seguito. Il quale ammette:”Non si può amministrare stando lontano dagli uffici comunali. Leggi, carte ed altro sono tantissime. E se non si leggono non si sa nulla e si perdono bandi e soldi.” E le elezioni. Perché le cose non vanno bene nel palazzo comunale. I duelli all’interno della maggioranza sono piuttosto intensi.
E si sente dire lungo i corridoi. “Tu chiedi solo, tu che stai facendo, niente”. O viceversa.
IL CONDOTTIERO CMD’A
Carlo Maria D’Alessandro, al secolo primo cittadino di Cassino pro-tempore, ormai è un condottiero solitario. Perché conduce incontri e riunioni da solo. Non ne sanno nulla assessori e consiglieri. E il cronista a vita che circola nei paraggi ha sentito le voci narranti. “Ma tu lo sapevi che Carlo sta facendo incontri con quelli. No, nessuno mi ha avvisato. Nemmeno a me. Ora mi faccio sentire.” E i venti di guerra aleggiano sul palazzo con uno sciame d’ape (lo storico Tito Livio insegna) pronto ad invadere le aule di CMD’A. E i ribelli sono pronti alla guerra. Forza Italia contro i civici e viceversa.
Non c’è pace in casa Fdi. Il consigliere Antonio Valente è restio a fare gruppo col tesserato Rosario Franchitto e a sostenere l’assessore Nora Noury. Così Franchitto ha scritto al presidente d’aula, il serafico Dino Secondino, di rimanere capogruppo della sua lista civica. Addio gruppo Fdi. E alle elezioni ognuno per conto proprio.
IL DUELLO PALOMBO-LEONE
Intanto va avanti il duello silenzioso fra due assessori: Carmelo Palombo con delega anche di vice sindaco e Benedetto Leone. Motivo del duello la richiesta silenziosa del turnover della delega di vice sindaco. La fascia a metà mandato deve cambiare casacca.
“Non se ne parla.” La risposta secca di Palombo. Anche Tullio Di Zazzo aveva un accordo scritto, che venne stracciato. E perciò Leone insiste:”Gli accordi si possono correggere.”