La vena del sindaco, quella dell’ex assessore e dell’aspirante (di Conte della Selvotta)

“Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII. Cassino 2017 d.C. Uno sciame d’api invade l’Aula consiliare e tutti fuggono.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

 

LA VENA SAFENA DI CARLO MARIA

La vena safena. Chi è costei. Per informazioni mediche chiedere all’ing. Carlo Maria D’Alessandro, primo cittadino pro-tempore di Cassino. Perché da ingegnere-burocrate ora è divenuto anche quasi medico (il consigliere Salera è pronto con una interrogazione per sapere se ha il titolo o meno di dottore). Carlo Maria da due anni studia la vena safena, l’origine e la causa, e il motivo della sua difficoltà deambulatoria. Ha letto trattati di medicina e consultati i baroni di facoltà di medicina. Alla fine ha scelto, coraggiosamente, l’ospedale di Cassino (spesso scelto dal consigliere regionale Mario Abbruzzese per contestare il presidente Zingaretti per le carenze di turno). E dal suo letto d’ospedale CMD’A ha fatto conoscere al mondo, attraverso i cosiddetti social, la vena safena che il chirurgo gli ha reciso sulla lunghezza della gamba destra. E la tecnica chirurgica l’ha illustrata anche al cronista a vita Domenico Tortolano preoccupato delle condizioni cliniche del primo cittadino.

Alla notizia i maligni hanno malignato. Perché il sindaco si è infilato in una corsia d’ospedale due giorni prima dell’audizione alla Corte dei Conti dove l’attendeva il severo magistrato Angela Pria che è rimasta delusa nel vedersi di fronte, al suo posto, due anzianotti contabili accompagnati da una bella e giovane funzionaria del comune di Cassino?. Risposta lapalissiana del sindaco: un intervento già programmato e poi rischiavo una trombosi. Riferiscono sempre i maligni: non è andato a Roma per essere presente in aula e attaccare l’opposizione. Da burocrate attento, dalla poltrona di casa ha continuato a leggere documenti e a firmare delibere recapitate dal corriere speciale il consigliere Gianrico Langiano, sollecitato dal commander in chief a studiare di più i numeri. Sollecitazione premurosa anche del panzer Enzo Salera per evitare cantonate.

E ieri sera CMD’A era presente nell’aula Di Biasio e ad un certo punto uno sciame d’api lo ha attaccato proprio quando stava rinfacciando a Petrarcone-Salera il ritornello dei debiti. E Carlo Maria, punzecchiato, ha alzato anche la voce tanto che le api si sono rifugiate sul busto bronzeo del primo sindaco del dopoguerra Gaetano Di Biasio sopra la testa di CMD’A.

 

LA VENA SANGUIGNA DI SALERA

L’ex assessore Enzo Salera non soffre ancora di vena safena ma le sue vene si sono gonfiate di rosso quando CMD’A ha ripreso a parlare di predissesto, di dissesto, di debiti e della solita “tutta colpa di quella minoranza”. E Salera, questa volta, con toni pacati ha risposto per le rime. “Tu non vuoi la pace, ci attacchi, ingiustamente, e noi ce ne andiamo”. Ipse dixit. I giovani consiglieri e gli anziani alla destra di CMD’A, quelli in tribuna laterale, confusi, continuano a non capire niente, né di conti e né di debiti, e né di debiti legali. E il popolo ignorante ribatte: che significa dissesto, predissesto, debiti legali.

 

LA VENA DI SARAH

Il consigliere Sarah Grieco ieri sera era in vena di parlare in assenza di Francesco Mosillo, ex candidato sindaco. E ha parlato con coraggio sulle responsabilità dei debiti e sulla necessità di una commissione d’indagine. Un’arringa, la sua, da legale qual è. ma non recepita dalla maggioranza distratta. E il presidente d’aula l’ha quasi sconsigliata nel proseguire in questa commissione osteggiata anche dal trio petrarconiano. Un appello caduto nel vuoto.

 

I BOCCOLI DELLE AMAZZONI

Le acrobazie verbali-contabili di CMD’A non hanno attratto nemmeno le amazzoni boccolate bionde Francesca Calvani e Rossella Chiusaroli. Erano piuttosto distratte e restie alla sfilza di numeri. Ormai stanche di sentire la solita litania dell’elenco dei mancati pagamenti e delle colpe di questo o di quell’altro. Francesca Calvani, superboccolata in elegante mise, da serata di gala, pensava ai progetti portati all’approvazione del Consorzio dei servizi sociali.

 

I PANZER DELL’AULA

Carlo Maria, però, ha dovuto subire ancora una volta la severa filippica del consigliere indipendente Giuseppe Sebastianelli con ventennale esperienza d’aula. Gli ha contestato i bilanci e la scia di debiti e le cantonate recenti e passate come l’apocalittica conferenza stampa del 13 settembre scorso tanto che il cronista a vita dovette rientrare precipitosamente dalla sua visita a Napoli (città dove si laureò nella seconda metà del secolo scorso). E Sebastianelli è andato all’attacco sui debiti come un panzer teutonico ma il monumentale CMD’A, pur sofferente per la vena safena tagliuzzata in più parti, ha resistito all’assalto. “Parlate, voi. Tanto il sindaco-ingegnere sono io e comando io.” Ipse dixit.

 

IL FONTANIERE IN VENA D’ASSESSORATO

Sul banco della presidenza nell’aula Di Biasio ieri sera ha fatto le prove da assessore un ex assessore dell’era scittariellana. Al secolo Angelo Panaccione che si è guadagnato da consigliere la specializzazione di “fontaniere-giardiniere” per la sua esperienza nel chiacchierato Consorzio di bonifica attualmente “attenzionato”, come da vocabolario militare, dalla guardia di finanza. Perché Panaccione, laureato e lettore delle storie scespiriane (vedi Shakespeare), ha fatto rimettere a nuovo alcune fontane realizzate, male in verità, nell’era scittarelliana, ed ora rese di nuovo funzionanti salvo allagamenti stradali improvvisi tanto che devono intervenire, settimanalmente, i tecnici per evitare eventuali disagi. Apprezzabili le sue opere ingegneristiche ma deve andare a ripetizione, dicono i maligni dell’aula, dal buon Ulderico Schimperna (assessore alle finanze) per lezioni di ragioneria e di contabilità amministrativa. O dall’esperto Salera promosso dalla Corte dei Conti. Per evitare di ripetersi con le cantonate finanziarie sui debiti legali.

 

LA PACE DI MIRI

Daniele Miri, imprenditore metallurgico vicino a Fca e neo padrone delle terre di abati e monaci di Montecassino, ha fatto pace con i polacchi e anche con Marino Fardelli e la sua compagnia della Cavendish road. E domani mattina marceranno tutti insieme, da Caira all’Albaneta, dove Miri offrirà calici di spumanti benedettini. Soddisfatto Miri tanto che ieri si è fatto intervistare a Cassino da una televisione polacca per mandare un messaggio a quei militari ancora restii alle sue iniziative che stanno per partire. Calici di vino ma anche boccali di birra spunteranno sui tavoli dell’Albaneta. Il marchio: Montecassino. Prosit.

 

DOPO LA BUFERA SUI CONTI IL RIMPASTO

O si fa a ottobre o se ne riparla in primavera dopo le elezioni. L’ordine a CMD’A è arrivato direttamente da M.A. in piena campagna elettorale per tentare la sua rielezione alla Pisana per poi passare al Palazzo degli assessori in centro a Roma. Candidato M.A. alla Pisana sono chiuse le aspirazioni di altri, prima di tutto di Ciacciarelli e poi del benedettino Leone il quale sta pensando di diventare sindaco di Terelle, come nella tradizione politica di famiglia. Ma al comune di Cassino ora si sgomita per gli assessorati. Quelli di FDI (formato Valente-Franchitto) chiedono di mantenere il loro assessore (Nora Noury) ma entrambi hanno pronto le loro riserve “femminili”. Chi la spunterà? Si sgomita anche in Forza Italia che chiede maggiore rappresentanza in giunta. Anche qui sono pronte a subentrare un paio di volti femminili.

 

LA MISSIONE DEL CONSIGLIERE CARMINE DI MAMBRO

La seduta consiliare di ieri sera ha avuto anche momenti di commozione quando il consigliere comunale Carmine Di Mambro (malato oncologico) ha letto la mozione con la quale si chiede l’istituzione del registro dei tumori. Un appello rivolto soprattutto al presidente Zingaretti e all’Asl di Frosinone ancora sordi a tali iniziative.