Convocazioni azzardate e coalizioni sfibrate: centrodestra in cerca d’autore

L'Assise di Frosinone e le ultime "chiame" sempre in prima sono la prova provata di una situazione politico-amministrativa molto particolare

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Nelle ultime consiliature la convocazione del Consiglio comunale di Frosinone in Seconda chiama era la regola: li c’erano numeri in abbondanza e nessuna fibrillazione. Tutti d’amore e d’accordo, almeno in superficie. Nessuno ha mai avuto nulla da ridire. In questa Consiliatura invece, dove i numeri sono risicati da tempo (attualmente attestati a 16 consiglieri) il Consiglio viene convocato da qualche mese sempre in Prima Chiama. Cioè servono 17 consiglieri per la validità dei lavori.

Muscoli e contraddizioni

Domenico Marzi (Foto © Massimo Scaccia)

E diventa tutto più complicato: celebrare il Consiglio e approvare le delibere. È una delle tante contraddizioni di questa consiliatura. Le prove muscolari, specialmente in politica, si fanno quando si hanno numeri e struttura fisica adeguata e potente. Non se il fisico è piuttosto gracilino, come quello che esibisce la maggioranza del sindaco Riccardo Mastrangeli da più di un anno. Della serie facciamo del male da soli.

È certamente vero che la convocazione del Consiglio comunale è una competenza esclusiva del Presidente d’Aula, Massimiliano Tagliaferri. Non c’è alcun dubbio su questo. Ma è altrettanto vero, che se convocarlo in Prima o in Seconda è una decisione squisitamente politica. Chi lo nega mente sapendo di mentire. Soprattutto è una decisione che assume il Presidente ma insieme al sindaco. A Frosinone questo (sembra) non accadere.

O se accade, se la decisione è collegiale, risulta perlomeno surreale o comunque autolesionista. Anche sotto questo aspetto, come in diversi altri in questi tre anni, la politica nel capoluogo ha abdicato al proprio ruolo.

L’azione di Ottaviani e Trancassini

Paolo Trancassini

Salvo poi riportarla in superficie e al centro del villaggio, come opportunamente hanno fatto in settimana gli onorevoli Nicola Ottaviani (Lega) e Paolo Trancassini (Fdi). Hanno ridefinito il perimetro (politico) all’interno del quale confrontarsi e anche fare rivendicazioni. Una architettura di sola amministrazione, senza politica, non regge. Il sistema non sta in equilibrio. E si vede. (Leggi qui: Ottaviani a Trancassini rimettono la politica al centro del villaggio).

Ulteriore contraddizione: troppi consiglieri comunali che stanno con Mastrangeli, dall’inizio o recentemente, si considerano o agiscono come “diversamente maggioranza“. Nel senso che condividono le scelte del sindaco, ma fino a un certo punto. Non funziona così. È scritto chiaramente nel manuale (immaginario) del Consigliere di maggioranza, il capitolo “Fino a un certo punto” non c’è.

Detto questo, la consiliatura come ampiamente previsto, non è in alcun modo in pericolo. Mastrangeli terminerà il mandato (e si preparerà per provare a riconfermarlo nel 2027) perché nessuno ha la volontà e la forza per mandarlo a casa prima del tempo. Il problema vero, semmai, per il sindaco è con quale coalizione riproporsi agli elettori.

Le condizioni degli azzurri

Riccardo Mastrangeli (Foto © Stefano Strani)

Per come si sono messe le cose a Frosinone lo schema di gioco del 2022 con Lega-Fi-FdI, è molto complicato da replicare. Primo, perché senza l’azzeramento della Giunta, che Mastrangeli vede come il fumo negli occhi, difficilmente gli azzurri rientreranno in maggioranza. E altrettanto complicato sarà vederli sostenere l’attuale sindaco tra 24 mesi.

In secondo luogo, perché Fratelli d’Italia questa volta punta chiaramente, senza mezzi termini, ad esprimere il candidato sindaco e magari pure a vincere. Ha i numeri dalla sua parte , sia dentro che fuori l’aula consiliare.

Nicola Ottaviani (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Terzo, Mastrangeli ha capito da tempo che la sua candidatura a sindaco non potrà passare, questa volta, per le primarie alla camomilla. Tutti le vogliono contendibili nel 2027. Dovrà forse pensare ad altre ipotesi e coalizioni. Magari trasversali.

Non è quindi detto che, nonostante che le segreterie regionali di FdI-Lega e FI proveranno a tenere unita la coalizione perché Frosinone è capoluogo, una sorta di tana libera tutti nel 2027 nel centro destra, venga effettivamente visto e vissuto come una sciagura. Ca va sans dire. (Leggi qui: Frosinone, Ottaviani avverte gli alleati e blinda Mastrangeli).

In tutto questo l’opposizione di centro sinistra che fa? Quello che ha sempre fatto nei tre anni di consiliatura Mastrangeli: non pervenuta.