A Latina gli allagamenti dovuti alla pioggia dei giorni scorsi hanno messo a nudo le vulnerabilità strutturali del capoluogo e riacceso il dibattito politico. Sotto accusa la scarsa manutenzione delle caditoie e delle fogne. Le opposizioni all'attacco
Latina, giovedì mattina. Bastano poco più di sessanta minuti di pioggia battente per trasformare la città in un fiume. La rotonda dell’Aviatore – sempre la stessa – diventa un inghiottitoio per le auto, le strade si trasformano in torrenti e scantinati e garage si riempiono d’acqua. L’ennesima allerta che mette in luce le vulnerabilità strutturali della città e riaccende il dibattito politico.
L’impatto dei cambiamenti climatici
Molte città italiane, soprattutto nell’area mediterranea, stanno facendo i conti con le conseguenze sempre più evidenti dei cambiamenti climatici. Estati torride, piogge torrenziali e fenomeni atmosferici estremi diventano la norma, con l’area mediterranea che si tropicalizza progressivamente.
Tuttavia, per Latina, questa situazione climatica si intreccia con le peculiarità del suo territorio: una città edificata su una palude, circondata da canali e soggetta a gravi carenze nella gestione delle infrastrutture idriche.
Caditoie ostruite e fogne inadeguate
Un elemento chiave della recente emergenza è la situazione delle caditoie, ovvero quei condotti che dovrebbero drenare l’acqua piovana verso le fogne. Il problema, come discusso nella commissione Lavori Pubblici di venerdì scorso, è che molte di queste infrastrutture non furono progettate per gestire eventi meteorologici estremi. A complicare il quadro la pulizia delle caditoie è stata trascurata: l’appalto per la loro manutenzione è scaduto il 30 giugno, lasciando la città vulnerabile proprio nei mesi più piovosi dell’anno.
La questione della pulizia è ora al centro del dibattito politico. Il Comune ha manifestato l’intenzione di affidare il servizio ad Acqualatina, l’azienda che gestisce le acque reflue della città, poiché le caditoie rappresentano il primo accesso alle fogne. Ma il tempo stringe, e intanto i cittadini affrontano i disagi.
Le critiche della politica: “Situazione inaccettabile”
La vicenda ha scatenato un acceso confronto politico. Dario Bellini, capogruppo di Latina Bene Comune, non risparmia critiche: «L’appalto della pulizia delle caditoie è scaduto a giugno e passeranno mesi prima che venga assegnato un nuovo contratto, purtroppo proprio nei mesi più piovosi». Bellini sottolinea come i disagi non abbiano colpito solo il centro città, ma anche le periferie, dimostrando che il problema è diffuso.
Maria Grazia Ciolfi, capogruppo del Movimento 5 Stelle, si fa portavoce delle lamentele dei cittadini che hanno subito danni a causa del maltempo. La sua critica si rivolge direttamente all’Amministrazione comunale, sottolineando come il Centro Operativo Comunale sia stato attivato con ritardo: «Solo tre giorni dopo il temporale hanno iniziato a rimuovere i rami che bloccavano i marciapiedi».
Infrastrutture inadeguate
La realtà è anche un’altra. Latina, come buona parte delle città italiane, non è stata concepita per le condizioni climatiche del XXI secolo. Fermo restando che se nessuno pulisce la caditoie quelle diventano un tappo e tutto si allaga, al tempo stesso è vero pure che i temporali di oggi hanno poco da spartire con quelli dell’autunno degli anni della Fondazione. Non è un caso se i Consorzi di Bonifica del Lazio hanno smesso di aprire chiudere i rubinetti per gli agricoltori e sono stati catapultati in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.
Le recenti piogge a Latina hanno evidenziato la fragilità di una città che, già penalizzata dalla sua conformazione geografica, si trova a fare i conti con infrastrutture inadeguate e una gestione insufficiente delle emergenze. La questione della manutenzione ordinaria e straordinaria, dalle caditoie al verde pubblico, sarà decisiva per evitare che ogni temporale diventi una nuova emergenza.
Soprattutto, le piogge dei giorni scorsi hanno scritto nell’agenda della sindaca Matilde Celentano una nuova sfida. È quella dell’efficienza nella manutenzione, con soluzioni rapide e definitive, lasciando la politica a dibattere.
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