Il presidente di Forza Italia prende posizione sulla crisi nel Lazio. Le proposte fatte fino ad ora non soddisfano. La via dell'appoggio esterno' rimane un'opzione. Il monito di Trancassini. E intanto Gualtieri reclama 12 milioni
Il braccio di ferro va avanti. Senza tregua, senza sconti. Forza Italia ha disertato ancora una volta la riunione della Giunta con il Governatore Francesco Rocca: i suoi due assessori non sono andati. È il segnale che le parole distensive di questi giorni vanno prese per ciò che sono: soltanto parole.
Il Partito guidato nel Lazio dal senatore Claudio Fazzone reclama un riallineamento della Giunta che tenga conto della sua crescita nell’ultimo anno: da 3 Consiglieri eletti a 7 grazie al passaggio di 2 esponenti del Movimento 5 Stelle e 2 della Lega che è rimasta con un solo Consigliere in Aula. Ma ha 2 assessori cioè lo stesso numero di Forza Italia.
Sta tutta qui la richiesta del riallineamento e fino a quando non lo otterrà Forza Italia continuerà a disertare non solo l’esecutivo ma anche l’Aula che a questo punto è ferma. Il Centrodestra non può permettersi di riunire il Consiglio: l’assenza della pattuglia azzurra metterebbe a rischio il ‘numero legale’ cioè la presenza del numero minimo di Consiglieri per ritenere valida la seduta.
Ed ora ad appoggiare pubblicamente la linea tracciata nel Lazio da Claudio Fazzone è intervenuto anche il presidente nazionale, Antonio Tajani.
Tajani: “Vogliamo soluzione equa”
A margine di una conferenza stampa Antonio Tajani ha detto che del caso Lazio “Stanno discutendo i Coordinatori regionali. Certo si dovrà tenere conto della presenza rinforzata di Forza Italia, come ha detto lo stesso presidente Rocca. Mi auguro che si possa trovare una soluzione equa che rispetti anche la presenza numerica dei consiglieri di Forza Italia“.
Le indiscrezioni dicono che sia stata trovata una soluzione: nessun assessore in più ma un aumento delle deleghe agli azzurri, ai quali andrebbe anche il sub commissario del Consorzio Industriale. Antonio Tajani non conferma, non nega ma chiosa “Lavoreremo in maniera costruttiva, però è giusto che ci sia un riequilibrio della situazione. Tutto qua“.
Il rischio è che quelle proposte siano ritenute insufficienti da Forza Italia. La richiesta rimane una: presidenza dell’Aula (oggi nelle mani di Antonello Aurigemma) o la vicepresidenza della Regione (oggi nelle mani dell’assessore Roberta Angelilli). In alternativa almeno un assessore in più e con deleghe di primo piano: la Sanità (oggi nelle mani del Governatore Francesco Rocca), oppure i Lavori Pubblici (la titolare è Francesca Rinaldi di Fratelli d’Italia di Rieti), o ancora l’Urbanistica (guidata da Pasquale Ciacciarelli della Lega di Frosinone, già coordinatore provinciale di Forza Italia sotto Fazzone)
Le proposte però sono altre e di ben altro calibro inferiore.
Il rischio di appoggio esterno
Claudio Fazzone non si straccia le vesti. Ha già messo in chiaro che il passo più naturale in caso di mancato accordo sarebbe il passaggio all’appoggio esterno rinunciando anche ai due assessori che Forza Italia attualmente esprime.
Fratelli d’Italia, il Partito di maggioranza relativa che esprime anche il Governatore Francesco Rocca, cerca di rimanere fermo ma dialogante. “Stiamo trattando con Forza Italia. C’è un confronto in corso, costante, con il coordinatore Claudio Fazzone” ha ribadito il deputato Paolo Trancassini coordinatore di FdI del Lazio. Conferma che le interlocuzioni ci sono “nel reciproco rispetto dei ruoli” e soprattutto “della coalizione di centrodestra che governa assieme, non solo nel Lazio“. Una frase che suona da monito: ricorda che quell’assessorato in più reclamato da Forza Italia andrebbe ad aprire una serie di altri fronti nelle regioni guidate dal centrodestra. Cosa significa?
La Lega chiederebbe immediatamente un riallineamento della Giunta in Lombardia. Insomma il lazio fa parte di un equilibrio complessivo.
Mirino su Roma
Forza Italia non si accontenta e punta alla Capitale: “L’obiettivo per il futuro è quello di riconquistare il Campidoglio“ ha detto in queste ore la coordinatrice di Forza Italia Roma Luisa Regimenti. L’assessore nella Giunta del Lazio lo ha detto in occasione della presentazione dei due Consiglieri Rachele Mussolini e Francesco Carpano, confluiti in Forza Italia nei giorni scorsi, lasciando rispettivamente Fratelli d’Italia ed Azione. Per quanto riguarda il Lazio la quadra, i più ottimisti la danno come certa.
Qualche indizio maggiore potrebbe uscire dalla convention ‘Itaca‘, organizzata dal Consigliere azzurro Giuseppe Cangemi a Formello. Lì venerdì saranno intervistati Rocca e Tajani. E domenica ci sarà un dibattito proprio con i coordinatori regionali.
Gualtieri bussa a denari alla Regione
Ma la Regione Lazio rischia di avere ben altri problemi con i quali confrontarsi. Ad esempio i 102 milioni di euro reclamati in queste ore dalla Città Metropolitana di Roma per l’espletamento delle sue attività. Una cifra che ha fatto saltare sulla sedia l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, mentre ascoltava le parole di Paolo Caracciolo. È il Direttore Generale del sindaco Roberto Gualtieri ed ha avanzato la sua richiesta di rimborso durante l’audizione in commissione Bilancio alla Pisana sulla proposta di legge relativa al Collegato al bilancio.
Quella questa è stata calcolata in base alla legge regionale del 3 novembre 2017. Ma 102 milioni non sono una bazzecola: né per il bilancio della Città Metropolitana di Roma ne’ per le casse della Regione Lazio. Infatti Righini ha subito replicato: “La cifra di 102 milioni mi ha fatto saltare sulla sedia e ho chiesto un chiarimento alla Ragioneria generale. Nei prossimi giorni avremo contezza di partite creditorie e non ci sottrarremo dagli obblighi istituzionali di remunerare le attività delegate“.
Ma non c’è solo l’ex Provincia di Roma a battere cassa sui soldi mai arrivati dalla regione Lazio a fronte dell’espletamento delle attività delegate. Il presidente dell’Upi Lazio e presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ricordato che anche le province di Rieti, Latina, Frosinone e appunto Viterbo vantano nei confronti della Regione circa 25 milioni di euro. “Abbiamo i revisori che ci stanno chiedendo conto di questi trasferimenti per funzioni che partono già dal 2016-17, minacciando il coinvolgimento della Corte dei conti” ha detto Romoli.
Per Romoli sarebbe opportuno inserire nel Collegato al Bilancio una norma che istituzionalizzi “una cabina di regia che ci permetta di dare corso a quanto previsto“. Ma prima bisognerà risolvere la crisi con Forza Italia.