Dalla scuola al Green: le 7 proposte per il Recovery Fund

Nicola Zingaretti disegna un Paese nuovo che, per costruire la sua versione efficace e solidale, non deve essere erede di quello che ci ha consegnato la crisi Covid. Con 'cantieri' specifici per ripartire. E una nuova Europa che finalmente sconfessi il liberismo cannibale.

L’obiettivo dichiarato è ottimizzare le risorse messe a disposizione dal Recovery Fund. Perché sono l’occasione con cui modernizzare il Paese, renderlo di nuovo competitivo, riportarlo al centro dell’europa. Il Pd lancia le sue sette proposte. Con sette step per centrare altrettanti obiettivi cruciali. Si chiamano cantieri ma sono di fatto le linee guida per disegnare la nuova Italia e il nuovo Lazio. Tutto questo con una nuova Europa che negli stati membri non veda più teatri di liberismo ma occasioni di solidarietà concreta e strutturata.

E Nicola Zingaretti lo ha voluto dire chiaro. «Per non disperdere i contributi del Recovery Fund in mille rivoli il Pd vuole indicare delle linee guida per contribuire alla rinascita italiana. Per questo oggi lanciamo 7 ‘cantieri’ strategici, un progetto che consegniamo ai ministri e al presidente del Consiglio».

Il Segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, lo ha detto nel corso di una conferenza stampa in video connessione. Conferenza durante la quale sono state lanciate proprio le proposte del Pd sull’utilizzo del Recovery fund. Ma non solo. Nell’agenda del summit anche la campagna per le regionali Dalla parte delle persone.

Ecco i cantieri per rinascere

La ricerca al centro degli step illustrati da Zingaretti Foto © Archivio Astrazeneca

Zingaretti ha enunciato i cantieri ed ha messo l’accento sulla loro natura. Cioè sul ruolo di traino che avranno per rilanciare il Paese sulla scorta della rivoluzione accelerata da Covid.

Il primo cantiere si chiama ‘Il Paese che produce’. Il che «vuol dire digitalizzazione, trasferimento tecnologico, competenze, investimenti sul valore umano. E poi sostenibilità e valorizzazione della cultura e del patrimonio».

Il secondo cantiere «lo abbiamo chiamato ‘Il Paese che sa’. L’obiettivo in 4 anni è aumentare le spese per l’istruzione alla media dell’Ocse. Ovvero il 5% del Pil, con investimenti in scuola, università e ricerca».

«Il terzo è ‘Il Paese che si unisce’. Ecco la grande sfida delle infrastrutture e della digitalizzazione. E ancora delle reti ferroviarie con l’alta velocità. Questo per unire nord a sud con la valorizzazione delle aree interne».

Zingaretti ha ricordato il quarto cantiere, quello che gioca la carta vincente dei territori e della loro meravigliosa specificità. Si chiama ‘Il Paese che è il suo territorio’. «Cioè la valorizzazione dei Comuni e dei territori, la lotta al dissesto idrogeologico e la valorizzazione dei parchi. Valorizzazione del mare e spinta a favorire il turismo sostenibile».

Giovani e donne al centro

Giovani, donne e lavoro, ma serve una nuova solidarietà europea

Il quinto cantiere da realizzare attraverso il Recovery Fund è stato chiamato ‘Il Paese per i giovani”. «Punta alla lotta senza quartiere alla dispersione scolastica,. E a quella per favorire la natalità».

Zingaretti ha illustrato poi l’ultimo step. L’Italia è un Paese che invecchia: deve adeguare la sua offerta sanitaria e dei servizi. per questo il sesto cantiere è «‘Il Paese che si prende cura’. Parliamo di infrastrutture per il sociale. Con investimenti sulla sanità e il sociale di prossimità. Serve poi un welfare territoriale per dare forza tutti e in particolare alle donne».

L’altro grande problema è l’efficienza. Troppa paura di decidere. Ognuno si sente lasciato solo. E allora il settimo cantiere si chiama ‘Il Paese che amministra’. «È un po’ la premessa a tutto. Dobbiamo cambiare lo Stato rafforzando i centri decisionali. Come? Puntando alla sburocratizzazione e ad una giustizia più veloce ed efficiente».

La nuova Europa della solidarietà

David Sassoli nella sede del Parlamento Ue

E il ruolo dell’Europa? «Non c’è più un’Europa liberista o nazionalista. C’è un’Europa che sta ritornando ad una funzione e ad una missione. Ed è quella di essere vicina alla condizione umana, alle persone e alla voglia di vita. Il piano ‘Next generation’ è un passo storico per l’Ue e può diventarlo anche per l’Italia. Parliamo di 750 miliardi di euro alimentati da un debito comune. In parte a prestito e in parte a fondo perduto».

Ma nulla deve essere più come prima. Non si fanno riforme. Si punta a rivoluzionare. «A nostro giudizio questa opportunità non dovrà servire per ricostruire l’Italia pre Covid. Cioè quando l’economia non funzionava e ad un Paese che mostrava limiti di competitività ed anche oscene e intollerabili disuguaglianze sociali. Vogliamo dare un contributo come Pd per cogliere questa opportunità. E costruire ad un altro modello italiano. Quindi infrastrutture digitali e di trasporti, innovazione, economia, scuola, cura e formazione, lotta alle disuguaglianze».