De Angelis scende in campo: «Da oggi di Frosinone si parla anche con me»

Francesco De Angelis batte i pugni. "Marzi non sta con noi, Schietroma non sta con noi, non dialoghiamo con i civici che non stanno più con questo centrodestra: ma chi crediamo di essere e dove pensiamo di andare?” L'assenza di alleanze strategiche e di una direzione per le prossime elezioni. Il leader scende in campo.

Qualcuno giura che abbia battuto un pugno sul tavolo. Qualcuno assicura che non è così ma il tono della voce era comunque di quelli che non lasciano spazio a repliche. «Adesso basta! La musica è finita: ce l’avete presente la canzone di Umberto Bindi? Adesso la musica è finita. Mi sono stancato di ascoltare». Mette gli anfibi sul terreno elettorale di Frosinone, Francesco De Angelis. Il presidente regionale del Partito Democratico del Lazio si vuole occupare della situazione nel capoluogo: «perché è la città nella quale sono tesserato, perché ci abito da quando mi sono sposato quasi cinquant’anni fa, perché qui ho cresciuto la mia famiglia».

Telefono che squilla a vuoto. Non risponde il leader di AreaDem, l’uomo che con Francesco Scalia diede vita ad una stagione durata vent’anni nella quale il centrosinistra governava il capoluogo, la Provincia di Frosinone, la Regione Lazio e tutti gli enti intermedi, eleggendo un parlamentare europeo ed un senatore. Nessuna conferma diretta. Ma chi ha assistito è altrettanto attendibile.

La lezione di De Angelis

Francesco De Angelis

Il ragionamento politico di Francesco De Angelis è avvenuto in serata, nel corso di una cena tra pochi amici. Il discorso inevitabilmente va a cadere sulla decisione presa da Elly Schlein di indicare il Commissario che rimetterà in moto la macchina del Congresso provinciale arenatasi lo scorso 23 dicembre tra ricorsi e veti incrociati. Qualcuno chiede chi sarà e qualcun altro indica un nome, rivelando che altri due sono stati bruciati appena usciti sulla stampa. Francesco De Angelis dice «Ma che differenza fa? Lo ha scelto il Segretario e allora va bene. Se lo dice il Segretario non c’è margine per discussioni. Va bene così. Punto».

Il clima è quello giusto. L’aria è sufficientemente elettrica. Basta una scintilla per innescare la reazione a catena. Basta che uno dica «Così magari si trova una quadra anche per il Circolo di Frosinone». Francesco De Angelis – giurano – si è esibito in un crescendo Rossiniano: sempre più intenso e sempre più appassionato.

Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli

Parola più, parola meno, i concetti sono questi. «Ma vi sembra possibile quello che sta succedendo a Frosinone? Memmo Marzi che non sta più con noi ma appoggia il suo avversario! Come se tutto fosse normale. Non si può fare finta di niente. Non si doveva fare finta di niente. Oh qui si parla di Marzi: un pezzo di storia della sinistra di questo territorio, non si può fingere che sia normale. A non essere normale invece è il fatto che nessuno abbia avvertito il dovere di andare a parlare con Memmo per verificare se ci sono i margini per un recupero di un comune indirizzo politico. Non possiamo perdere Memmo Marzi».

Chi siamo e con chi stiamo?

Vincenzo Iacovissi e Gian Franco Schietroma

È solo l’inizio. Sempre parola più parola meno, la ricostruzione coincide su questi temi. «Vi sembra possibile che i Socialisti non stiano con noi? Schietroma non sta con noi, il suo Partito ha scelto un percorso. E lo ha fatto perché noi non abbiamo costruito un dialogo, non abbiamo offerto una prospettiva politica da valutare ed eventualmente condividere: siamo stati a discutere di incarichi e di equilibri al nostro interno. Ma noi chi crediamo di essere? Pensiamo di essere autosufficienti? Le prossime elezioni con chi pensiamo di affrontarle? Lo sappiamo che il centrodestra sta ricostruendo la sua unità e si riunisce per celebrare i congressi? Noi con chi vogliamo dialogare? Con chi ci alleiamo? A Frosinone bisogna fare quello che si è fatto a Ceccano: alleanza con i Socialisti per costruire insieme il Campo Largo. Schietroma deve essere protagonista insieme a noi di un nuovo processo politico che consenta al centrosinistra di tornare a vincere».

Il meglio deve ancora venire. Più di una seduta di autoanalisi. «Come ci arriviamo alle prossime elezioni? Qualcuno sta parlando con il Gruppo consiliare? Angelo Pizzutelli si è dimesso da Capogruppo: chi lo sta ascoltando e chi sta lavorando per riportarlo suoi suoi passi? Il Gruppo consiliare è composto da pezzi di storia di questo Partito: chi sta coinvolgendo Norberto Venturi e Fabrizio Cristofari? Chi ha risposto alle parole sagge di Fabrizio sul sito di Alessioporcu? Chi parla con Armandino Papetti che è un iscritto al Partito Democratico ed è una storica figura del Pd? E chi sta provando a recuperare Alessandra Sardellitti e chi Anselmo Pizzutelli? È chiaro a tutti che c’è una parte di mondo civico che non sta più con il sindaco Mastrangeli ed il suo centrodestra? Chi ci parla?». (Leggi qui: L’urlo di Cristofari: «Pd è ora di cambiare rotta»).

Il Partito così evapora

Il Segretario Pd di Frosinone Marco Tallini con il vice Elsa De Angelis

Tutt’intorno è silenzio. Nessuno osa replicare, nessuno prova a ribattere. «Memmo non c’è più. Schietroma non c’è più. Noi non ci siamo più. Nel Circolo si dimettono il Presidente, il vice Segretario, mezza Segreteria: ma cosa altro deve succedere per comprendere che qualcosa non va? Per capire che bisogna azzerare tutto per ripartire. Serve un progetto politico, un’alleanza larga, un gruppo dirigente capace di portare avanti un nuovo percorso politico. Senza le idee non si va da nessuna parte. Le vittorie non si costruiscono in campagna elettorale: bisogna farlo ora. Non c’è più tempo. Il tempo è scaduto. E con chi pensiamo di andarci alle urne la prossima volta? Noi non dobbiamo difendere alcuna bottega: noi dobbiamo rilanciare il Pd e costruire una nuova alleanza. Dobbiamo difendere una città che è in rivolta contro una destra che si è mostrata incapace di governare. Nella città c’è tanto malessere, ma io mi chiedo chi intercetta questo malessere e chi governa questo processo?».

Angelo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)

Solo a questo punto uno dei commensali, con un bicchiere di Cesanese in mano, con finta noncuranza fa notare che anche Angelo Pizzutelli nelle scorse settimane aveva sostenuto concetti del genere. La risposta è immediata. «Bene, ma chi gli ha risposto? Chi lo ha incontrato? Angelo è una figura importante della città di Frosinone, forte anche di un consenso straordinario ed è anche insieme a lui che dobbiamo lavorare per unire il Pd ed il centrosinistra. Gli avversari stanno fuori. È la destra che dobbiamo battere. Ma per farlo abbiamo bisogno di idee forti e di una squadra all’altezza della sfida. Queste forze nel Pd ci sono, dobbiamo solo valorizzarle e metterle in campo tutte».

Scendo in campo

Francesco De Angelis

Il passo politico arriva a questo punto. «Io sono abituato ad ascoltare tutti. È stata sempre la mia forza Ma adesso, se permettete, qualcosa la voglio dire anche io. Adesso ci vediamo e cominciamo a discutere anche di Frosinone perché Frosinone è il comune capoluogo di questa provincia. Questo dibattito bisogna aprirlo subito perché se continuiamo così si va a sbattere. Voglio una discussione libera ed aperta. Con tutti. Niente componenti in questa fase, esiste solo la città di Frosinone, una città a cui vogliamo bene, dove noi dobbiamo tornare ad essere protagonisti inclusivi. Noi siamo forti se aggreghiamo, siamo deboli se siamo soli. E se non apriamo una discussione, noi in queste condizioni, la prossima volta non riusciremo nemmeno a fare la lista. Altro che centrosinistra».

Qualcuno gli ricorda la voce secondo la quale vorrebbe candidarsi come sindaco di Frosinone. «Se continuiamo ad andare appresso alle voci io dovevo essere candidato alla Camera, al Senato, alle Europee, alle Regionali, come presidente della Provincia e come amministratore di condominio e pure della bocciofila. Ricordo che non mi candido da vent’anni. A niente. Io voglio solo parlare di Frosinone, voglio solo parlare della mia città. Perché questa è la mia città, ci vivo da quasi quarant’anni e sono tesserato in questo circolo. Da oggi chi vuole parlare del futuro politico di Frosinone deve parlare anche con me».