Le scintille in Consiglio comunale. Dove però sono stati molti i segnali politici. Il mancato voto sul documento in cui Pompeo offre la collaborazione a Fiorletta. Il silenzio di Berretta e Zaccari. Ed il voto di Angelica Schietroma
Nessun riavvicinamento, nessuna tregua. Le due anime del Partito Democratico di Ferentino continuano a rimanere su sponde opposte. Una in maggioranza guidata dal sindaco Piergianni Fiorletta ed una all’opposizione guidata dall’ex sindaco Antonio Pompeo. Ma non è un segnale di rottura: al contrario. In politica spesso le cose non sono come appaiono.
La seduta di oggi del Consiglio comunale vedeva all’ordine del giorno una mozione nella quale l’area in minoranza manifestava la disponibilità a collaborare con l’attuale maggioranza. E di farlo su problematiche di interesse pubblico in un momento storico particolare per Ferentino. Peccato per la forma: sprezzante, motivata dalla necessita di “mettere un freno alla fase di rapido declino che sta attraversando la nostra città”. Come a dire: non siete capaci adesso fate spazio a noi che abbiamo perso le elezioni per caso. (Leggi qui: La pessima sortita di Antonio Pompeo che ha un fine sottile).
Il segnale politico arrivato dal Consiglio è sottile. La maggioranza extra large di Fiorletta ha deciso di rinviare la discussione. A quando si vedrà. Avrebbe potuto votarla e bocciarla con tante buone giustificazioni. Non lo ha fatto.
Scintille Fiorletta -Pompeo
Ma le premesse per la collaborazione sembrano ad oggi non esserci. Rinviare quel voto significa lasciare aperta una porta. Ma nel frattempo la situazione è ben diversa.
Nell’assise odierna si è infatti assistito ad un duro scontro tra Fiorletta e Pompeo con altri consiglieri – Bernardini per la maggioranza, Fabio Magliocchetti, Alfonso Musa e Giancarlo Lanzi per l’opposizione – a dare manforte ai propri leader di schieramento.
La minoranza ha attaccato molto sul bilancio consolidato. C’è un avanzo di amministrazione importante di oltre 1.2 milioni di euro sul quale c’è stata una forte critica del gruppo Pompeo. Che ha accusato l’amministrazione di aver speso male i soldi. Tra le accuse quelle dell’acquisto di un trattore e di un terreno, la gestione della ex scuola Paolini, la mancanza di finanziamenti centrati dall’attuale maggioranza. Il sindaco Fiorletta ha ribattuto che ci sono tanti lavori in corso. E che questa maggioranza ha fortemente voluto dal Teatro Romano al Museo ai lavori alle scuole.
Poi lo scontro è passato sulla rotatoria Pontegrande, che in 18 mesi di amministrazione è ancora senza illuminazione. Fiorletta ha ribattuto sostenendo che la causa era da addebitare al suo predecessore. E che l’attuale amministrazione si confronta e lavora quotidianamente.
Al momento della votazione sulla Manutenzione il consigliere Maurizio Berretta non ha partecipato motivando la sua scelta.
Angelica si avvicina, la destra tace
Il tutto mentre Angelica Schietroma, eletta in minoranza in un proprio schieramento civico contrapposto sia a Fiorletta che a Pompeo, collegata in videoconferenza, votava quasi tutti i punti all’Odg. Punti ai quali partecipava con la maggioranza. E’ la prima volta nella storia.
Non è un passaggio ufficiale di campo, ma fin dalle prime battute della consiliatura Schietroma ha avuto un comportamento molto morbido nei confronti della maggioranza. Al limite della vicinanza. Nella scorsa legislatura era tra le persone più vicine ad Antonio Pompeo.
Ha sorpreso il silenzio assordante oggi in consiglio dei consiglieri di centrodestra Maurizio Berretta e Luca Zaccari. Sarà per la cena di qualche sera fa? Quella che ha visto coinvolti tra gli altri il sindaco Fiorletta, lo storico ex Vicesindaco Luigi Vittori, l’ex assessore Massimo Gargani, il presidente del consiglio comunale Claudio Pizzotti ed il leader provinciale del PD Francesco De Angelis.
Qualcuno l’ha interpretata come un modo per portarsi avanti. ed iniziare a costruire il dopo Fiorletta. Senza tenere conto delle aspirazioni di altri. Come Berretta e Zaccari. (Leggi qui: Berretta va per sé e Pizzotti va a cena con De Angelis).