Le spine del dopo elezioni nella città di Franco (di F. Ducato)

Altre due settimane di campagna elettorale ad Anagni. Gli emissari stanno già cercando di costruire le nuove alleanza con gli sconfitti del primo turno. Se Cardinali esce Papa. Chi entra e chi esce con la vittoria di Natalia o di Tasca

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Se qualcuno ad Anagni pensa che i veleni della campagna elettorale siano terminati con il turno che ha regalato il ballottaggio ai due Daniele, Tasca e Natalia, si sbaglia di grosso.

Con ogni probabilità, la profusione di volantini, manifesti, chiacchiere sulle attività pubbliche e sulla vita privata dei protagonisti non si arresterà qui, ma proseguirà oltre, rendendo i prossimi 15 giorni qualcosa di simile ad uno scontro bellico più che ad una contrapposizione politica.

Proviamo a vedere perché.

 

Il tonfo dei Dem

Il primo elemento da non sottovalutare è la debacle, anzi il tonfo, del Pd anagnino. Anche se in molti, non ultimo il segretario provinciale Domenico Alfieri, si sono nelle ultime ore impegnati a render meno rumorosa la caduta, considerandola una conseguenza della realtà nazionale, ad Anagni il botto si è sentito. E parecchio.

Tanto forte che nelle ultime ore la minoranza interna ha cominciato, in maniera più o meno ufficiale, a mettere in discussione l’operato della classe dirigente locale. Rea di aver «sbagliato tutto». In primis la strategia: sicuro che non si potesse farea meno dell’assessore Aurelio Tagliaboschi, messo da parte dal sindaco Fausto Bassetta dopo la storia dei licenziamenti scattati per una clausola legata al Bilancio? E poi le scelte: perché spingere per Sandra Tagliaboschi candidato a sindaco fino a rompere con l’area di Progetto Anagni, spedendola tra le braccia dell’avversario Daniele Natalia?

Nelle prossime ore la minoranza interna vorrebbe tentare un putsch. E fare in modo che qualcuno chieda la testa di tutto il gruppo dirigente del Partito. Per far cosa non si sa. Anche perché, nel frattempo, voci maligne giurano di aver visto gli emissari dell’ex assessore al Bilancio muoversi per cercare un contatto con Natalia per tentare un accordo. Che però sarebbe stato respinto: nell’altro fronte c’è la lista di Casapound, geneticamente inconciliabile con i voti Dem, quindi se dovete votare da qualche parte è fisiologico che votiate qui. Senza accordi.

 

L’elezione in Tasca

In casa Tasca (Daniele), c’è stata la riunione della direzione strategica nelle ultime ore. L’incubo del colonnello Bassetta e della sua tendenza a non coinvolgere gli alleati è diventata un incubo. Il candidato sindaco ormai riunisce il suo gruppo anche solo per decidere se accettare l’invito ad un’intervista televisiva. Da un eccesso all’altro.

Sul fronte politico, Valeriano Tasca ha rimarcato a voce forte il peso specifico della lista di Casapound e suo personale.

Gli emissari degli altri schieramenti sono alla porta. La scelta strategica è: si fanno accordi o no? Da un eventuale apparentamento dipenderebbe l’ingresso in municipio delle tartarughe anagnine, tra le rare in Italia ad avere accesso in un Consiglio Comunale.

L’orientamento, al momento è niente accordi. ufficiali.

 

 

Se il Cardinali esce Papa

E nelle file del candidato sindaco dal centrodestra Daniele Natalia tutto bene? Apparentemente si, ma insomma: sembra che nelle ultime ore la grande affermazione di Alessandro Cardinali ( 430 voti con Fdi) sia stata accolta a denti stretti da qualcuno di peso che conta ancora molto in città. E che sembra non abbia gradito molto l’indipendenza di chi, a suo tempo, voleva somigliare così tanto a lui da andare in giro vestito uguale, sigari e chili compresi.

Senza contare che, in caso di vittoria, per Natalia inizierà la partita per la composizione della giunta. Che, con 8 liste per 5 posti da assessore, rischia di essere un po’ complicata.

Ma in questo momento la preoccupazione è un’altra. Che scatti l’effetto ‘Tutti contro Daniele’. Cioè che avvenga la coalizione degli sconfitti, per far perdere il candidato che a primo turno si è rivelato più forte. Fenomeno avvenuto spesso nei ballottaggi durante gli ultimi anni.

Un ruolo chiave lo avrà il Movimento 5 Stelle. Lacerato a livello nazionale dall’accordo di governo con una forza di destra. Ma comunque alleato. E per coerenza con la linea nazionale si potrebbe tentare un dialogo. Già dalle prossime ore.

 

Chi entra e chi no

Queste le due composizioni del Consiglio Comunale di Anagni, con la vittoria dell’uno o dell’altro candidato sindaco.

Ipotesi Daniele Natalia sindaco.

Entrerebbero in in maggioranza D’Ercoli e Protani per la Lega, Carlo Marino per Cuori Anagnini, Naretti per Forza Italia, De Luca per Polo civico, Tuffi per «Per Anagni», Pace per Anagni Domani, Cardinali, Chiarelli e Ambrosetti per Fratelli d’Italia.

In opposizione Fioramonti e Sterbini il Movimentoi 5 Stelle, Nello Di Giulio Anagni cambia Anagni, Daniele Tasca Anagni terra nostra, Tagliaboschi e Bondatti per il Pd.

 

Ipotesi Daniele Tasca sindaco

Entrerebbero in in maggioranza 3 consiglieri comunali di Casapound (Valeriano Tasca, FinocchioBoccitto); 2 di Anagni impresa (Beccidelli e Di Giulio), 1 alla Lega degli Anagnini (Cardinali), 2 di Medici per l’Ambiente (Cavaniglia e Frioni) e 2 di Idea Anagni (Ferretti e Vecchi).

In opposizione Natalia (FI), Tagliaboschi (Pd), Cardinali (FdI), Fioramonti e Sterbini (M5S) e Di Giulio (Anagni Cambia Anagni).

 

Recapitolando: i presupposti per 15 giorni infuocati ci sono tutti. E non solo perché è arrivata l’estate.