Ufficializzata la prima candidatura a presidente della Provincia di Frosinone. Riccardo Mastrangeli deposita 260 firme di amministratori. E mette subito le mani avanti sul programma: "Il Sud ha già dato tanto per l'Ambiente, No alla nuova discarica a Roccasecca). Luca Di Stefano stringe un'intesa con i sindaci che sostenevano Sacco
Tre colpi ad effetto, esplosi sulla via che fra tre settimane darà un nuovo presidente della Provincia di Frosinone. I primi due li ha messi a segno il sindaco del capoluogo Riccardo Mastrangeli, il terzo lo ha centrato il sindaco di Sora Luca Di Stefano. Entrambi candidati alla guida di Palazzo Iacobucci insieme al terzo aspirante, il sindaco di Arce Gino Germani erede designato dell’amministrazione uscente: per lui nei giorni scorsi hanno firmato la metà dei Consiglieri provinciali in carica.
I tre colpi ad effetto
Il primo colpo ad effetto lo ha compiuto Mastrangeli presentandosi alle 9.30 nel palazzo della Provincia. Con lui l’ex presidente Giuseppe Patrizi, il consigliere comunale del capoluogo Francesco Pallone, il consigliere provinciale Andrea Amata. E soprattutto un faldone con un documento e oltre sessanta allegati.
In pratica? Il sindaco di Frosinone ha formalizzato la sua candidatura mandando un segnale di forza e di organizzazione: il primo e per ora l’unico a depositare tutta la documentazione, Ben 260 firme a sostegno tra cui quelle di 22 sindaci «mi sono esonerato dal portarne altre 150 di sindaci ed amministratori che mi hanno testimoniato la loro adesione. Per rispetto della democrazia ho lasciato che anche gli altri competitor avessero firme disponibili e potessero depositare la loro candidatura».
Il secondo colpo lo mette a segno poco dopo mezzogiorno, una manciata di minuti dopo essere diventato ufficialmente candidato. «Metto subito in chiaro quella che sarà la mia posizione in merito al problema dei rifiuti. Lo dico perché fino ad ora da parte di chi ha governato c’è stata poca chiarezza. Per quanto mi riguarda il Sud della provincia ed in particolare a Roccasecca hanno già dato abbastanza all’Ambiente: la discarica di Roccasecca non verrà riaperta».
Il colpaccio di Di Stefano
A sera c’è il terzo colpo della giornata. È quello centrato dal sindaco di Sora Luca Di Stefano. Ha l’appoggio dei sindaci che avevano fatto quadrato intorno al loro collega di Roccasecca Giuseppe Sacco. Hanno deciso di convergere in blocco sul nome del sindaco di Sora chiedendo di inserire nel programma i temi che erano la colonna portante del progetto Sacco. Affare fatto.
Di quel gruppo, manca all’appello il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo che con 6 suoi consiglieri si è posizionato su Mastrangeli; si aggiungono però al fronte dell’Unione CinqueCittà (ex sacco) coordinato dl sindaco Libero Mazzaroppi di Aquino anche i suoi colleghi di San Giorgio a Liri e Terelle.
Alle 20:42 anche Luca Di Stefano termina la raccolta delle firme e lunedì mattina ci sarà la consegna. Pronte anche quelle a sostegno della candidatura di Gino Germani.
Il primo passo di Mastrangeli
La scelta di Riccardo Mastrangeli ha un forte significato sul piano simbolico. Ha voluto dimostrare di essere l’unico già pronto alla sfida per diventare Presidente della Provincia. E l’unico con un progetto di radicale cambiamento dopo i due mandati del Dem Antonio Pompeo.
La mette sul piano politico: «La mia è l’unica candidatura di centrodestra. Sono un civico in quota Lega: significa che sono un civico di centrodestra e che è la Lega ad avere espresso il mio nome». Il segnale è per tutti gli amministratori comunali di quell’area politica: se vogliono votare un’amministrazione vicina ai loro ideali politici «non mi sembra ci siano altri candidati presidente di centrodestra a meno che durante la notte non ci sia stata l’adesione di qualcuno dei miei antagonisti». Le evidenze dicono che Gino Germani è una bandiera del Pd ma sostenuto da Fratelli d’Italia; Luca Di Stefano è un civico che governa con il Pd ed ha un fortissimo dialogo con i centristi.
«La mia però è una candidatura fortemente amministrativa ed altrettanto fortemente civica». Mastrangeli sa bene che anche se il centrodestra lo votasse in massa non gli basterebbe per essere eletto. Conseguenze della riforma Delrio che ha tolto il pallino ai Partiti per metterlo nelle mani dei sindaci.
Le fibrillazioni in Comune
Sa altrettanto bene che Fratelli d’Italia non voterà per lui. Per loro è inaccettabile che una Lega con l’8% del consenso politico possa concentrare nelle sue mani Capoluogo e Provincia. Lasciando nulla a loro che hanno oltre il 30% del consenso nei sondaggi.
Al Comune di Frosinone sono cominciate proprio per questo le fibrillazioni. Mastrangeli non le sottovaluta né fa finta di niente: «Dopo le elezioni Provinciali faremo le nostre opportune valutazioni».
In realtà, questa candidatura serve anche per riaffermare una leadership nel centrodestra. Il sindaco ha ben chiaro il rischio per un’amministrazione comunale con Fratelli d’Italia che punta a fare l’azionista di riferimento. Verrebbe logorato. Meglio allora chiarire subito. (Leggi qui: Fischi e fiaschi della XLVII settimana 2022).
Il fattore discarica e Di Stefano
In caso di vittoria, l’amministrazione provinciale targata Riccardo Mastrangeli sarebbe fortemente in discontinuità con quella di Antonio Pompeo. Il sindaco di Frosinone, l’esempio lo fornisce subito: punta il dito verso le indecisioni del governo uscente. La Provincia non ha più una discarica pubblica per i suoi rifiuti, si è esaurita con un anno di anticipo perché è andata in soccorso di Roma Capitale. «Per questo una soluzione dovevano individuarla il presidente Pompeo con il presidente della Regione Daniele Leodori» ha detto Mastrangeli. «Invece c’è stata poca chiarezza. Allora lo dico io da subito: il Sud ha già dato molto all’ambiente. La discarica di Roccasecca non si riapre».
È un segnale per il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco. Doveva essere il suo competitor, aveva al suo fianco un’alleanza con una quindicina di sindaci. A mettere il veto è stato il sindaco di Cassino Enzo Salera, denunciando l’inciucio con il Pd che aveva portato a quel nome. Giuseppe Sacco ha preso nota.
La conseguenza è che buona parte di quei voti in serata si sono posizionati su Luca Di Stefano: il candidato civico – progressista sceso in campo con la benedizione del Pd che sta con Francesco De Angelis. Mentre Enzo Salera con Antonio Pompeo sosterranno il sindaco di Arce Gino Germani insieme a Fratelli d’Italia.
Il programma travasato
A chiudere l’operazione di posizionamento dell’area sacco è stato il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi. Ha chiesto che nel programma del sindaco di Sora ci sia un No altrettanto fermo e chiaro come quello pronunciato da Riccardo Mastrangeli sulla nuova discarica provinciale al sud della provincia. Ha chiesto un impegno per sostenere la trasformazione dell’indotto Stellantis avviata il 26 ottobre scorso dagli industriali della zona: riuniti a Vallelunga hanno dato vita al Cluster Cassino per l’Automotive lanciando la sfida ai poli nazionali.
Nel progetto c’è un impegno sullo sviluppo dell’area della Valle dei Santi e del suo bacino marmifero, una posizione chiara a favore della vocazione militare per l’aeroporto di Frosinone e della vocazione civile per l’aeroporto di Aquino.
Luca Di Stefano ha detto si. Una stretta di mano che vale alcune migliaia di voti ponderati.