Soluzione democristiana per la crisi ad Alatri. Tutti vincono e tutti perdono qualcosa. Ci sarà la rotazione dei dirigenti ma non l'azzeramento della Giunta, la Lega perderà l'Urbanistica ma non l'assessorato. Il caso interno al Carroccio ed il vertice in agenda. E quello che vince più di tutti
La soluzione più democristiana nella città più democristiana. Mentre la balena bianca affondava per sempre sotto l’onda di Mani Pulite, nelle sue ultime elezioni Comunali in tutta l’Italia la Dc raccoglieva percentuali da prefisso telefonico. Non ad Alatri: in quel giorno di dissoluzione lo scudo crociato, nella città che fu del fidatissimo andreottiano Franco Evangelisti, prendeva percentuali più alte delle elezioni precedenti.
Solo facendo questa premessa è possibile comprendere il democristianissimo accordo che nelle ore scorse ha riportato la pace nella maggioranza di centrodestra che governa la città di Alatri. E che con ogni probabilità accompagnerà il sindaco Maurizio Cianfriocca fino alla fine naturale della sua Consiliatura.
Accordo democristiano
Vincono tutti. E tutti rinunciano a qualcosa. Non c’è un vincitore e non c’è uno sconfitto in questa storia: alla faccia del maggioritario e di tutte le semplificazioni da Seconda Repubblica.
Partiamo dalla fine. Il sindaco Maurizio Cianfrocca ha vinto la sua partita: tiene a galla il suo esecutivo e addirittura lo riporta in pieno assetto; non azzera la Giunta come chiedeva Fratelli d’Italia. Ma deve accettare la richiesta di far ruotare i dirigenti dei settori, ammettendo che qualcosa nella macchina amministrativa non è andata al meglio in questi anni.
L’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha vinto la sua partita: alla fine della fiera otterrà la delega pesante dalla quale è partita tutta la fibrillazione più di un anno fa. Ufficialmente non ne hanno nemmeno parlato durante i recenti incontri: la realtà è diversa e la Lega cederà la sua pesantissima delega all’Urbanistica che passerà a FdI. Oltre alla vittoria politica, Iannarilli incassa anche quella di principio: la rotazione dei dirigenti sta ad indicare che le sue critiche alla macchina amministrativa non erano campate in aria. Ma l’ex deputato deve rinunciare all’azzeramento dell’esecutivo e ad un ruolo quasi sub judice per il sindaco.
La partita della Lega
Vince anche la Lega. Mantiene la sua pattuglia in Giunta, non perderà assessori ma assisterà solo ad un riposizionamento delle deleghe ottenendo l’Ambiente al posto dell’Urbanistica. È una vittoria non scontata. Nei mesi scorsi aveva perso il suo Consigliere Gianluca Borrelli che era passato con FdI. E questo aveva alterato gli equilibri imponendo teoricamente la rinuncia ad un assessore in Giunta per passarlo proprio a Fratelli d’Italia. Per contro: la Lega deve rinunciare ad un assessorato di primissima fascia.
C’è però un altro fronte. È tutto interno al Carroccio. Riguarda il dialogo tra l’assessore all’Urbanistica Kristalia Papaevangeliu ed il capogruppo Giuseppe Pizzuti. Logorato al punto che Pizzuti è stato ad un passo dal trasferirsi al Gruppo Misto. A fermarlo è stato un passo compiuto dal vicesindaco Roberto Addesse: ha convocato per lunedì un tavolo con il responsabile provinciale Organizzazione Pasquale Ciacciarelli, l’assessore Papaevangeliu, il capogruppo Pizzuti, il coordinatore cittadino. Servirà per appianare le divergenze e recuperare la sintonia interna. E lì potrebbero esserci anche novità sugli assetti: l’avvocato Papaevangeliu ha ricevuto un importante incarico politico dalla Lega e non è detto che resti in Giunta.
La riunione
Come si è arrivati alla soluzione democristiana? Con la riunione che si è svolta mercoledì nella Sala consiliare all’interno del Palazzo Conti Gentili ed è durata circa due ore: dalle 19 alle 21. Presenti da un lato il sindaco Maurizio Cianfrocca con i consiglieri Sandro Titoni ed Ivan Dell’Uomo, l’assessore Roberto Addesse (Lega); dall’altro lato i tre consiglieri di FdI Gianluca Borrelli, Umberto Santoro e Mattia Santucci, il capogruppo leghista Giuseppe Pizzuti e l’ex presidente Antonello Iannarilli.
Il succo del vertice dopo mesi di gelo e contestazioni è che a due anni dal voto nessuno s’è voluto intestare la responsabilità politica della rottura e del ritorno alle urne. Nasce così la dichiarazione congiunta Cianfrocca – Iannarilli: “Nel corso degli ultimi tempi, purtroppo, incomprensioni personali e differenti visioni e modi di operare hanno rischiato di incrinare rapporti e di compromettere le basi del patto idealmente stilato con la cittadinanza nell’ottobre 2021. È sicuramente lecito che possano esserci scontri e divergenze, ma ciò non deve gravare sulle sorti dei cittadini, rallentando la macchina operativa e vedendo venire meno l’impegno e la disponibilità da parte di tutte le persone elette e scelte”. È un reciproco bagno di umiltà che segna la deposizione definitiva dell’ascia di guerra.
Di più ancora. Sindaco ed ex presidente aggiungono “Non si può permettere ai personalismi di tradire le numerose aspettative riposte e di sottovalutare quanto si sta portando avanti tra tutte le difficoltà della situazione (da non dimenticare lo stato ereditato di pre-dissesto del Comune)”.
L’esito
Rivisitazione dei responsabili di settore come primo step. E poi si discuterà degli assetti di Giunta ricordando che c’è la casella dell’Ambiente vuota dopo le dimissioni per motivi personali di Erika Santobianchi.
Nei fatti, l’Urbanistica andrà a FdI che dovrà indicare una donna per mantenere gli equilibri sulla parità di genere. L’assessore Papaevangeliu dovrà decidere nel vertice leghista di lunedì prossimo se restare in giunta passando all’Ambiente o concentrarsi sul nuovo incarico politico ricevuto.
Soprattutto, se è vero che tutti hanno vinto e tutti qualcosa hanno perso, altrettanto è vera un’evidenza. E cioè che il sindaco Maurizio Cianfrocca ha mantenuto a galla la sua amministrazione. E scollinando questa crisi arriverà con ogni probabilità fino alla scadenza naturale. Perché chiunque dovesse lamentarsi da ora in poi rischierebbe di passare per sabotatore.
Tra tanti vincitori, c’è uno che ha vinto più degli altri.