Scontro evitato tra Ognibene e Righini in Commissione Bilancio. Colpa di un voto contestato. In realtà c'è sotto la strategia del logoramento messa in campo dal Centrodestra
Li hanno dovuti separare, fisicamente: per impedire che arrivassero a contatto. E che si azzuffassero. La tensione tra il consigliere regionale Daniele Ognibene (Liberi e Uguali) ed il suo collega Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) è stata tale che è stato necessario interrompere i lavori della Commissione Bilancio.
A scatenare lo scontro è stata la votazione su un emendamento, se dovesse essere portato all’attenzione dell’Aula o meno. Righini ha contestato un voto espresso da Ognibene. Il quale ha reagito con pacatezza simile a quella degli attaccanti che per un’intera partita assaggiavano sugli stinchi il morso del mediano Romeo Benetti: è esploso in un “E mo’ c’hai rotto il cazzo”.
Giancarlo Righini, abituato a frequentare educandati francesi, nei quali l’idioma è più raffinato, si è alzato ed ha tuonato al presidente della Commissione Bilancio Fabio Refrigeri: “E nò preside’, ora Ognibene mi deve chiedere scusa”.
Una pretesa che ha infiammato ancora di più gli animi: le voci si sono alzate, i toni si sono fatti ancora più coloriti e accesi. Uno a quando i due consiglieri si sono alzati per chiarire direttamente la questione. Ad impedirlo sono stati gli altri Consiglieri presenti che hanno provveduto a tenerli lontani ed impedire ogni contatto.
Fabio Refrigeri ha suonato il gong e sospeso la seduta. Poi ha tentato una conciliazione tra i due. Che non c’è stata. È avvenuta solo più tardi, al bar del Consiglio, di fronte a due calici di prosecco del Valdobbiadene fresco.
La reazione di Ognibene è esattamente quella che il centrodestra sta cercando di innescare nella maggioranza regionale di Nicola Zingaretti con le manifestazioni tipo il flash mob tenuto nella mattinata di mercoledì. (leggi qui Un Flash Mob per aprire la campagna contro Zingaretti). Un logoramento ai fianchi con il quale far perdere la concentrazione all’avversario politico. E che tra poco approderà nell’Aula del Consiglio arbitrata da Mauro Buschini. Al quale non occorrono corsi di joga. Sarà una bella partita.