Piccolo aggiornamento sulla telenovela dell'assessore sparito. E subito capisci perché il sindaco la tira a lungo e non assegna le deleghe
Mancava solo la mozione dei sentimenti. Che di solito si unisce al gioco del “avevo fatto un passo indietro e mi ero sacrificato per voi”. Tutto è salito puntualmente a galla. Un incastro tra interessi provinciali e comunali che continua a rendere il toto assessore al comune di Anagni ancora più pepato di quanto non sia già.
Breve riassunto delle puntate precedenti. Come noto, ad Anagni da settimane la giunta capitanata al sindaco Daniele Natalia va avanti senza l’assessore ai Lavori Pubblici. (leggi qui Giunta senza Pace: alle 8.30 protocollate le dimissioni: ora inizia la vera partita). L’ufficio in sé continua comunque a lavorare, non si è fermato (anzi, qualche maligno sostiene che forse si sta lavorando meglio adesso che nella precedente gestione, tanto da far sospettare che la delega ai Lavori Pubblici possa rimanere nelle mani del sindaco per parecchio tempo).
Ma insomma, come dire, un assessore ci vuole. Se non altro, per non dare spazio e corda a quelli che ritengono che in maggioranza non tutto vada a gonfie vele. E qui iniziano i problemi. Il candidato naturale è (sarebbe) Enzo Ciprani, che prenderebbe il posto di Simone Pace, senza alterare gli equilibri della maggioranza. Un progetto che però ristagna da settimane. Un po’ per la renitenza (eufemismo) del resto della maggioranza a far entrare in giunta il simbolo della politica al potere degli ultimi anni.
Un po’ perché sembra che lo stesso Ciprani si stia proponendo in maniera piuttosto insistente; raccontano di una riunione, qualche giorno fa, durante la quale con toni molto tirati l’attuale responsabile dello staff del sindaco abbia sostenuto che bisogna dargli la poltrona “perché io la politica la conosco, non come questi qua”. Generando nel sindaco una domanda legittima; ma davvero mi conviene tenermi questo dentro la maggioranza?
Ed ecco arrivare l’altro (auto) candidato: il volto maschio della maggioranza, il ciuffo della destra anagnina, il testosterone al potere. Insomma, l’esponente di FdI Riccardo Ambrosetti. Che, come detto, da tempo preme per la sua candidatura. Ma che, questa la novità, negli ultimi giorni avrebbe aggiunto un argomento in più al suo pressing. Ovvero, il fatto di avere, a suo tempo, rinunciato ad una poltrona in giunta per un’avventura alle Provinciali. E poiché sembra proprio, salvo miracoli, che Ambrosetti la provincia la vedrà solo in visita turistica, eccolo tornare alla carica al Comune.
“Mi sono sacrificato ed ho accettato di fare il consigliere semplice (con delega ndr) perché mi avevano detto che sarei stato candidato alle Provinciali. Ma ora voglio riprendermi il posto che mi spetta in giunta”. Questo avrebbe detto, più o meno, l’uomo di San Filippo. Anche perché Ambrosetti giura un po’ a tutti di essere in grado, da assessore, di riuscire a mantenere buoni i rapporti con la parte politica che fa riferimento al gruppo Pace-Ciprani. Un mediatore, insomma.
C’è da stupirsi se Natalia la tira in lungo, e minaccia di tenersi le deleghe di Pace?