*[ECOSISTEMA]* Frosinone negli ultimi 10 posti della classifica dei 103 capoluoghi italiani sulla ecosostenibilità. L'ha elaborata Legambiente. Cisa funziona. E cosa migliora. La posizione del sindaco.
Agli ultimi posti ma in risalita. La trentaduesima edizione del rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia, realizzato con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, pubblicato in queste ore, fotografa l’insieme delle città capoluogo, dal punto di vista delle performance ambientali. Racconta un Paese fatto di realtà urbane sempre più affaticate ed alle prese con le solite criticità. E di una Frosinone che continua ad annaspare nella parte bassa della graduatoria. Seppure in una posizione migliore del passato.
Lo smog resta emergenza urbana

Nessuna delle città capoluogo riesce a rispettare tutti i nuovi valori guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la qualità dell’aria, sebbene crescano le città che rispettano i limiti normativi.
Migliora ancora la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65% nonostante sia aumentata (dopo qualche anno di riduzione complessiva) la produzione di spazzatura.
Restano alte invece le perdite della rete idrica, sebbene cali leggermente la media complessiva.
I criteri

I parametri che determinano la classifica di Ecosistema Urbano 2025 sono quest’anno 19 e prevedono l’assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100 punti, costruito sulla base di obiettivi di sostenibilità. I punteggi assegnati identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale.
Buona parte dei parametri sono dell’anno 2024 e come sempre nello studio di Legambiente, gli indicatori selezionati per la graduatoria complessiva dei 106 capoluoghi esaminati nel report coprono sei componenti ambientali presenti in città: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
LA TOP TEN DEI CAPOLUOGHI ITALIANI
| Pos | Città | Punteggio |
|---|---|---|
| 1 | Trento | 79,78% |
| 2 | Mantova | 78,74% |
| 3 | Bergamo | 71,82% |
| 4 | Bolzano | 71,54% |
| 5 | Pordenone | 71,43% |
| 6 | Reggio Emilia | 70,74% |
| 7 | Parma | 69,97% |
| 8 | Rimini | 69,69% |
| 9 | Bologna | 69,59% |
| 10 | Forlì | 69,32% |
E LE 10 CITTA’ PEGGIORI
| Pos | Città | Punteggio |
|---|---|---|
| 96 | Frosinone | 38,87% |
| 97 | Caltanissetta | 38,47% |
| 98 | Caserta | 36,20% |
| 99 | Fermo | 34,79% |
| 100 | Catania | 34,51% |
| 101 | Palermo | 32,88% |
| 102 | Catanzaro | 32,11% |
| 103 | Napoli | 30,48% |
| 104 | Crotone | 23,11% |
| 105 | Vibo Valentia | 22,95% |
| 106 | Reggio Calabria | 21,33% |

Come è agevole rilevare dal Rapporto, Frosinone è tra le ultime 10 in Italia: si colloca al 96° posto su 106 capoluoghi, con un punteggio complessivo di 38,87%. Ed è ovviamente anche l’ultimo capoluogo del Lazio. Un risultato peggiore rispetto alla media nazionale e che peggiora ulteriormente la già modesta performance degli ultimi anni.
Il capoluogo ciociaro si conferma tra i territori più fragili sotto il profilo ambientale. Frosinone compare tra le peggiori città italiane per tasso di motorizzazione, insieme a L’Aquila e Reggio Emilia: significa troppe auto in circolazione, con conseguenze dirette sulla qualità dell’aria. Di contro l’inquinamento da ozono (O₃) è tra i pochi indicatori in cui la città si colloca nella fascia “migliore”, segno di una certa variabilità climatica favorevole. Mentre la presenza di PM10 e PM2,5 resta tra le più alte d’Italia.
Il fronte dei rifiuti

Sul fronte dei rifiuti Frosinone resta lontana dai livelli virtuosi del Centro-Nord.
La raccolta differenziata infatti è ferma sotto la soglia del 65% di legge, mentre la produzione di rifiuti pro capite è in aumento, segno che la città non riesce ancora a invertire la rotta verso la circolarità. Cioè? Secondo gli esperti, i rifiuti aumentano quando cresce l’economia e questo è un bene; ma noi dovremmo imparare a recuperare i rifiuti e farli tornare nuova materia prima. Questa è la circolarità: ciò che per alcuni è uno scarto per altri e materia fondamentale.
Anche la rete idrica è inefficiente, con perdite stimate parecchio superiori alla media nazionale del 36%. Tra i punti più critici ci sono la mobilità sostenibile e la qualità dello spazio pubblico. Frosinone figura tra le peggiori in Italia per ciclabilità e aree pedonali, con pochissimi metri quadrati dedicati ai cittadini rispetto alle città del Nord.
Anche il trasporto pubblico locale resta debolissimo: scarsa frequenza, poca attrattività, uso limitato da parte dei cittadini. Con “Numero viaggi/abitante/anno sul trasporto pubblico” pari a 4: tra i più bassi in assoluto in Italia.
Energia e suolo

Anche ie Infrastrutture per la ciclabilità misurate in metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti (m_eq/100 abitanti) è molto bassa a Frosinone con 6.54: basti pensare che a Reggio Emilia è 44.33
Negli indicatori relativi alle energie rinnovabili e all’uso efficiente del suolo, Frosinone non spicca. La produzione da fonti rinnovabili resta marginale, e il consumo di suolo continua a crescere, in linea con la tendenza nazionale (+3,5% in cinque anni). Anche il verde urbano è insufficiente, lontano dagli standard europei.
In sintesi, la distanza tra il Nord e il Centro-Sud rimane abissale e Frosinone non riesce a uscire dal gruppo degli ultimi, collocandosi accanto a città come Caltanissetta, Caserta e Fermo. Il quadro delineato dal rapporto di Legambiente quindi è tanto chiaro quanto severo: Frosinone è una città in ritardo cronico sulla sostenibilità ambientale, gli investimenti del PNRR e le politiche adottate negli anni non hanno ancora prodotto un cambio di passo tangibile.
Il bicchiere mezzo pieno

Il sindaco Riccardo Mastrangeli guarda il bicchiere mezzo pieno. Sceglie un approccio costruttivo, nella sostanza dice: è vero che siamo sul fondo della classifica ed ancora tra le ultime 10 in Italia, ma stiamo salendo. “Il report è uno stimolo ulteriore per continuare a investire in una città più sostenibile e vivibile” dice, rilanciando l’impegno dell’amministrazione su ambiente, mobilità e infrastrutture verdi.
Il primo cittadino non nega le difficoltà: “Le criticità evidenziate sono note, affondano in fattori strutturali e abitudini consolidate. Ma fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo impostato un’azione sistemica e concreta, soprattutto a tutela delle fasce più fragili”. Mastrangeli cita tra i progetti in corso l’attivazione del bus elettrico su corsia dedicata, il raddoppio dell’ascensore inclinato e la realizzazione di parcheggi intermodali come quello nella nuova piazza Salvo D’Acquisto che sarà inaugurata il 28 ottobre. Il tutto con un investimento ambientale che, tra PNRR e PR FESR Lazio, supera i 36 milioni di euro.

“Ma serve anche un cambio culturale – sottolinea –. Frosinone ha uno dei tassi di motorizzazione più alti d’Italia. Solo con l’impegno condiviso tra istituzioni e cittadini potremo ottenere risultati duraturi”. Il sindaco ricorda anche l’efficientamento energetico nelle scuole, le domeniche ecologiche e i percorsi naturalistici lungo il fiume Cosa come tasselli di un progetto più ampio. “Ogni passo avanti ci avvicina a una città moderna e sostenibile. Non servono classifiche per dirci cosa fare: lo stiamo già facendo, con serietà e visione”.



