Ecosistema, Frosinone scivola ma resiste

I numeri di Ecosistema Urbano 2023, il report di Legambiente sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo italiani. Frosinone perde due posizioni. Ma è salita in molte delle voci che compongono il dossier. Però...

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Trento guida la graduatoria dei Comuni italiani per le performance ambientali, seguita da Mantova e Pordenone. Al settimo posto c’è Cosenza, prima città del Sud. Alle sue spalle si piazzano Cagliari (16ma) ed Oristano (22ma). Roma è solo 89esima su 105 e nel Lazio Frosinone perde due posizione scendendo in 76ma posizione; lascia la sua piazza a Viterbo che la scavalca al 74mo posto ma la migliore prestazione è quella di Rieti che sta in 62ma posizione.

Latina sta a ridosso del fondo: è 102ma subito prima del fanalino di coda per Caltanissetta (103) con Catania e Palermo (entrambe 105). Oscillazione in negativo per Milano al 42esimo posto (la scorsa edizione era scesa al 38esimo posto). E per Firenze che slitta al 53esimo posto.

I numeri sono quelli di Ecosistema Urbano 2023, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo italiani.

Senza covid vecchie emergenze

(Foto: Messala Ciulla)

Ecosistema Urbano esamina oltre 30mila dati raccolti attraverso questionari inviati da Legambiente ai 105 Comuni capoluogo. Tiene conto poi delle informazioni di altre fonti statistiche accreditate e mettendo tutto insieme scatta una fotografia del Paese.

I numeri dicono che dopo il periodo lungo periodo caratterizzato dal Covid tornano le vecchie e soffocanti emergenze: dal traffico automobilistico alle alte perdite delle reti idriche, fino al consumo di suolo e alla pessima qualità dell’aria. (Leggi qui: Basta scavare come forsennati, ma a Frosinone non lo hanno capito).

Ci sono però anche novità di positive per i nostri centri urbani. Uno è il definitivo consolidamento dell’utilizzo di bici ed e-bike (in sharing o di proprietà) negli spostamenti urbani. C’è la (troppo) lenta ripresa del trasporto pubblico urbano, la crescita costante delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti, anche nelle aree storicamente più arretrate su questo tema.

Come per il 2021, 2020 e 2019 anche quest’anno il valore limite per la protezione della salute umana previsto dalla direttiva comunitaria è rispettato in tutte le città. Per rispettarlo bisogna avere una media annua sotto i 40 microgrammi di polveri per metro cubo di aria. Scendono da 30 a 24 le città in cui la media annua di tutte le centraline si colloca a livelli inferiori al valore obiettivo per la salute indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (media annua di 20 μg/mc). Per i superamenti annui del limite dei 50 μg/mc, la situazione migliora: 18 capoluoghi superano i 35 giorni consentiti dalla normativa nell’arco dell’anno (erano 22 nel 2021).

Come sta Frosinone

Detto della 76ma posizione generale di Frosinone e delle due posizioni perse, il rapporto di Legambiente dice che il Capoluogo ha una dispersione idrica di oltre il 25%, che lo colloca in 80^ posizione. È tanto ma è molto meno del passato: si iniziano a vedere i risultati dei lavori portati avanti da Acea Ato5.

Frosinone ha ancora una insufficiente qualità dell’aria, sia per quanto riguarda il Pm10 che il Pm2.5 cioè le polveri sottili e quelle ultrasottili. Non si sfora come nel passato ma anche nel 2022 Frosinone ha registrato più di 35 giorni di superamento della soglia d’inquinamento dell’aria. E 35 è il limite indicato dalla legge. Dopo Roma, Frosinone con i suoi 27microgrammi di polveri ogni metro cubo di aria è al secondo posto per le concentrazioni medie più alte. (Leggi qui: Prigionieri dello smog che uccide).

Ma il dato che fa perdere le due posizioni al capoluogo è emblematico: Frosinone è al 102mo posto su 105 capoluoghi per le isole pedonali. Possibile che siamo messi tra gli ultimi in Italia? La risposta è diversa: il capoluogo non ha fornito i dati sulle sue isole pedonali e nemmeno sull’uso delle energie rinnovabili; il che ci ha portati in fondo alla classifica.

Sta al 78mo posto per i consumi idrici domestici Ed è al 35mo per infrastrutture per ciclabilità grazie però alle recentissime costruzioni delle piste ciclabili tra scalo ferroviario e stadio Stirpe e quella di via Marittima; ora Frosinone ha 13,55 metri di ciclabile ogni 100 abitanti ed è un dato buonissimo. Pesa molto anche il Parco Matusa: ci porta in alto nella graduatoria sul verde pubblico: Frosinone è prima nel Lazio superata solo da Roma. 

Ma è all’82mo per offerta del trasporto pubblico. Ed abbiamo il tasso di motorizzazione più alto in Italia.

Mastrangeli, lavoriamo per voi

Riccardo Mastrangeli in bici sulla ciclabile

Lavoriamo incessantemente affinché proprio gli indici in cui sono state rilevate criticità permettano a Frosinone di entrare nel novero delle città avanzate, moderne e sostenibili sotto il profilo ambientale e della vivibilità. Siamo convinti che una migliore qualità dell’aria, una maggiore offerta di infrastrutture per la ciclabilità, una più ampia fruizione di isole pedonali, trasporto pubblico e aree verdi a disposizione della cittadinanza soddisferanno i parametri più importanti: quelli della qualità della vita e del diritto alla salute“: lo ha detto il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, commentando i dati di Ecosistema Urbano 2023.

Il sindaco ha rivendicato il lavoro per introdurre una nuova mobilità urbana a Frosinone basata su piste ciclopedonali e bus ecologici ricordando le difficoltà legate alla resistenza di una parte dell’amministrazione, per i disagi che i lavori stanno determinando per la cittadinanza. (Leggi qui: Ciclabili, quei numeri che danno ragione a Mastrangeli).