
La consigliera comunale di Latina lascia la Segreteria del Pd. E rivendica una dialettica che faccia crescere. Un po' come sta accadendo a Frosinone. Dove lo scontro in vista del Congresso ha triplicato gli iscritti. Tanzilli intanto esamina i ricorsi e si prepara a convocare i testimoni
La temperatura resta alta. Non accenna a scendere. Nessun segnale di miglioramento nei rapporti tra le due anime del Partito Democratico divise sul futuro assetto nella provincia di Frosinone. Nemmeno oggi ci sono stati contatti tra l’area di Francesco De Angelis (schierata insieme al collettivo Parte da Noi vicino ad Elly Schlein sulla candidatura di Achille Migliorelli a Segretario Provinciale) e quella di Sata Battisti ed Antonio Pompeo (schierate sulla conferma del Segretario uscente Luca Fantini).
Tutti aspettano l’esito dei ricorsi sul Tesseramento. Perché? È fondamentale per qualsiasi ulteriore passo. Se non si sblocca l’elenco dei tesserati non è possibile presentare le Tesi congressuali ed il candidato Segretario: perché entrambe vanno firmate da iscritti che le presentino, senza elenco non ci sono iscritti.

Subito dopo si porrà un altro problema: a chi presentre le candidature. Perché la Commissione Provinciale Congresso è decaduta a causa delle dimissioni di oltre il 50% dei componenti, proprio in segno di protesta per il tesseramento. Senza Commissione non c’è chi riceva le Tesi e le candidature a Segretario.
Chi deve ricomporre la Commissione? In teoria la Direzione Provinciale di Frosinone. In pratica quell’organismo non c’è più: è stato sciolto trasferendo i poteri alla Commissione Congresso. Riesumare un organismo decaduto non è previsto.
Non è mia competenza
Come se ne esce? Alberto Tanzilli è il presidente della Commissione di Garanzia Pd del Lazio. Per alcune settimane è stato alla guida della Commissione Congresso di Frosinone ma quando la metà dei componenti si è dimessa ne ha preso atto rimettendo anche lui il mandato poichè la Commissione non poteva più operare.

Sta esaminando la trentina di ricorsi contro il tesseramento presentati dall’area Battisti – Pompeo. Come se ne esce? Chi ricostituisce la Commissione Congresso? Chi firma le candidature e chi riceve le tesi congressuali? Alberto Tanzilli risponde in punta di diritto: «Non è questione che competa alla Commissione di garanzia. Noi siamo competenti sui ricorsi e ci stiamo lavorando. Abbiamo delle audizioni da fare ed oltre a quelli che hanno chiesto di essere ascoltati ci sono altri che vorremmo convocare noi».
Bene. Ma una volta sciolto il nodo del tesseramento ed arrivati ad un elenco definitivo degli iscritti? «Non è nostra competenza. Abbiamo informato – sottolinea Tanzilli – gli organi competenti del fatto che la Commissione Congresso a Frosinone è decaduta, spetterà a loro occuparsene».
Grande è la confusione sotto il cielo affermava Mao Zedong, “quindi la situazione è eccellente”. resta da capire per chi.
Contagio da discussione

Se a Frosinone il PD ha l’influenza a Latina siamo alla polmonite. Solo che in Ciociaria si parla a Latina si tace. A rompere il silenzio è una donna: Daniela Fiore, consigliere comunale Dem di Latina: non incassa la critica del pericolo del correntismo, fa corrente. Annuncia che uscirà dalla Segreteria Provinciale del Pd di Latina. Non è un’iscritta qualsiasi: su di lei si era concentrato una parte del voto degli iscritti due anni fa quando è stato necessario individuare il candidato Pd da schierare alle Comunali vinte poi dal Centrodestra.
Esce denunciando il suo malcontento. Così com’è il Pd non le piace. Nel senso che rivendica la dialettica interna come sale del confronto. E di fatto, apre un confronto non legato alla contingenza ma alla prospettiva di uscire dalla dannazione dell’opposizione.
Se tutto resta tal quale, i giochi sono di una destra condannata al governo e una sinistra testimone di quel governare abbaiando alla luna. Nel PD certo non ci sono ricette magiche. Primo vivere, certo: ma subito dopo serve vivere meglio e se si corre bisogna farlo veloce per vincere.
L’opzione Sarubbo

Ora c’è l’ opzione di Omar Sarubbo che tiene la prassi e davanti la Fiore che aggiunge una possibile prassi-plus. Certo dovrebbe anche uscire dal limbo nazionale Valeria Campagna anche lei consigliere comunale a Latina ma dirigente nazionale Pd: cooptata nel Partito da Elly Schlein la notte stessa in ccui divenne Segreetario nazionale, abbattendo gli steccati ed assorbendo tutto quel mondo che fino a quel momento non si sentiva organico al Pd.
L’annuncio di Daniela Fiore è un tentativo di innescare una dicussione che non c’è. Come pure proporre uno scontro dialettico con il consigliere regionale, Salvatore La Penna.
A Frosinone litigano e giocano da protagonisti, qui serve un sano scontro. Un merito alla Fiore va dato: non se lo è tenuto, bisogna litigare per avere diritto all’eredità altrimenti si resta poveri tutti.