La Regione Lazio ha chiuso la vicenda relativa all'Egato. Nato nel 2022 e abrogato un anno dopo. Approvata la documentazione contabile finale e dichiarato concluso l’incarico del liquidatore
Cala il sipario definitivamente sull’Egato Frosinone, l’Ente di governo per i rifiuti istituito dalla Regione nel 2022 e poi abrogato nel 2023. Si chiude una vicenda amministrativa e soprattutto politica che aveva generato una forte contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra.
Con una determina dello scorso 7 ottobre, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio di oggi, la Direzione regionale Ambiente, Transizione Energetica e Ciclo dei Rifiuti ha ufficialmente approvato la documentazione contabile finale dell’Egato della provincia di Frosinone. Così ha dichiarato concluso l’incarico del commissario liquidatore, il dottor Gianluca Lega.
Una storia breve e controversa

L’Egato si sarebbe dovuto occupare della raccolta dei rifiuti urbani in tutti i Comuni della provincia di Frosinone. In pratica, avrebbe dovuto sosituirsi ai 91 Comuni ciociari realizzando gli appalti per la raccolta delle immondizie, che poi sarebbero state trasferite alla Saf per la lavorazione e lo smaltimento.
Nacque subito tra le polemiche. Si disse che era una scialuppa di salvataggio per il Partito Democratico: un ente che aveva come scopo principale quello di creare una poltrona da presidente nel caso in cui (come poi avvenne) il centrosinistra perdesse le elezioni. I sindaci elessero come primo presidente l’allora Consigliere regionale Mauro Buschini, che si dimise subito dalla Regione.

Ma a distanza di pochissimi mesi, alla Pisana si insediò un’amministrazione di colore opposto: quella guidata da Francesco Rocca. Che coerentemente con quanto sostenuto in campagna elettorale avviò l’iter per eliminare l’unico Egato avviato: quello della Provincia di Frosinone. Non disse che era un ente inutile. Ma che faceva cose che avrebbe potuto tranquillamente fare l’ente Provincia. (Leggi qui: Egato, via all’assalto finale della Regione. E leggi anche “Io ho dato”: Buschini si dimette da Egaf).
Il commissariamento

Il commissariamento dell’Ente di governo per i rifiuti, è avvenuto con decreto del presidente della Regione Francesco Rocca del 28 marzo 2024 ed ha rappresentato il tentativo di mettere ordine in un sistema che non è mai decollato. Un po’ per lo scetticismo dei sindaci (che non avrebbero più avuto il controllo sulle ditte dei rifiuti) ed un po’ per scelta di un regionale che non gli ha dato nemmeno il tempo di radicarsi. (Leggi qui: L’Egato di Frosinone è commissariato: tutto a Lega).
Il Commissario aveva il compito di pagare i conti in sospeso e restituire ai Comuni le quote che avevano versato. A facilitare le cose ci ha pensato il presidente Mauro Buschini, rinunciando ai suoi compensi. Lui, praticamente, non è costato un euro.
Il provvedimento della direzione regionale Ambiente ora certifica che ”tutti i Comuni coinvolti sono stati rimborsati delle quote versate“, per un totale di euro 299.999,97, suddivisi tra rimborsi diretti e quote di rappresentanza.
Il saldo finale del conto corrente dell’ente è addirittura positivo, ed è pari a euro 1.427,65, che è stato regolarizzato dalla Direzione della Ragioneria Generale della Regione.
Una chiusura che lascia aperti interrogativi

Il Commissario ha espletato quindi tutti gli adempimenti previsti e concluso l’incarico, chiudendo un capitolo che ha sollevato polemiche e riflessioni politiche.
La chiusura dell’Egato, pur rappresentando un atto di responsabilità amministrativa, lascia tuttavia aperti interrogativi sul futuro della gestione dei rifiuti in provincia di Frosinone. Meglio i 91 appalti gestiti Comune per Comune o meglio una gestione centralizzata? Il centrosinistra non ebbe dubbi, il centrodestra nemmeno.
L’impressione è che si sia chiuso un capitolo: ma non il “romanzo”.



