Fare la festa alla Storia: la cultura in Stati generali ma senza rivoluzione

La storia ha drammi, non feste. Ma come e a chi dirlo che non è un Festival che vale per la canzonette sanremesi?

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

La Destra di Latina litiga sul taglio dell’erba, arriva fino alla crisi (apparente) in Comune e poi si fa indifferente rispetto alla sua stessa identità. Faranno gli Stati Generali della Cultura, poi, o prima, il Festival della Storia.

Già una Cultura e la Storia promosse da un Comune fa un poco contraddizione: come la lirica proposta dagli austriaci, come Pasquino sostenuto dal Papa.

Come la volete fare?

Ma come lo vogliono fare? Come si facevano i pensierini alle Elementari quando si tornava a scuola dopo le vacanze. La Storia, come la Cultura, è cosa difficile da definire perché ci sono storie e culture, quale è degna di festa? Quale degna di stati generali?

E come si fanno gli Stati Generali della cultura: declamando poesie? Si parla in che lingua? Io per esempio farei risuonare in queste ignote terre il latino che sta nel setino o nel privernese. Si la lingua che ascoltava San Tommaso d’Aquino a Fossanova mentre cercava Dio nel suo pensiero.

O farei spettacoli a teatro con opere di Goldoni nel suo cispadano. La Storia? Perché non quella di Pinocchio che era intelligenza artificiale quando ancora non sapevamo di quella umana? E’ una storia che forma tutti i bimbi del mondo.
Parliamo di Cultura?

Le opere “cispadane” di Goldoni

A me vengono in mente i carciofi che sono colture certo ma nascono senza semi, per rinascita dal suo stesso corpo, clonati da sempre e sempre uguali a quelli dei romani e a quelli che cucinano dal tempo di Tito a Roma.

E sono il simbolo della mia gente sempre la stessa e sempre diversa, resiliente a greci, romani, goti, spagnoli, francesi e preti.

La cultura non sta in roboanti parole ma sentire nel profondo le cose del mondo aggiungendo cose nuove. E la Storia non è una fila infinita di battaglie ma umano sentire delle cose che hanno vissuto gli uomini vivendo cercando di fare meglio. La storia è ricordare 700 Mila morti della grande guerra, ragazzi italiani che hanno lasciato la memoria nei nomi dei borghi di Latina, così belli perché così tragici.

Difficile entrare nelle storie e non è mai un festival che vale per le canzonette come a San Reno, la storia ha drammi non feste. Ma come e a chi dirlo? E la storia non ha mai risposte ma domande, solo domande