Farmacia, lo scontro continua. Solo Vizzaccaro si scusa

Dopo i toni da osteria in Consiglio comunale, a Cassino continua lo scontro sulla vendita della farmacia comunale di San Bartolomeo. Il sindaco Enzo Salera difende la scelta politica, mentre il consigliere Andrea Vizzaccaro è l'unico a scusarsi per i toni usati.

Contro tutto e contro tutti, senza distinzione: lo scontro acceso venerdì sera durante il Consiglio comunale di Cassino non si placa. Anzi: si allarga. Si estende e mette nel mirino oltre alla maggioranza anche una parte dell’opposizione comunale: quella di centrodestra. Rapido riepilogo per capire la situazione.

Il riepilogo

Venerdì nel corso del Consiglio comunale si tocca un punto apparentemente marginale. Riguarda una spesa da 7.500 euro relativa alla farmacia comunale del quartiere San Bartolomeo. Dietro c’è altro: l’amministrazione del sindaco Enzo Salera, al di là della somma in questione, intende vendere la farmacia per mettere il ricavato a disposizione del quartiere finanziando una serie di interventi.

Franco Evangelista e Giuseppe Sebastianelli

Contro quel la vendita si schiera il Gruppo di opposizione civica composto da Giuseppe Sebastianelli e Franco Evangelista, abilissimo nell’appiccare un incendio politico di rara trivialità nel quale si infila con tutt’e due le scarpe il consigliere di maggioranza Andrea Vizzaccaro. Ne esce un dibattito surreale nel quale il passaggio più edificante è Andrea Vizzaccaro che si alza in piedi e inveisce contro Evangelista e SebastianelliSei un cafone!“. “Cafone lo dici alla tua famiglia, non a noi“, risponde Sebastianelli. “Io lo dico a chi mi pare“, inveisce ancora Vizzaccaro. Sto maleducato, “Questo è un consiglio comunale, non un’osteria“. “Tu aspetta che poi vediamo“. “Ma aspetta che? Non fai paura a nessuno Sebastianè!“.

The Day After

Arturo Buongiovanni

Nelle ore scorse Giuseppe Sebastianelli, Franco Evangelista ed Arduino Incagnoli, hanno allargato il fronte. Estendendolo dalla maggioranza Prog del sindaco Enzo Salera all’opposizione di centrodestra guidata dall’avvocato Arturo Buongiovanni e nella quale non si riconoscono. In una nota, Sebastianelli attacca: «Quello che abbiamo ascoltato in Consiglio Comunale ha dell’incredibile. Il sindaco Enzo Salera, invece di spiegare ai cittadini le sue reali intenzioni, ha preferito scaricare le sue responsabilità sulla minoranza. È solo un tentativo di distogliere l’attenzione dal vero problema: vuole vendere la farmacia comunale di San Bartolomeo, privando il quartiere di un servizio essenziale».

Per il Consigliere è una «scelta scellerata, assurda e ingiustificabile! Perché il sindaco vuole cedere un bene pubblico? A chi? E per quale motivo? Non lo ha spiegato, non lo ha giustificato. Ha solo attaccato noi consiglieri di opposizione, insinuando collegamenti inesistenti con il gestore attuale della farmacia».

La versione di Enzo

Enzo Salera

Non la vede affatto così il sindaco Enzo Salera. «È una scelta politica presa l’anno scorso. Si basa su un elemento molto concreto: il Comune da quella farmacia ci ricava poco con il canone annuo. Per questo è stata messa in vendita. Con il ricavato intendiamo riqualificare il quartiere san Bartolomeo. Ma sia chiaro che la farmacia rimarrà sempre a san Bartolomeo».

C’è poi la questione del prezzo. A fissarlo è stato «un comitato tecnico esterno che ha valutato la struttura 1,8 milioni di euro. Si venderà all’asta al migliore offerente. E quindi la somma potrà arrivare anche a tre milioni. Nessuna svendita. E solo per completezza: anche la precedente Amministrazione di centrodestra voleva venderla».

Le scuse di Vizzaccaro

Andrea Vizzaccaro

In tutto questo, l’unico che sente il dovere di scusarsi con Cassino per i toni usati in Aula consiliare è stato il consigliere Andrea Vizzaccaro. In una nota spiega di avvertire «il dovere, di chiedere scusa ai concittadini di questa nostra civile comunità. A mia giustificazione, l’ennesima provocazione, evidente e premeditata di chi, di una certa opposizione crede di poter dispensare gravissime allusioni e generiche ingiurie a chi ha sempre fatto e fa della correttezza, nella vita come nell’impegno politico, il proprio tratto distintivo».

Spiega che «Ne va il prestigio dell’istituzione della quale dobbiamo sentirci onorati di far parte e che dobbiamo difendere. Come pure dobbiamo difendere la dignità personale di ciascuno di noi. Non dovrà pertanto ripetersi la sistematica violazione da parte di chicchessia delle norme che regolano i lavori consiliari. In tal senso, invito chi è deputato alla gestione del consiglio ad una riflessione e un necessario ripensamento su cosa c’è da correggere». 

La presidente Barbara Di Rollo è avvisata.