Boom di adesioni (6.300) in Ciociaria per Fratelli d'Italia che si conferma in forte crescita. Ma la vera partita si giocherà nei congressi cittadini. Riflettori puntati su Frosinone dove il partito della Meloni potrebbe puntare alla candidatura a sindaco nel 2027 e alla leadership provinciale dopo la bufera giudiziaria che ha investito Ceccano.
Margaret Hilda Thatcher è stata Primo ministro del Regno Unito dal 4 maggio 1979 al 28 novembre 1990, diventando la prima donna ad aver ricoperto questo incarico. E’ stata anche il primo ministro del Regno Unito rimasto in carica per più tempo in assoluto nel XX secolo. Dal 1975 al 1990 fu, inoltre, leader del Partito conservatore britannico. E’ passata alla storia politica, con il soprannome di Lady di ferro per il carattere deciso e per l’eloquio pungente. Una volta, rispondendo ad un giornalista che le chiedeva se si sentiva la donna più potente del mondo, la Lady di ferro rispose: “Essere potente è come essere una signora. Se hai bisogno di dirlo, non lo sei“.
Quello stesso potere lo hanno esibito eccome, senza dichiararlo, i vertici di Fratelli d’Italia sul territorio di Frosinone, all’esito del tesseramento che si è concluso il 30 ottobre scorso. A giudicare dalle tessere sottoscritte e presentate, il Partito gode di ottima salute. Su questo non c’è alcun dubbio.
Numeri in crescita
I numeri parlano da soli. Più di 6300 tessere, tra rinnovi e nuovi iscritti. Oltre 900 in più rispetto al 2023. FdI in provincia registra un 20% in più di tessere. E’ un partito attrattivo in Ciociaria, così come lo è a livello nazionale. Lo confermano le ultime intenzioni di voto pubblicate ieri da Ipsos, dove FdI si attesta stabilmente tra il 26 e il 28%, confermandosi il primo Partito italiano.
Il tesseramento 2024 serve anche per definire gli elenchi di quanti potranno votare ai prossimi congressi che si celebreranno sul territorio. Dove verranno eletti i segretari cittadini. Ed è in quella sede che si mostreranno i muscoli. Il vero potere. Oggi non dichiarato, ma solo esibito. A suon di tessere. Come diceva la Thatcher se hai bisogno di dire che sei potente evidentemente non lo sei.
A Frosinone congresso cruciale
Uno dei congressi comunali che catalizzerà l’attenzione di tutti, non solo degli addetti ai lavori, è il congresso di Frosinone. Non solo perché il capoluogo, ha e fornisce da sempre una maggiore visibilità ai protagonisti. Ma anche perché, dopo i fatti di Ceccano, Frosinone potrebbe rappresentare per FdI una nuova roccaforte. Una comunità di riferimento per il Partito. Anche da “spendere” nelle sedi che contano.
Il dato è ancora provvisorio: si stanno caricando ancora molte delle tessere sottocritte. Al momento nel capoluogo FdI ha registrato un aumento esponenziale di tesserati, quasi 1200. Si partiva dalle circa 220 tessere del 2023. Su Frosinone hanno lavorato in tanti per il tesseramento. E di questo attivismo il leader provinciale del partito l’onorevole Massimo Ruspandini non può che essere soddisfatto.
Più di tutti, lo dicono i numeri, ha lavorato il Gruppo consiliare storico: ha portato alla sede del Partito in via della scrofa a Roma circa settecento tessere. Un risultato ascrivibile all’ex vicesindaco ed oggi presidente di ALeS Fabio Tagliaferri, al capogruppo Fabio Carfagna, alla presidente della Commissione Sanità del Lazio Alessia Savo, al deputato Paolo Pulciani, ai Consiglieri comunali Alessia Turriziani, Marco Ferrara. Di fatto oltre la metà di tutto il tesseramento del capoluogo.
Ha lavorato molto bene anche l’ex direttore regionale di Coldiretti Aldo Mattia: rivendica la paternità su 673 tessere, nelle quali ci sono una 70 ascrivibili ad Armando Simoni ed una quarantina quasi dell’area vicina a Fabio De Angelis.
La differenza provvisoria tra i due blocchi è di circa 250 tessere.
La necessità di un accordo
In sede congressuale a Frosinone, ogni “sensibilità”, in forza delle tessere sottoscritte, proverà ad eleggere o a far eleggere il proprio candidato. O comunque indurre gli avversari interni ad un accordo, quantomeno sulla composizione della Segreteria. Difficile che si vada alla conta.
Facile invece ipotizzare che chi sarà il segretario cittadino del Partito, detterà anche la linea e la strategia del Partito nella individuazione del candidato Sindaco del centro destra a Frosinone nel 2027. Pur in presenza di accordi nazionali tra i leader di Partito del centrodestra, che negli anni passati hanno riconosciuto il sindaco di Frosinone in quota Lega, FdI questa volta potrebbe avere l’aspirazione, o la concreta necessità, di esprimere una propria candidatura a primo cittadino, proprio nel Capoluogo.
La sfida della collegialità
Frosinone ora entrerà anche in un’altra partita. Quella per il riassetto degli equilibri: un percorso che capita in concomitanza, ma non è dovuto, con i fatti di Ceccano: l’arresto del sindaco Roberto Caligiore con l’accusa di avere pilotato gli appalti comunali finanziati con fondi Ue verso ditte amiche che in cambio pagavano tangenti. È una concomitanza e non una conseguenza perché in 5 mila pagine di atti non risulta mai coinvolto il dominus del partito Massimo Ruspandini. E nessuna delle operazioni finite al centro dei sospetti della Procura Europea è collegata al Partito: se Caligiore ha avuto comportamenti illeciti lo faceva per se stesso e non per Fratelli d’Italia.
L’operazione di riequilibrio passa per una collegialità che tenga conto delle diverse sensibilità: una sfida alla quale FdI finora è stata estranea. Una sfida politica nella quale è rimasto intrappolato addirittura un Partito strutturato come il Pd: impaludato in un eterno dibattito interno.
L’ingresso del sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini allarga ancora di più questo fronte. Frosinone, Anagni (con il duo Alessandro Cardinali – Riccardo Ambrosetti), Ferentino (con Giuseppe Virgili) ed il cassinate (con Antonio Cardillo) aspirano ad avere ruoli. Condivisi, paralleli, paritetici con Ceccano. Perché anche in Ciociaria per FdI è cambiato un mondo.