Comunque vada a finire a livello nazionale, in Ciociaria le posiziono sono lontane e difficilmente ricomponibili. Domani l’incontro all’Astor potrebbe far capire a tutti quali sono gli schieramenti e gli equilibri
Tutto può fare Forza Italia meno che dire “abbiamo scherzato”. In questi mesi le contraddizioni e le lacerazioni sono emerse ad ogni livello. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è la punta dell’iceberg. In provincia di Frosinone ha fatto rumore l’uscita del sindaco Nicola Ottaviani, che poi è passato con la Lega. Ma ad ogni livello i voti sono diminuiti e i malumori aumentati.
Adesso è complicato pensare che possa andare tutto a posto ritrovandosi su delle regole che per un quarto di secolo non sono mai state messe in discussione. Le prossime ore diranno se ci sarà un seguito reale alla mossa di Silvio Berlusconi.
Intanto però in provincia di Frosinone la situazione si sta delineando chiaramente. Con Antonio Tajani c’è Danilo Magliocchetti, capogruppo al Comune di Frosinone. Il quale in queste ore sta riflettendo se partecipare o meno all’incontro fissato per domani alle 18.30 all’hotel Astor. (leggi qui L’assalto è partito: «Basta con Forza Italia in mano ad uno staff di Segreteria») Dipenderà da quello che accadrà.
Ma a quell’appuntamento ci saranno i consiglieri regionali Antonello Aurigemma, Adriano Palozzi, Pasquale Ciacciarelli, il vice responsabile nazionale degli enti locali Mario Abbruzzese, il coordinatore provinciale Tommaso Ciccone, il vicecoordinatore regionale Gianluca Quadrini.
Il Partito vuole una svolta, ma la vuole in modi diversi. Quadrini fa riferimento a Claudio Fazzone, che chiede cose precise: più peso degli amministratori locali soprattutto. (leggi qui La svolta di Berlusconi. Ma nessuno è convinto)
Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli hanno retto il fronte di Antonio Tajani per anni: la sconfitta di Cassino ha pesato moltissimo per come è maturata. Nel senso che Abbruzzese si sarebbe aspettato una diversa gestione della coalizione. E delle alleanze. Che invece non c’è stata.
La Lega e Fratelli d’Italia hanno dato l’indicazione di votare per Abbruzzese dopo mesi di “guerra” allo stesso. Da parte dei vertici “azzurri” non c’è stata alcuna richiesta a Francesco Zicchieri e Massimo Ruspandini di arrivare ad una pace vera. Alla fine hanno tirato i singolo candidati al consiglio comunale. Ma soltanto al primo turno.
Mario Abbruzzese è stanco di essere lasciato da solo in trincea. Comunque vada a finire, lo strappo interno a Forza Italia in Ciociaria è fortissimo.