Fratelli d’Italia detta la linea: alleati si ma non troppo

I risultati delle elezioni Regionali nelle Marche ed in Calabria dicono che il centrodestra unito è determinante per vincere le elezioni. Il messaggio per Frosinone è chiaro

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Frosinone prende nota: il centrodestra unito ha fatto il bis e dopo le Marche ha ripreso anche la Calabria, cioè due regioni che i sondaggisti davano in bilico e contendibili. Il risultato invece non lascia spazio ad interpretazioni: il Centrodestra vince unito, il Centrosinistra perde compatto.

Il paradosso è tutto politico. Perché se l’unità nel Centrodestra è condizione necessaria per la vittoria, nel centrosinistra sembra essere condizione sufficiente per la sconfitta. Un mistero degno del manoscritto di Voynich, il libro illustrato scritto in un linguaggio sconosciuto e indecifrabile, risalente al XV secolo; nessuno fino ad oggi è riuscito a tradurlo o comprenderne il contenuto.

Il centrodestra dunque vince quando si presenta compatto, con un progetto comune. Il centrosinistra, anche quando è unito, spesso perde: segno che l’unità formale non basta, se manca il racconto credibile e l’autenticità. L’elettorato è ancora scottato dall’esperienza del Prodi 2 che si dimostrò un’alleanza costruita per vincere le elezioni ma litigiosa e vittima di se stessa una volta arrivato il momento di governare il Paese.

Il segnale per Frosinone

Franco Carfagna

Proiettando il risultato su Frosinone: l’unità della coalizione di centrodestra è certamente un valore ed è quella che ha consentito a Riccardo Mastrangeli di fare il sindaco di Frosinone con il 55% dei consensi. Poi però nei tre anni della consiliatura, senza entrare nel merito delle cause, qualcosa si è rotto. Forza Italia è passata all’opposizione, Fratelli d’Italia da guardia pretoriana del sindaco si è trasformata in osservatore dell’Onu: guarda quello che accade intorno a Mastrangeli senza però intervenire.  Anzi sulla pratica per il BRT si è pure messa di traverso.

E l’unità del centrodestra allora? Esiste ma fino a un certo punto. Non solo al Comune Capoluogo ma anche in Provincia. La certificazione è arrivata l’altra sera dal Direttivo Provinciale di Fratelli d’Italia: niente lista unitaria con Lega e Forza Italia alle provinciali di inizio anno. (Leggi qui: Fratelli d’Italia dice no alla lista unitaria per le Provinciali).

Perché, è scritto nella nota del Partito, “Vogliamo affermare con chiarezza la nostra identità e offrire agli amministratori della provincia la possibilità di votare una lista di partito in cui riconoscersi con coerenza e trasparenza”. Un capolavoro di diplomazia politica, al confronto la dichiarazione universale dei diritti umani: is nothing.

Da soli per vincere

Massimo Ruspandini e Antonio Cardillo

Il significato vero e profondo di quelle parole però in realtà è: Fratelli d’Italia non ha alcuna intenzione di cedere, sia la leadership (certificata dai numeri) che il terreno, agli alleati del centro destra. Mai un centimetro, né alla Lega, né a Forza Italia. Si corre da soli, per vincere. Chi ha più colpi spara. E i Meloniani sono conviti di poter sparare a raffica alle prossime provinciali: fino ad eleggere ben quattro consiglieri. 

Se il messaggio diretto ed immediato è rivolto a Fi e Lega, quello indiretto ha come destinatario certamente anche il sindaco del Capoluogo che è di espressione leghista). Il rifiuto di FdI di accordarsi alla lista unitaria non è solo questione provinciale: è campanello d’allarme per ogni alleato che speri di avere spazio.

Nel 2027 si vota per il rinnovo del Consiglio Comunale di Frosinone. Mastrangeli sarà certamente ricandidato (è il sindaco uscente) e senza passare per le primarie. Come invece vorrebbe Fratelli d’Italia che proprio attraverso le primarie vuole giocarsi le carte per poter indicare il candidato sindaco. Senza contare che Forza Italia ha detto, più di una volta e a vari livelli di gerarchici: si al centrodestra, no al modello Mastrangeli.

Come finirà? Difficile dirlo, adesso quando mancano ancora 20 mesi alle elezioni.

Centrodestra fino ad un certo punto

Certo è che se passa il principio della coalizione del centrodestra che esiste certamente, ma fino a un certo punto, allora anche a Frosinone non è eretico pensare che nel 2027 ci possano essere aggregazioni (più di una) “diversamente centrodestra“.

Mastrangeli lo ha capito benissimo, fiuta l’aria meglio di un Setter da tartufi e ci sta cominciando a lavorare.